In vantaggio 3-0 sui Lions, i grigionesi si fanno rimontare ma poi segnano il gol-partita con Knak. al 58'56‘’. I vodesi, invece, ringraziano Ken Jäger
Il Davos era chiamato a reagire dopo un primo atto di una semifinale senza storia, contro uno Zurigo che sembra più pericoloso anche nella frazione introduttiva di gara 2, almeno a 5 contro 5, siccome è soprattutto Sandro Aeschlimann ad avere del lavoro da fare. E invece sono i grigionesi a trovare la via del gol per primi, sfruttando il fraseggio tra Nussbaumer e Zadina in superiorità numerica, al 17’34’’, dopo aver già sfiorato il vantaggio nella prima opportunità a 5 contro 4, al tredicesimo, con una botta del solito Stransky che scheggia la traversa. E quello è solo l’inizio per gli uomini di Josh Holden, che partono come meglio non potrebbero nel periodo centrale, segnando il raddoppio con Julian Parrée, l’ala della quarta linea che nell’occasione beneficia di un clamoroso abbaglio da parte di uno che certi errori non dovrebbe compierli, cioè Derek Grant, il cui passaggio azzardato in uscita dal terzo serve al grigionese numero 21 in pieno slot il più bello degli assist. Lo Zurigo non è quello di sabato, e lo stesso vale per il Davos, che stavolta dimostra di essere deciso e determinato, a immagine di ciò che capita al 36’44’’, con l’insistita pressione di Knak sul finlandese Kinnunen fin dietro la porta di Hrubec, e quel puck guadagnato in attacco si trasformerà pochi istanti dopo nel 3-0 di Ambühl. Tuttavia, i Lions restano in partita grazie al tocco di Malgin da due passi (3-1 al 39’09’’), dopo una liberazione del terzo mancata da Nussbaumer.
Quel gol è più di un semplice episodio, anche perché in avvio di terzo tempo i Lions riaprono del tutto il match con Joel Henry, che si fa dimenticare oltre i difensori sul servizio in backhand di Kukan, e trova pure il tempo per anticipare la parata di Aeschiliann, segnando il 3-2 al 45’21‘’. E non finisce lì: al 50’10‘’, un puck malgestito da Wieser spalanca a Lammikko la via che porta al 3-3. Al Davos va tuttavia dato il merito di non smettere di crederci, e a 1’04‘’ dal sessantesimo i grigionesi trovano il modo di per segnare il gol-partita, grazie al grandissimo lavoro di Stransky nell’angolo alla sinistra di Hrubec, con il ceco che scippa il puck a Kukan e poi lo difende, servendolo a Knak per il definitivo 4-3.
Nell’altra serie, invece, in una Bcf Arena come al solito piena fin quasi a esplodere, basta un gol a Losanna per pareggiare i conti nella serie, quello realizzato al 53’14‘’ da Ken Jäger, in situazione di superiorità numerica, con il centro della seconda linea che sfrutta una delle rare respinte concesse da Berra, mentre sulla panchina dei puniti si trova Ljunggren, punito per uno sgambetto.