Domani è in programma l’ultimo atto della rassegna continentale. La Spagna di Aitana Bonmati spera di spodestare le campionesse in carica dell’Inghilterra
Le campionesse d’Europa sfidano le campionesse del mondo. È la finale che tutti aspettavano. La riedizione dell’ultimo atto della rassegna iridata (in cui si era imposta di misura la Roja) nonché una sorta di rivincita del capitolo risolutivo della Champions League. Nel mese di maggio a sorpresa era stato l’Arsenal di capitan Leah Williamson a prevalere sul Barcellona, infarcito di giocatrici di caratura internazionale. Giocatrici che hanno permesso alla Spagna di compiere il grande salto. Domani ore 18 a Basilea – che torna epicentro del Vecchio Continente, come in occasione dell’Eurovision – la battaglia si preannuncia insomma serrata, ma stavolta i bookmaker pendono maggiormente dalla parte delle iberiche. La compagine di Montse Tomé finora ha confermato il suo ruolo di favorita dominando la fase a gironi, tre successi e ben quattordici centri realizzati, e riuscendo in seguito a venire a capo della tignosa resistenza di Svizzera e Germania. A risultare decisiva in semifinale una giocatrice: Aitana Bonmati, che solo quattro settimane or sono era ricoverata in un letto di ospedale a causa di una meningite virale. La sua partecipazione a questa rassegna è stata più volte in bilico. Mercoledì, però, la duplice Pallone d’Oro ha riassunto in un’azione tutta la sua classe.
Spesso ‘paragonata’ a Iniesta per il suo acume tattico, la centrocampista ha di nuovo illuminato la manovra iberica nel momento più opportuno. Capace di operare in spazi ridotti grazie a tecnica e visione di gioco, a pochi minuti dai calci di rigore Bonmati ha trovato la forza di rimanere lucida. Ha controllato intelligentemente palla, superando la difesa tedesca e sorprendendo una (fin lì) ineccepibile Ann-Katrin Berger. Tutti erano in attesa di un cross, ma la catalana ha letto alla perfezione la situazione realizzando il sigillo numero uno in questo torneo. Una bollatura storica, che ha permesso alla Spagna di raggiungere la sua prima finale continentale. E, così, la natia di Sant Pere de Ribes e compagne avranno la possibilità di ribadire la propria supremazia mettendo in bacheca Mondiale, Nations League... e Campionati europei nel giro di soli due anni. Un successo che inoltre consentirebbe alle Furie Rosse di ostentare tutti e due i titoli continentali. L’anno scorso la Nazionale maschile aveva conquistato a sua volta la rassegna imponendosi proprio sull’Inghilterra.
Inghilterra che non è stata molto lineare fra i confini rossocrociati. Sia nei quarti che in semifinale ha infatti dovuto rimontare il risultato, lì, a due passi dall’eliminazione. Due vittorie che dimostrano le grandi risorse mentali a cui possono ricorrere le protette di Sarina Wiegman, capace ancora una volta di estrarre il coniglio dal cilindro. In ognuna di questa partite l’olandese ha de facto trovato la soluzione attingendo dalla panchina. Un po’ come successo nella finale dell’ultimo Europeo, in cui le britanniche avevano battuto 2-1 la Germania proprio grazie alle subentranti Ella Toone nonché Chloe Kelly. Tre anni più tardi, Kelly è risultata di nuovo decisiva (a partita in corso) ma non è stata l’unica. Già protagoniste della ‘remuntada’ contro la Svezia nei quarti, la giocatrice dell’Arsenal e la giovane Michelle Agyemang hanno ripetuto l’exploit anche contro l’Italia. E, così, Kelly e altre undici compagne di squadra presenti a questo torneo domani giocheranno la terza finale consecutiva. Nel 2022, a Wembley, Agyemang di anni ne aveva invece appena sedici e qualche mese prima faceva la raccattapalle. Un’ascesa esponenziale, che nel giro di qualche stagione ha condotto l’attaccante a salvare l’onore di un intero Paese da una prematura eliminazione. Appena quattro presenze fra le file della Nazionale maggiore, ma grande fiducia e consapevolezza nei propri mezzi. La natia di South Ockendon, che ha esordito nelle ‘Leonesse’ solo nel mese di aprile, sembra in forma smagliante. La compagine di Sarina Wiegman dovrà comunque mostrare una versione migliore di sé in finale. Non potrà insomma permettersi di reagire a tempo quasi scaduto, altrimenti rischierebbe di subire un’altra delusione contro le spagnole dopo la sconfitta patita nell’ultimo atto della Coppa del Mondo. Le inglesi saranno dunque sicuramente assetate di vendetta.
Inghilterra e Spagna avevano tutte le credenziali necessarie a raggiungere la finale della rassegna continentale. Una manovra interessante, giocatrici di alto profilo. Non a caso possono vantare il maggior ventaglio di marcatrici, ben undici per le britanniche – come mai successo finora nella storia – e dieci per la Roja, che nella fase a gironi aveva già battuto il precedente record fatto registrare nel 2009 dalla Germania. Come accennato in precedenza, le due squadre hanno inoltre beneficiato del maggior contributo dalle subentrate confermando di avere una rosa di qualità. E non solo considerando le titolari fisse. Un espediente, i cambi, che Wiegman pare apprezzare particolarmente: in finale la selezionatrice delle ‘Leonesse’ schiererà probabilmente la stessa formazione (con il dubbio Lauren James, acciaccata) che ha battuto Svezia e Italia così da giocarsi le carte Agyemang e Kelly a partita in corso. L’olandese ha incamerato parecchia esperienza durante la sua illustre carriera. Qualche numero ben riassume il suo palmarès. Che sia in campo maschile o femminile, la natia dell’Aia è la prima selezionatrice a raggiungere la finale in tutte e cinque le grandi manifestazioni a cui ha partecipato. Nel mirino c’è addirittura il terzo Europeo consecutivo. A soli 55 anni potrebbe quindi emulare l’impresa realizzata dai tedeschi Gero Bisanz (1989, 1991, 1995) e Tina Theune (1997, 2001, 2005), mettendosi così definitivamente alle spalle le ricorrente critiche a cui è stata ‘sottoposta’ in Svizzera. I tifosi britannici hanno però mostrato di amare Wiegman, dedicandole perfino un coro sostituendo la parola ‘tequila’ in ‘Sarina’ nel testo di una canzone della band statunitense The Champs. Uno stimolo in più. L’olandese smentirà tutti e schiererà fin da subito le poc’anzi citate due giocatrici dell’Arsenal contro la Spagna? E, soprattutto, riuscirà Kelly a essere decisiva nella finale di Basilea com’era successo a Wembley? I tifosi di fede inglese sperano di sì, quelli spagnoli tutto il contrario. Domani avremo una risposta.