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Nico Hischier, il pilastro che sorregge i Diavoli

I playoff Nhl pronti a scattare, e a Newark c’è grande attesa per la sfida con Carolina. Timo Meier: ‘Rispetto al passato, ora la squadra è più matura’

C’è solo un capitano
(Keystone)
18 aprile 2025
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Sono trascorsi ben tredici anni dall’ultima volta in cui i Diavoli del New Jersey erano riusciti a vincere una serie dei playoff Nhl: dopo aver chiuso la regular season al sesto posto di Conference, con 102 punti, eliminarono dapprima i Florida Panthers, poi i Philadelphia Flyers e infine i New York Rangers, arrendendosi poi in finale (4-2) ai Los Angeles Kings. Quelli erano i tempi del leggendario Martin Brodeur, di Ilya Kovalchuk e Zach Parise. È passata una vita da allora, e adesso a Newark la vera stella è un vallesano di ventisei anni, diventato nel 2017 il primo svizzero nella storia a venir scelto quale prima scelta assoluta al Draft. Da quel giorno Nico Hischier ne ha fatta di strada, e al Prudential Center oltre che a essere il capitano oggi è un autentico trascinatore, dall’alto dei suoi 69 punti in 71 partite nella stagione regolare. «Quest’anno Nico mi ha impressionato sul serio – dice l’head coach dei Diavoli di Newark, il quarantaquattrenne Sheldon Keefe –. La sua produzione offensiva è straordinaria, considerando che gli chiedo davvero tanto sul piano difensivo. È lui il pilastro della squadra».

Tanto che il vallesano stavolta potrebbe aggiudicarsi il Frank J. Selkle Trophy, premio attribuito ogni anno all’attaccante maggiormente implicato nei compiti difensivi, dopo che due anni or sono il nativo di Naters si era già piazzato al secondo posto, battuto solo dal canadese Patrice Bergeron. Uno spirito di sacrificio sul ghiaccio che va a braccetto con il suo ruolo di capitano nello spogliatoio. «A Nico piace trascorrere parecchio tempo con i nuovi, i ragazzi più giovani, sforzandosi per metterli nelle migliori condizioni possibili» dice l’attaccante svedese Jesper Bratt, topscorer dei Devils dall’alto dei suoi 88 punti. Tuttavia, guardando soltanto alle reti, dei tre migliori realizzatori della squadra due sono svizzeri, siccome alle spalle di Hischier (35 gol) e Jack Hughes (27) c’è l’appenzellese Timo Meier (26). «Rispetto al passato, ora la squadra è più matura, è cresciuta sul piano difensivo – spiega Timo Meier –. Ci siamo anche liberati dalla frustrazione che provavamo quando non riuscivamo a segnare: ora accettiamo di dover giocare per tenere aperto il risultato, e noi attaccanti lasciamo l’orgoglio da parte per metterci totalmente al servizio del gruppo». Dovrà invece seguire i compagni da lontano il terzo giocatore elvetico dei Devils, il difensore zurighese Jonas Siegenthaler, vittima di un non meglio specificato problema fisico.