Malgrado la sconfitta a Friborgo, i leventinesi staccano il biglietto per i play-in. Grassi: ‘La strada sarà un po’ più lunga, ma ora vogliamo i playoff’
Niente acuto finale. Ma alla fine, all’Ambrì Piotta va bene anche così. Malgrado la sconfitta rimediata a Friborgo, nella cinquantaduesima e ultima giornata di regular season, i biancoblù possono tirare un sospiro di sollievo: l’obiettivo (minimo) di inizio stagione è realtà: gli uomini di Luca Cereda alla fin fine, in un modo o nell’altro, il biglietto per i play-in lo staccano comunque. Per il rotto della cuffia, visto che nella classifica finale i leventinesi terminano al decimo e ultimo posto utile, ma ce la fanno. Eppoi, come si suol dire, la stagione regolare è una cosa, i playoff (e di riflesso i play-in) sono un altro paio di maniche. Quasi una nuova stagione. Vista da questa prospettiva, quella cioè di una squadra che nonostante il sabato sera andato storto, di motivi per sorridere, prima di tornare a lavorare in vista del prossimo impegno, ossia il primo turno dei play-in contro il Rapperswil (col primo round in programma già domani sera alla Gottardo Arena e la replica, a ruoli invertiti, due giorni più tardi), in casa leventinese ce ne sono. Ovviamente c’è però anche la consapevolezza, proprio alla luce di quanto l’Ambrì Piotta propone contro il Friborgo sull’arco dei sessanta minuti, che di lavoro, in vista della post-season, ce n’è ancora diverso da fare. A cominciare dal piano mentale, come ben evidenzia quel blackout nei minuti iniziali del terzo periodo del match della Bcf Arena praticamente costato la partita, chiusa con un occhio puntato sui risultati provenienti dalle altre piste e... tenendo le dita incrociate. Certo, di fronte c’era pur sempre un Friborgo ben deciso a mettere le mani sulla posta piena per mantenere le distanze dal Kloten e dunque evitare di doversi giocare l’accesso ai playoff passando dalla porta di servizio dei play-in. Quella stessa porta che, appunto, i biancoblù si sono visti spalancare definitivamente grazie... al Lugano, che alla Cornèr Arena, in una partita di liquidazione per i bianconeri ormai certi di chiudere al tredicesimo posto e condannati al playout con l’Ajoie, hanno messo sotto il Bienne.
Nella bolgia della Bcf Arena, gli uomini di Luca Cereda, che per l’occasione opta per schierare Senn fra i pali, iniziano su un buon ritmo, reggendo bene alla forza d‘urto dei padroni di casa. E sono anzi proprio i biancoblù quelli che, dopo una prima fase introduttiva in cui le due squadre badano prima di tutto a non scoprirsi troppo dietro, a crearsi le prime concrete occasioni per passare. Passano i minuti, e sul calepino già si annotano tre occasioni buone per sbloccare il punteggio sul conto dei biancoblù e tre nomi su tutti: Pestoni, DiDomenico e Kubalik. In quella che sembra la sera degli ‘ex’ è però un altro a distinguersi: Lilja, lo svedese ’barattato’ dai biancoblù proprio con DiDomenico. Ed è proprio il 31enne di Limhamn uno dei più attivi e pericolosi nelle file della formazione di Lars Leuenberger, che non a caso a fine partita verrà premiato come migliore in pista per i burgundi e con un bottino personale di due assist. Sul suo conto, consuntivo, c’è anche una buona manciata di occasioni da gol.
Sempre al capitolo stranieri, Kubalik sul fronte biancoblù, un po’ per bravura di Berra, un po’ per sfortuna e un altro po’ per imprecisione, non vive la sua serata migliore. Chi invece la porta la vede, ed eccome, è Bertschy, autore del primo come dell’ultimo gol della serata. E se il topscorer dell’Ambrì Piotta non riesce a trovare la chiave per scardinare la porta difesa da Berra, ci pensa allora Maillet, la cui rete in superiorità numerica (quella del momentaneo 1-1 nelle battute finali del periodo centrale) sarà però l’unica per i biancoblù. Che, poi, nel terzo tempo, si trovano ben presto costretti a nuovamente inseguire gli avversari. Vanamente, anche perché a una decina di minuti dalla terza sirena il Friborgo dà tre colpi sulla tavoletta dell’acceleratore per chiudere definitivamente i conti, approfittando di alcune imprecisioni dei ticinesi.
«Il Friborgo ha iniziato la partita facendo parecchia pressione, ma siamo riusciti a tenerli a distanza di sicurezza dalla nostra porta – analizza ai microfoni della Rsi Daniele Grassi –. Poi, nel terzo tempo, siamo stati puniti per ogni nostro minimo errore. Prendiamola come una lezione: ora iniziano le cose serie, e queste indecisioni non possiamo più permettercele, anche perché possiamo e vogliamo fare ancora diversa strada». Complice il passo falso di Friborgo, tuttavia, di strada per eventualmente arrivare ai playoff, l’Ambrì Piotta dovrà farne un po’ di più, visto che la sconfitta costa due passi a ritroso nella classifica finale: dall’ottava alla decima posizione. «Ovviamente un po’ di delusione c’è per non essere riusciti a difendere l’ottava posizione, ma di tempo per rammaricarsi non ce n’è: ora dobbiamo recuperare le energie e guardare avanti, guardare già alla doppia sfida col Rapperswil, che vogliamo affrontare col coltello fra i denti, perché non vogliamo fermarci lì. La strada sarà forse un po’ più lunga, ma vogliamo andare a prenderci un posto nei playoff».