Parte nel weekend dal Brasile una stagione che culminerà con i Mondiali di Crans-Montana. Il biker ticinese è pronto per la prima vittoria in Cdm
Otto mesi dopo un'Olimpiade di Parigi priva di medaglie, a soli tre anni dalla scorpacciata di Tokyo, la mountain bike svizzera si posiziona ai nastri di partenza della nuova stagione con rinnovato vigore e con l'obiettivo dei Mondiali del mese di settembre, in programma Crans-Montana. Jolanda Nef ha risolto i suoi problemi di salute, Nino Schurter si appresta all'ultimo passo di danza di una carriera che definire eccezionale è riduttivo, mentre Filippo Colombo è pronto per raccogliere l'eredità del grigionese (e anche di Mathias Flückiger) per confermarsi il numero uno del cross-country elvetico.
Reduce dal successo in Sudafrica alla Cape Epic, prova a tappe di otto giorni e di oltre 600 km con 16'500 metri di dislivello, vinta in coppia con Nino Schurter, il biker di Bironico e pronto a compiere un ulteriore passo e a insediarsi definitivamente nell‘élite della disciplina. Lo scorso anno, il ticinese è stato il miglior elvetico in Coppa del mondo, terzo nella classifica finale, ma ha pure dovuto digerire l'amarezza per la mancata selezione per i Giochi di Parigi. Quest'anno, ha focalizzato la sua stagione sui Mondiali casalinghi... «Abbiamo deciso di prendere parte alla Cape Epic, proprio perché la parte più intensa della stagione sarà la seconda, con i Mondiali e la tappa di Coppa del mondo a Lenzerheide. Da qui a settembre, ci sarà tempo e modo per rifocalizzarsi e lavorare per giungere all'appuntamento nelle migliori condizioni possibili».
Filippo Colombo parla da Araxà, città mineraria di 300'000 abitanti nello stato di Minas Gerais, in Brasile, dove sabato scatterà la Coppa del mondo 2025 con la short-track, seguita domenica dal cross country... «Il viaggio è stato piuttosto lungo, perché da San Paolo occorre calcolare sette ore supplementari su strada. Oggi (giovedì per chi legge, ndr) faremo il primo sopralluogo sul percorso, rimasto tuttavia simile a quello di un anno fa». Dove, per altro, il biker ticinese era salito sul podio con il quarto posto, preceduto una settimana prima dal terzo rango di Mairipora (questa volta si gareggerà due volte ad Araxà)... «È un percorso molto veloce, con una sola salita non molto regolare. Tracciato bello e filante, la gara sarà molto tirata e spettacolare, con ribaltamenti a ogni piè sospinto. Gli organizzatori hanno costruito qualcosa di moderno, che si presta allo spettacolo e che è estremamente divertente da pedalare».
Nel 2024 la stagione era tutta focalizzata sulle Olimpiadi di Parigi, quest'anno l'appuntamento clou è spostato a inizio settembre, ciò che ha portato a modificare l'approccio ai primi mesi di competizione... «È vero, un anno fa avevo la necessità di partire forte per cercare di staccare il biglietto per i Giochi, mentre in questo 2025 l'avvicinamento alla Coppa è stato un po‘ diverso. Arrivo dalla Cape Epic, terminata da appena una decina di giorni e che sulle gambe si fa tutt'ora sentire. Ho fatto un grosso blocco di allenamento per poter giungere in forma a una competizione molto diversa rispetto a quelle alle quali sono abituato, per cui adesso è difficile capire quale sia la mia reale condizione. Diciamo che rispetto a un anno fa, qui in Brasile ho meno certezze».
