Dal 1990 a oggi il numero di tesserate in Svizzera è passato da 4’000 a 42’000 (circa un migliaio in Ticino). Silvano Beretta: ‘Cifre importanti’
Sono cifre importanti quelle che può mettere sul piatto… l’altra metà del mondo del pallone. Anche in Svizzera dove, ancora prima del calcio d’inizio della fase finale degli Europei femminili, la quota di tesserate nell’universo dei circa 340 mila calciatori attivi sui rettangoli da gioco distribuiti sul territorio del nostro Paese si fissava attorno al 12%. Un esercito di oltre 42’000 calciatrici attive in 800 club diversi, in Svizzera e all’estero (un migliaio quelle tesserate in Ticino). Cifre che ben fotografano la crescita esponenziale del calcio femminile negli ultimi anni, se si considera che ancora nel 1990 le tesserate erano 4’000, per raddoppiare dieci anni più tardi e toccare quota 20’000 nel 2010. E la coda lunga dell’Europeo casalingo, con la ventata di entusiasmo generata dallo storico percorso di Lia Wälti e compagne, approdate là dove mai in precedenza erano riuscite ad arrivare, leggi la fase a eliminazione diretta della rassegna continentale, di certo non farà che dare ulteriore vigore a tutto il movimento.
Una bella spinta nella giusta direzione al movimento calcistico femminile l’ha data anche il progetto quadriennale Legacy ‘Here to Stay’ varato dall’Asf e ripreso pure dalla Federazione ticinese di calcio (Ftc), finalizzato proprio a incentivare il numero di calciatrici facendo leva anche sulla vetrina continentale che sta tenendo banco in queste settimane.
Tra le iniziative proposte nell’ambito di questo progetto c’era anche il primo campo di allenamento esclusivamente rivolto alle ragazze andato in scena a fine giugno (dal 23 al 27) a Giubiasco con la regia della Ftc. «Una prima che è subito stata accolta con parecchio entusiasmo, al punto che vi hanno aderito 34 partecipanti – sottolinea Silvano Beretta, membro di comitato della Ftc e presidente della sezione tecnica –. Vista la buona rispondenza, è nostra ferma intenzione riproporre questo corso anche in futuro. Ma non è la sola primizia che caratterizzerà l’estate 2025 del calcio femminile ticinese: il 30 e 31 agosto a Carona proporremo infatti il primo campo di allenamento per le giovani emule di Livia Peng. Chissà, magari fra di loro ci sarà effettivamente colei che un domani potrà rilevare la 23enne grigionese a difesa della porta della Nazionale rossocrociata».
Che il calcio non sia più una prerogativa prettamente maschile, ma che anzi sempre più spesso e volentieri venga coniugato al femminile, anche alle nostre latitudini, lo dicono pure altre cifre. «Come quelle del numero di squadre esclusivamente femminili iscritte ai vari campionati giovanili – prosegue il nostro interlocutore –. Al punto che a settembre, per la prima volta, nella categoria C9 ci sarà un girone interamente composto da sole squadre di ragazze». Complessivamente, il Ticino del pallone conta circa 15’000 tesserati, di cui, come detto, circa un migliaio di ragazze. A queste vanno poi ad aggiungersi, sempre restando al nostro Cantone, l’abbondante quarantina di donne formate come allenatrici (su un totale di 1’335 allenatori).
Concretamente, il progetto Asf Legacy, varato ufficialmente a fine gennaio 2025, ha portato all’iscrizione di oltre un centinaio di nuove squadre femminili in tutta la Svizzera, tra compagini giovanili e attive.
Anche in questo caso, visto l’ottimo riscontro di questa prima, il progetto Legacy avrà continuità nel futuro: la seconda fase della campagna prenderà avvio con il fischio d’inizio della stagione 2025/26.