Calcio

Ardon Jashari, l'erede designato di Xhaka

Dopo aver conquistato il Belgio in maglia Bruges, il centrocampista ora punta ad affermarsi stabilmente in Nazionale

5 giugno 2025
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Dopo diversi appuntamenti mancati, Ardon Jashari – erede naturale di Granit Xhaka – dispone di un'altra occasione per diventare un pilastro della selezione rossocrociata. Sono già quasi tre anni che il centrocampista del Canton Zugo ha mosso i primi passi in Nazionale, convocato da Murat Yakin: aveva esordito infatti, per qualche minuto, in Nations League contro la Repubblica Ceca (successo per 2-1) nel settembre 2022. E tre mesi dopo il suo nome finiva a referto addirittura ai Mondiali, in occasione della batosta subita contro il Portogallo (1-6) negli ottavi di finale. In seguito, però, malgrado sia stato sempre convocato, la sua ascesa in rossocrociato si è arrestata, anche per via della grande concorrenza a centrocampo: non era certo facile ritagliarsi uno spazio fra Xhaka, Freuler, Zakaria e Aebischer.

Il trasferimento di Jashari al Bruges (estate 2024) ha però cambiato molte cose: in una sola stagione, il nativo di Cham ha cambiato dimensione, e ora è finito nel mirino dei più grandi club del continente. A Salt Lake City, dove la Nati prepara le due amichevoli nordamericane (sabato contro il Messico e martedì contro gli Usa), il ragazzo riassume i suoi ultimi 12 mesi: «Non credevo di integrarmi così in fretta a Bruges, e all'interno della squadra. I primi due mesi sono stati un po' complicati: nuovo Paese, nuova lingua... Ma poi tutto è andato bene, e ora i tifosi mi adorano».

Per lui quest'anno 52 match giocati – 46 da titolare – e la conquista della Coppa del Belgio, oltre a diverse buone prove in Champions League, dov’è giunto fino agli ottavi. Ma, soprattutto, il titolo di miglior giocatore del campionato, quello di miglior giovane e quello di giocatore preferito dai fan del Bruges. «Delle sue qualità tecniche e atletiche sapevamo già tutto », ha detto Pier Tami, direttore delle squadre nazionali. «Ma ha dimostrato anche una personalità eccezionale. Tutta la squadra trae beneficio dal suo gioco, e tutto diventa più facile».

Esausto per la quantità di gare giocate in Belgio e in Europa, Jashari aveva rinunciato al raduno della nazionale dello scorso marzo, e qualcuno aveva pensato che ci fossero problemi fra il ragazzo e la Nazionale: del resto, nel 2023 aveva rinunciato a una chiamata dell'U21 sostenendo che il proprio posto fosse nella selezione maggiore. «L'episodio è stato presto chiarito», assicura il 22enne. «Ora attendo la mia occasione, e sono certo che, lavorando sodo, avrò un bel futuro in Nazionale. Ho scelto la Svizzera e sono fiero di rappresentarla. Mi fa piacere essere paragonato a Granit, ma siamo due persone diverse, sia in campo che fuori. Con lui ho comunque un rapporto particolare, spesso mangiamo allo stesso tavolo, anche se vado d'accordo anche con gli altri».

Murat Yakin potrebbe anche far giocare insieme i due registi, prima del definitivo passaggio di consegne, e prima che Jashari si trasferisca in uno dei cinque maggiori campionati europei, per completare al meglio la propria crescita... «Se giochi in Champions League e tieni testa ai migliori», dice il diretto interessato, «è normale aspirare a salire di livello». Ardon sarebbe già nel mirino di Borussia Dortmund e Manchester City. «Ho appena chiuso la mia prima stagione all'estero, e se resterò a Bruges andrà comunque benissimo».