Calcio

L'insaziabile ambizione di Capitan Xhaka

Nel Sunderland come in Nazionale, il basilese – in forma come non mai – è il leader indiscusso

13 novembre 2025
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Ovunque vada, lascia una traccia indelebile. A 33 anni, che sia in Nazionale oppure con la maglia del Sunderland, Granit Xhaka dimostra di avere sempre la stessa enorme ambizione. È incredibile come il condottiero rossocrociato sia riuscito a imporsi in Inghilterra – e a suscitare unanimi commenti entusiastici – nelle file di una squadra promossa nella massima serie soltanto la scorsa primavera. «Dopo averlo visto in campo per 10 minuti», ha detto il suo allenatore Régis Le Bris all'inizio del campionato, «ho capito che sarebbe stato il nostro capitano».

E oggi, dopo 3 mesi, i Black Cats flirtano col podio della Premier League quando tutti gli esperti, a inizio torneo, credevano che avrebbero dovuto lottare per non retrocedere. Di recente, hanno vinto 2-1 in casa del Chelsea e hanno pareggiato 2-2 contro il leader Arsenal, ex squadra proprio di Xhaka (2016-2023).

L'endorsement di Rooney

Enzo Le Fée, centrocampista francese fra gli artefici della promozione del Sunderland, è incantato: «Granit è il miglior capitano che io abbia mai avuto». E perfino alcune leggende del calcio inglese riconoscono la grandezza dell'elvetico: «Xhaka è il miglior nuovo acquisto dell'intero campionato», ha detto l'ex nazionale Wayne Rooney.

Eppure, il suo arrivo sulle sponde del fiume Wear aveva suscitato qualche perplessità, anche perché voci insistenti – dopo il suo addio al Bayer Leverkusen – lo davano destinato a squadre italiane o del campionato saudita, ad esempio nella futuristica città di Neom. Granit però alla fine è stato convinto dal progetto del 28enne franco-svizzero Kyril Louis-Dreyfus, figlio degli ex proprietari dell'Olympique Marsiglia e attuale numero 1, appunto, del Sunderland.

Sarà il suo ultimo Mondiale?

«Sunderland rappresentava la più grande sfida del mio percorso», ha rivelato Xhaka al Blick. «I supporter dei Black Cats sono tifosi veri, mica dei turisti», ha raccontato. Il centrocampista basilese non è mai parso così in forma, benché sia ormai più vicino alla fine della carriera che non all'inizio. Basti un dato per confermare questa sensazione: in questo inizio di campionato, nessun calciatore della Premier League ha corso più km dello svizzero di origini kosovare. Lo dicono le statistiche pubblicate da Sky Sports.

Sul fronte rossocrociato, invece, il capitano cerca la qualificazione alla sua quarta Coppa del mondo consecutiva, forse l'ultima del suo percorso sportivo, anche se ha detto di non escludere di poter essere ancor competitivo nel 2030. E, vedendo Luka Modric ancora indispensabile nel Milan e nella Croazia a 41 anni e dopo quasi 200 convocazioni, possiamo benissimo immaginare Granit (141 presenze) titolare della Nati ancora per diversi anni.

Stagioni in cui Xhaka farà di tutto per abbellire ulteriormente una carriera con la maglia rossocrociata già di per sé strepitosa, e iniziata nel lontano 2011. «Portare la squadra a un altro Mondiale è la più grande sfida che mi trovo ad affrontare da quando ho esordito con la maglia della Nazionale», ha detto lo scorso giugno, nel corso della tournée nordamericana degli elvetici.

Un futuro da tecnico

Se raggiungerà altri obiettivi nel suo già rimarchevole percorso, il 33enne consoliderà ancor di più il suo statuto di miglior giocatore rossocrociato della storia. E poi, con ogni probabilità, diventerà allenatore: del resto, è una vita che in campo fa da portavoce di tutti i tecnici con cui ha lavorato. Seguirà dunque le tracce di Mikel Arteta e Xabi Alonso, suoi mentori all'Arsenal e al Bayer, anch'essi ex cervelli del centrocampo quand’erano giocatori. E proprio Arteta, che come coach è figlio di Guardiola, ha già detto che Granit diventerà un grande allenatore.