laR+ HOCKEY

L'Ambrì a Kloten per la sfida delle sfide. ‘Siamo ancora vivi’

Dopo un sabato a dir poco incredibile, stasera i ragazzi di Luca Cereda si giocano il posto nei playoff. ‘La bottiglia delle emozioni è bella piena’

Il coach biancoblù: ‘Siamo pronti a dare battaglia’
(Keystone)
10 marzo 2025
|

Ambrì – Il bicchiere e la bottiglia. Il bicchiere è quello mezzo pieno, e ci mancherebbe, dopo un sabato a dir poco incredibile, in cui Luca Cereda e il suo Ambrì in sessanta minuti passano attraverso un po’ tutti gli stati d’animo immaginabili: dall’illusione dell’1-0 alla disperazione dopo l’1-4, dall’euforia per il 4-4 all’amarezza dopo il definitivo 4-5, segnato dal Kloten in powerplay a venti miseri secondi dal termine, per una bastonata di Douay in testa a Weibel («è il primo lui a volersene», rivela il coach). La bottiglia, invece, è la metafora scelta dal tecnico biancoblù per spiegare che fine fanno le emozioni positive in uno sport come l’hockey, che di emozioni vive: è come se rabbia, felicità, fame, eccitazione, e chi più ne ha più ne metta, fossero tutte rinchiuse in una bottiglia, «ma quella bottiglia a un certo punto si svuota e bisogna riempirla – spiega Cereda –. E pensando al primo quarto d’ora di sabato, credo che il problema fosse proprio quello. Quando si parla di energia, quella fisica in fondo è facile da recuperare, mentre è più difficile riempire la bottiglia con quella emotiva. Visto però com’è andata a finire sabato, però, di sicuro adesso è bella piena, piena di rabbia e di voglia di andare a Kloten a dare battaglia, per arrivare ai playoff e tornare a giocare qui, a casa nostra».

Certo che, nell’andata del secondo turno dei play-in, nessuno avrebbe probabilmente scommesso sull’improvviso ritorno a galla di un Ambrì che nel secondo tempo si è ritrovato in balia degli eventi. Ovviamente, nessuno tranne Cereda e i suoi giocatori. Ma la domanda vera, è come ci sono riusciti. «Credo sia stato un mix di cose – aggiunge Cereda –. Da una parte c’è l’armonia di questo gruppo, in cui i ragazzi tra di loro vanno d’accordo, dall’altra il fatto di non aver niente da perdere, poi naturalmente c’è un pizzico di fortuna, ma pure la consapevolezza che c’era già un precedente contro il Kloten. Ce lo siamo detti alla seconda pausa, che il 21 dicembre dopo 40 minuti eravamo noi in vantaggio 4-1 mentre a quattro minuti dalla fine gli Aviatori vincevano 5-4: quindi, se c’erano riusciti loro, io non vedevo il perché non ci saremmo potuti riuscire noi».

La medesima cosa che ammette di aver pensato strada facendo anche Isacco Dotti. «Credo sia questo lo spirito dell’Ambrì – dice il difensore ticinese –. Sono sincero, non ho mai dubitato del fatto che potessimo rientrare, nemmeno sul 4-1. Del resto l’avevamo già fatto più volte in stagione. E quando siamo tornati in pista al termine della seconda pausa, non l’abbiamo fatto con l’intenzione di limitare i danni, bensì con quella di ribaltare il risultato. Semplicemente, ci siamo detti: ‘Mettiamo tutti i dischi che possiamo sulla porta’, e l’abbiamo fatto. Poi, diciamolo pure, stavolta saranno entrati tiri che non sempre entrano, ma la verità è che la fortuna va provocata, e credo che alla fine sia uscita la resilienza della squadra. Stasera partiamo in svantaggio di una rete, ma comunque andremo a Kloten con una buona fiducia e, soprattutto, con la fame di vittoria».

E stasera, c’è da scommetterci, alla Swiss Arena la tensione sarà alle stelle... «Io mi aspetto un lunedì ricco di emozioni. Del resto, già sabato abbiamo già avuto qualche assaggio del cosiddetto ‘trash talking’... In simili situazioni, è facile che a spuntarla sia la squadra che sa mantenere il sangue freddo, evitando di farsi coinvolgere troppo in certe cose. Quindi dovremo fare attenzione a non perdere la testa, a restare concentrati sul nostro gioco, lottando per sessanta minuti, o anche più».

Resta da capire se per la partita che – a questo punto – vale una stagione, Cereda deciderà di apportare qualche modifica alla formazione, in particolare dopo che sabato aveva deciso di rimpiazzare Juvonen con Senn sull’1-4 per dare una scossa alla squadra. Intanto, la buona notizia è che Curran è tornato a lavorare. «È già andato sul ghiaccio tre volte – rivela Cereda –, quindi è sulla buona via per il rientro. Dopo il warmup di stamattina vedremo se potremo schierarlo o no, e anche quello sarà un fattore che porterà alla definizione del lineup definitivo. Del resto (dice, alludendo alla staffetta tra Juvonen e Senn), già sabato ci avevamo pensato fino all’ultimo, non solo perché Janne era reduce da due partite in tre giorni, ma anche perché pure lui aveva vissuto un sacco di emozioni. Gli stessi ragionamenti li faremo quest’oggi, anche se mi rendo conto – ce l’eravamo detti proprio l’altro ieri, all’interno dello staff – che finché i problemi sono quelli, sono bei problemi».