La fiducia di Tami per il doppio impegno della Nazionale, venerdì in Svezia e lunedì in Slovenia, valido per le qualificazioni ai Mondiali del 2026
«Sarebbe pericoloso pensare che siamo già qualificati»: Pierluigi Tami, responsabile delle squadre nazionali, è ben consapevole che la Svizzera non può permettersi di allentare la presa dopo il suo perfetto inizio nelle qualificazioni ai Mondiali del 2026.
Con 6 punti conquistati in due partite e una differenza reti di +7 (7-0), la Svizzera è in testa al gruppo B con 3 punti di vantaggio sul Kosovo e 5 in più rispetto a Svezia e Slovenia. La squadra di Murat Yakin ha l’opportunità di fare un altro deciso passo verso il Mondiale. Ma non si possono prendere alla leggera le prossime due partite, entrambe in trasferta: venerdì in Svezia e lunedì in Slovenia. «Con solo sei partite da giocare, ogni incontro è importante. L’avevo detto prima dell’inizio di queste qualificazioni e lo sappiamo tutti perfettamente». Ma «siamo ottimisti: da giugno e dalle nostre partite (vinte) contro Messico e Stati Uniti, ho percepito un forte miglioramento nella qualità del nostro calcio e nella nostra efficacia».
Il ticinese tiene anche a sottolineare «la serietà con cui sono state affrontate tutte queste partite. Dopo Euro 2024, Murat ha avuto bisogno di tempo per integrare i nuovi giocatori; avevamo già ottenuto buone prestazioni lo scorso autunno, anche se i risultati non erano stati all’altezza: integrare nuovi giocatori non è mai facile. A volte ci è mancata la fortuna, a volte anche l’esperienza. Ma, ad eccezione della partita in Serbia, le nostre prestazioni sono state buone. Avevamo anche notato che per sperare di vincere dovevamo dominare».
Benché il capo delle squadre nazionali si dica convinto dei progressi compiuti dalla selezione di Yakin, non è il caso di lasciarsi trasportare dall’entusiasmo: «Dobbiamo dimenticare i risultati precedenti, ma non il modo in cui li abbiamo ottenuti. Se dimostreremo la stessa serietà nel nostro approccio, sono convinto che potremo vincere entrambe le partite. Sono molto ottimista, anche se giocheremo entrambe le partite in trasferta. Conosciamo perfettamente i nostri avversari. Abbiamo ancora alcuni ostacoli da superare per poter ottenere la qualificazione. Il primo sarà la partita in Svezia, una squadra che possiede grandi individualità. Gli svedesi (reduci dalla sconfitta in Kosovo, ndr) dovranno assolutamente vincere, la pressione sarà sulle loro spalle».