Gli uomini di Holden battono lo Zurigo e pareggiano la serie. Il Losanna invece risorge all'ultimissimo, ma poi si fa crocifiggere da Dorthe al 82esimo
In casa, il Davos è un’altra cosa. E anche se, dopo una fase di studio in avvio di gara 4, pare essere lo Zsc piuttosto deciso a far capire chi comanda, affidandosi ai soliti Andrighetto, Malgin et Balcers, col passare dei minuti sono i grigionesi a rendersi più minacciosi, e subito dopo un pericoloso tentativo di McShane, venticinquenne centro canadese arrivato dal Winterthur che nell’occasione Josh Holden butta nella mischia, vista la squalifica sul conto di Lemieux per aver assestato un gancio a un linesman giovedì sera, al 13’38’’ si portano in vantaggio: merito di Rico Gredig, che sfrutta un liscio di Malgin – apparentemente un po’ distratto, nell’occasione – e con un backhand imparabile nel ‘sette’ trafigge l’incolpevole Hrubec. Così, per la quarta volta nella serie è la squadra di casa ad aprire le marcature. Ed quello è solo l’inizio: infatti, al 17’40’’ una geniale intuizione di Andersson dietro la gabbia ospite – con l’ex difensore bianconero che taglia fuori Kukan e Geering in un colpo solo – si trasforma in un bellissimo assist per il liberissimo Stransky, che fa secco Hrubec da due passi.
Ancor prima della fine del primo tempo lo Zurigo cerca di reagire, e sullo slancio gli uomini di Marco Bayer provano a insistere anche nella prima parte del secondo, soprattutto affidandosi ai tentativi di Fröden e Malgin, ma Aeschlimann come al solito si dimostra intrattabile. Poi, però, lo Zsc rischia di combinarla grossa, regalando ai grigionesi due penalità quasi consecutive, ma soprattutto evitabilissime: la prima per cambio scorretto, la seconda per un puck spedito in tribuna da Weber: nonostante gli sforzi (nella seconda delle due penalità, quasi tutti da parte del secondo quintetto di powerplay), Fora e compagni non riescono ad approfittare dell’occasione. Cosa che, invece, riesce benissimo ai loro avversari, nell’unica superiorità numerica del secondo tempo, per un’ostruzione di Jung: il missile al volo di Andrighetto al 35’20’’, che il povero Aeschlimann non ha praticamente neppure il tempo di vedere, riapre del tutto la contesa, con il Davos che nel finale di tempo avrebbe una nuova opportunità con l’uomo in più (fuori Baltisberger per bastone alto), ma non la sfruttano.
La partita rimane apertissima, con lo Zurigo che vorrebbe mettere sotto pressione un Davos che però, dà prova di grande disciplina, e oltre a chiudere gli spazi non appena ne ha la possibilità prova a tenere il puck il più lontano possibile dalla propria zona, possibilmente per metterlo sulla porta di Hrubec. E tutte quelle energie spese dai padroni di casa hanno il loro effetto, perché Malgin e compagni faticano a crearsi vere occasioni da rete. Poi, naturalmente, alla prima occasione, a 1'43‘’ dal sessantesimo, Bayer chiama il timeout richiamando Hrubec in panchina, e a poco meno di un minuto dalla fine Malgin fa venire i brividi ad Aeschlimann, ma il suo tocco non trova la porta, e poco dopo Chris Egli e Zadina vanno via di prepotenza, depositando nella porta vuota il puck del definitivo 3-1.
Altro finale thrilling, invece, nell'altra semifinale, quella tra Friborgo e Losanna. Dopo che già in gara 3, giovedì, era arrivato un pareggio in extremis (di Rathgeb, a 18‘’ dalla fine), stavolta la scena si è ripetuta ma a parti invertite. Infatti, mentre alla Bcf Arena tutti si aspettavano il terzo successo nella serie da parte dei Dragoni che sono in vantaggio 3-2, il Losanna riesce a riequilibrare la situazione all'ultimissimo, quando mancano appena quattro secondi al sessantesimo, oltretutto dopo un ingaggio vinto dal Friborgo: invece Borgman commette un grosso errore, sparacchiando il puck dove c‘è il vodese Sklenicka, bravissimo a catturarlo con le mani e poi a servire Damien Riat, la cui conclusione al volo non lascia scampo all'attonito Reto Berra. Losanna che, poi, tra l'altro, al primo tentativo offensivo nell'overtime colpisce subito un palo, con Oksanen. Da lì in avanti la sfida si fa più che mai equilibrata, oltre che aperta, con tentativi su un fronte come sull'altro, nessuno dei quali ha però fortuna. Tanto che – esattamente come giovedì – Friborgo e Losanna debbono andare al secondo overtime, dove alla fine gli uomini di Lars Leuenberger riescono comunque a spuntarla, grazie a un fulmineo tiro di Jan Dorthe, il tredicesimo attaccante dei burgundi, probabilmente il giocatore più fresco dei suoi, che crocifigge Pasche all'81'39’‘ per il definitivo 4-3. E adesso la squadra di Geoff Ward è spalle al muro: dovrà vincere tutte e tre le sfide che restano, se vorrà andare in finale.
Sconfitto dal Visp in gara 1, a Porrentruy, e poi vittorioso in trasferta giovedì in Vallese, per la prima volta l'Ajoie si trova in vantaggio nello spareggio di promozione/relegazione con i campioni di Swiss League. Anche stavolta, però, la sfida è stata combattutissima fino all'ultimo, tanto che per la terza volta in altrettante sfide si è dovuti andare all'overtime per decretare un vincitore, con il Visp che è riuscito a raddrizzare la situazione in extremis, al 59'13’‘, grazie a una deviazione sotto porta dell'immancabile Jacob Nilsson. Alla fine, però, i giurassiani sono riusciti a spuntarla, grazie a una precisa conclusione di Bellemare a fil di palo all'86'10’', e ora sono in vantaggio 2-1 in un duello al meglio di sette partite.