Dopo un periodo complicato che gli aveva fatto perdere il posto in Nazionale, lo zurighese si sta ampiamente riscattando
Dopo un anno complicato, Nico Elvedi è rientrato nelle grazie del selezionatore rossocrociato Murat Yakin, anche perché – dopo il rientro del difensore zurighese fra i titolari, la Nati non ha più incassato nemmeno un gol. Chiuso da Schär all'Euro 2024, deludente nella disastrosa Nations League dello scorso autunno e non convocato in occasione del raduno del mese di marzo, Elvedi aveva visto mettere in discussione il suo futuro nella selezione elvetica. E così Yakin – chiamato ad affrontare il ritiro internazionale di Schär – si è dannato l’anima alla ricerca di un difensore che potesse affiancare Manuel Akanji al centro della retroguardia della Nazionale in vista delle qualificazioni al prossimo Mondiale.
Gli esperimenti con Gartenmann, Zesiger, Cömert e Amenda – testati nelle amichevoli contro Irlanda del Nord (1-1), Lussemburgo (3-0) e Messico (4-2) – non avevano del tutto convinto il Ct. I primi tre, infatti, nemmeno fanno più parte del gruppo rossocrociato, rimpiazzati in questi giorni dai neofiti Jaquez e Bajrami.
La soluzione naturale, dunque, è stata quella di ‘riesumare’ Nico Alvedi: il difensore del Gladbach aveva del resto lavorato molto bene dopo la mancata chiamata di Murat del mese di marzo, e infatti – una volta reintegrato – ha dimostrato di combinarsi egregiamente con Akanji, dapprima contro gli Usa a Nashville (4-0), e poi nei due match ufficiali di settembre a Basilea contro Kosovo (4-0) e Slovenia (3-0). Soprattutto, Elvedi ha giganteggiato contro il centravanti sloveno – la star Sesko –, andando addirittura a segno di testa su un corner battuto da Vargas, per il suo terzo gol in carriera con la maglia della Nazionale.
«Non avrebbe potuto andar meglio», riconosce il 29enne a San Gallo, dove la Nati sta preparando la trasferta di venerdì a Stoccolma. «Sono felicissimo di essere tornato e di vedere che il coach mi ridà fiducia». A due giorni dal duello contro i Vichinghi (venerdì alle 20.45), Elvedi ritorna sull'autunno da incubo vissuto nel 2024, quando era stato espulso (troppo severamente) contro la Danimarca (0-2) e quando aveva purtroppo segnato un'autorete a Leskovac contro la Serbia (0-2), prima di fare un'altra magra figura in casa di nuovo contro i danesi (2-2). In seguito, invece, aveva mancato la convocazione di novembre per infortunio.
«Molti aspetti hanno giocato contro di me», spiega il tigurino. «Ero deluso di non far parte del gruppo lo scorso marzo, ma il dialogo con Yaakin è sempre stato positivo. Mi ha detto di continuare a lavorare su me stesso, era convinto che ne sarei uscito più forte di prima. Ed è esattamente ciò che è successo».
Venerdì a Solna, periferia di Stoccolma, colui che veste la maglia del Borussia da oltre un decennio avrà il suo bel daffare contro i tre forti attaccanti svedesi: parliamo di Gyökeres (Arsenal), Elanga (Newcastle) et Isak (Liverpool), che formeranno il minaccioso tridente scandinavo. L'attenzione dunque, sebbene la Svezia non stia attraversando un buon momento – ha infatti del tutto fallito l'entrata in materia nelle qualificazioni mondiali (un solo punto in due gare) –, dovrà essere massima.
«Gli attaccanti svedesi un po’ li conosco, anche se non li ho mai affrontati direttamente», racconta Elvedi. «Sono davvero tre elementi eccellenti. Visionerò ancora qualche video per farmi un'idea più precisa sul loro modo di giocare – e sui loro punti deboli – affinché possiamo farci trovare pronti venerdì sera».