Sei giorni dopo la spettacolare gara d’andata del Montjuïc (3-3), nerazzurri e blaugrana si giocano l’accesso alla finale di Champions
In palio c’è il biglietto per la finale di Champions League, e le premesse per un nuovo grande spettacolo di certo non mancano: Inter e Barcellona si ritroveranno martedì sera a Milano, per il ritorno delle semifinali, dopo il pirotecnico 3-3 scaturito all'andata in Catalogna. L'ultima volta che le due squadre si erano affrontate in semifinale a San Siro fu nel 2010: i blaugrana, guidati allora da Lionel Messi e Zlatan Ibrahimović, avevano viaggiato due giorni di bus per raggiungere la capitale lombarda: colpa dell'eruzione del vulcano islandese Eyjafjöll, che aveva paralizzato gli aeroporti dell'intera Europa.
Dopo i colpi di genio di Marcus Thuram e Lamine Yamal visti nel match d'andata, lo stadio Giuseppe Meazza e i suoi 70mila spettatori si preparano come detto a vivere una nuova grande rappresentazione di arte calcistica.
«A Milano daremo il massimo», ha dichiarato il fenomenale diciassettenne Yamal. «Del resto, già all'andata siamo stati superiori ai nerazzurri, malgrado il pareggio finale. Sono dunque certo che saremo noi a superare il turno».
Proprio il giovane fuoriclasse – che la critica sempre più frequentemente paragona all'ex bandiera del Barcellona Lionel Messi – aveva suonato la carica e permesso alla sua squadra di rimettere in piedi la partita quando i catalani si erano inaspettatamente ritrovati sotto 2-0 dopo soltanto una ventina di minuti di gioco.
«Giocheramo questa gara di ritorno come fosse una finale», ha assicurato Hansi Flick, il tecnico tedesco dei catalani che quest'anno ha già conquistato due trofei, vale a dire Supercoppa di Spagna e Coppa del Re. I prossimi dieci giorni, però, si riveleranno decisivi per determinare l'effettiva bontà della sua rima stagione sulla panchina blaugrana. Martedì sera potrebbe innanzitutto regalare al club e ai suoi tifosi la prima finale di Champions League dal 2015: dieci anni, cioè un'eternità per una società come il Barcellona. Domenica, invece, dovesse battere il Real nel Clasico in cartellone sul campo amico, Flick metterebbe la propria firma sul 28° titolo spagnolo nella storia dei catalani.
Per approcciare al meglio questa settimana cruciale, sabato scorso contro il Valladolid fanalino di coda nella Liga il coach germanico ha effettuato un ampio turnover, e in effetti la squadra è riuscita a vincere soltanto con molta fatica (2-1): per farlo sono state necessarie le entrate in campo di Yamal al 38’ e di Raphinha e De Jong dopo l'intervallo. Per i blaugrana si è trattato alla fine della tredicesima vittoria in campionato nel corso delle ultime quattordici giornate.
Il suo omologo nerazzurro, cioè Simone Inzaghi, a sua volta ha adottato la medesima strategia: fra i titolari schierati nell'ultimo turno di campionato contro il Verona figuravano ben 10 facce nuove rispetto a quelle viste a Barcellona mercoledì sera in Champions League. E anche l'Inter, la cui terza e ultima Coppa dalle grandi orecchie risale proprio all'anno 2010 evocato in apertura, ha faticato per avere la meglio dei pericolanti scaligeri (1-0).
I campioni d'Italia in carica, oggi staccati in campionato di tre lunghezze dal Napoli capolista, non hanno più il destino nelle proprie mani per quanto concerne lo scudetto, e paiono volersi concentrare totalmente sul palcoscenico continentale. «L'incontro d'andata a Barcellona ci ha dato grande fiducia nei nostri mezzi, perché siamo andati a fare la nostra partita sul campo di una delle formazioni migliori del mondo», ha detto sabato Massimiliano Farris, che sedeva in panchina al posto dello squalificato Inzaghi.
Il tecnico italiano rifiuta di parlare di un ‘piano anti Yamal’, ma lascia comunque intendere che mettere la museruola al gioiello catalano sarà di vitale importanza. «La nostra idea sarebbe quella di togliere il pallone ai nostri avversari. Contro queste grandi squadre, ciò consente di ridurre la loro pressione», ha riconosciuto.
Per centrare la seconda finale di Champions in tre anni – dopo quella persa 1-0 contro il Manchester City nel 2023 – i lombardi sperano nel recupero, ancora incerto, del loro bomber principale, cioè Lautaro Martínez, che nella gara d'andata aveva lasciato il campo a causa dell'infortunio a una coscia. Il ‘Toro’, che quest'anno nella massima competizione per club è già andato a segno otto volte, forma con Marcus Thuram una coppia davvero temibile.