Il danese Jonas Vingegaard è strafavorito in una corsa densa di salite e che vedrà in lizza soltanto due svizzeri, Stefan Küng e Fabio Christen
Per celebrare la sua ottantesima edizione la Vuelta ha scelto di partire dall’estero, e più precisamente dall’Italia che ospita per la prima volta la grande corsa a tappe spagnola. A fare gli onori di casa sarà il Piemonte, con la Reggia di Venaria Reale a Torino pronta ad aprire le sue porte alla carovana per la partenza della prima tappa, quella di domani che si concluderà a Novara, probabilmente con una volata. Scelta, quella di una frazione iniziale per gli sprinter, che in un certo senso è storica, visto che soltanto in altre due occasioni la prima tappa della Vuelta non è stata una cronometro. L’esperienza italiana continuerà poi con gli arrivi in salita (non durissimi, però) a Limone Piemonte e a Ceres, per poi chiudersi con la quarta tappa con partenza da Susa, e con i corridori che valicheranno il Monginevro per atterrare in terra francese, dove affronteranno il Lautaret prima di lanciarsi nella discesa verso Voiron. Poi spostamento in aereo per andare in Spagna dove si comincerà a fare sul serio, con la crono a squadre.
Inutile dire che il grande favorito della Vuelta 2025 sia Jonas Vingegaard, visto che il suo grande rivale Tadej Pogacar ha preferito concedersi un altro po’ di riposo prima di prepararsi al Mondiale in Rwanda che è particolarmente adatto a chi va forte in salita e quindi all’iridato in carica. La Visma-Lease a Bike mette a disposizione del danese un team particolarmente competitivo, ma lui cercherà di non avvertire troppo il peso del pronostico che quasi lo obbliga a vincere nonostante la presenza di avversari pericolosi come la coppia dell’Uae formata da Juan Ayuso e Joao Almeida. Per ciò che concerne i colori rossocrociati, sono soltanto due i ciclisti di casa nostra che prenderanno il via oggi da Torino: si tratta di Stefan Küng e Fabio Christen. E se per il primo si tratta del ritorno in sella in un grande giro dopo la rinuncia al Tour de France, per il secondo si tratta di una prima assoluta in una grande corsa a tappe, grazie all’invito di cui (contrariamente alla Tudor) ha potuto beneficiare l’elvetica Q36.5, con cui lo zurighese sarà senz’altro chiamato a mettersi al servizio del britannico Tom Pidcock.
Caratteristica che non cambia al giro di Spagna è che anche l’edizione numero 80 farà delle salite la propria cifra di riconoscimento, visto che le tappe di montagna saranno otto, mentre altre cinque avranno come caratteristica la strada che s’inerpica, con salite definite di media difficoltà. È anche per questo motivo che Vingeaard parte favorito, anche se per sapere chi alla fine vestirà la maglia rossa bisognerà pazientare fino al 14 settembre, quando il plotone giungerà a Madrid.