Il Mondiale rappresenta l'obiettivo principale, ma Colombo non dimentica la Coppa del mondo, anche perché ha un conto in sospeso che intende monetizzare... «Dopo la delusione delle Olimpiadi, la Coppa era diventata la priorità assoluta e l'ho chiusa al terzo posto. Quest'anno vorrei focalizzarmi soprattutto su alcune gare specifiche, ma terrò ovviamente d'occhio anche la classifica generale. Tuttavia, in primo luogo vorrei colmare quella che sin qui è una lacuna nel mio palmarès: la mancanza di un successo in Coppa. Ci sono arrivato vicino tante volte e la sento come uno scalino da superare per dare una nuova dimensione alla mia carriera. So che per domenica potrebbe mancarmi un po’ di brillantezza, ma già a partire dal secondo appuntamento ad Araxà sono convinto di poter lottare con i migliori. Dopo le due gare in Brasile avrò a disposizione altre sei settimane per affinare la preparazione in vista dell'esordio in Europa, a fine maggio a Nove Mesto. Lo scorso anno, dopo un 2023 difficile per l'infortunio alla Parigi - Roubaix, puntavo a ritrovare un posto nell’élite. Adesso sento di essere tornato a livello dei migliori e mi manca soltanto l'ultimo step, il grande risultato».
A proposito di Roubaix, la stagione su strada avrà pochissimo spazio nel programma di Colombo... «Non rientra per nulla nel mio calendario. In primo luogo perché hanno aumentato da otto a dieci le gare di Coppa del mondo, con una mole di viaggi non indifferente tra Sudamerica, Europa e Nordamerica. Inoltre, con la decisione di disputare la Cape Epic, non mi rimaneva spazio a disposizione per una primavera su strada».
Tornando alla mountain bike, da qualche anno a questa parte ha preso piede la short-track, con tanto di classifica di Coppa del mondo e titolo mondiale... «Per me si tratterà di un'attività accessoria a quella domenicale del cross country. Sul percorso breve, l'obiettivo principale è esserci, non per forza vincere. Tornare a performare come nel 2022, per intenderci nella stagione pre-infortunio, sarebbe molto positivo, perché mi darebbe la certezza di aver colmato alcune lacune, sia sul piano tecnico, sia su quello della velocità, ad esempio negli sprint. Salire qualche volta sul podio rappresenterebbe un risultato più che apprezzabile».
Dopo aver effettuato un primo blocco di allenamento in Sudafrica e un secondo blocco in occasione della Cape Epic, Colombo ha fatto ritorno in Ticino per cambiare le valigie e ripartire alla volta del Brasile, dove ha trovato un clima estivo... «Con il caldo non ho mai avuto problemi. E comunque, già in Sudafrica la temperatura era elevata. Certo, il tasso di umidità era inferiore, ma tutto sommato sono condizioni meteo che non mi disturbano».
Ben diverse da quelle che troverà durante la stagione europea, dove spesso e volentieri si gareggia a quote elevate e, di conseguenza, in condizioni ideali. Come dovrebbero esserlo a Crans-Montana, su un percorso che, però, in occasione della pre-mondiale del 2024 non aveva raccolto i favori del biker ticinese... «A dire il vero, il tracciato non aveva convinto praticamente nessuno. Pare che in questi mesi abbiano lavorato molto per sistemarlo, tuttavia un dato è chiaro: la morfologia del sito scelto per costruire il percorso non lascia spazio a chissà quale rivoluzione. Rimarrà estremamente duro, fisico, di vecchio stampo. Nei mesi e nelle settimane precedenti l'appuntamento iridato avremo comunque l'opportunità di testarlo. Per contro, trovo molto interessante il fatto che gli organizzatori abbiano deciso di far disputare la short-track a Zermatt, quindi su un percorso diverso rispetto al cross country. Una scelta interessante e che per la nostra disciplina rappresenterà un ulteriore sbocco pubblicitario, proprio per la risonanza internazionale di una meta turistica qual è Zermatt».
Sabato (ora svizzera)
15.45 Short-track U23 donne
16.25 Short-track U23 uomini
17.45 Short-track élite donne
18.25 Short-track élite uomini
Domenica
14.00 Cross country U23 donne
16.00 Cross country U23 uomini
18.30 Cross country élite donne
20.30 Cross country élite uomini