L'ex nazionale rossocrociato è perito mercoledì scorso all'età di 68 anni, come annunciato dalla Federazione
La Federazione rossocrociata ha comunicato la triste notizia della scomparsa mercoledì scorso all’età di 68 anni dell’ex nazionale Urs Bärtschi. Campione indimenticabile, nel corso della sua carriera si era pure fermato in Leventina due stagioni chiudendo la sua parentesi nel massimo campionato elvetico realizzando 35 reti e 30 assist in 84 presenze.
Formatosi nelle giovanili dell’Adelboden, Bärtschi ha iniziato la sua carriera nell’Arosa conquistando nel 1973 la promozione nella serie cadetta. Successivamente ha vestito sei anni la maglia del Kloten, prima di trasferirsi a Bienne dove ha ottenuto i maggiori successi fra cui due titoli nazionali nel 1981 e nel 1983, anno in cui ha pure indossato la ‘C’ di capitano. "Urs Bärtschi rimarrà per noi un modello, parte della nostra identità e un pezzo della storia dell'hockey bernese. Non perdiamo solo un ex giocatore, ma anche una vera personalità. Un uomo che si è sempre impegnato con passione", hanno scritto proprio i Seeländer.
Ala offensiva e creativa, il papà di Patrik – a sua volta bandiera dello Zurigo fino al 2017 – e Deny è in seguito di nuovo tornato a Kloten prima di trasferirsi in Leventina e ritirarsi a 36 anni. Con la Nazionale svizzera ha invece collezionato 91 presenze tra il 1981 e il 1986, partecipando a cinque Mondiali di categoria B tra il 1981 e il 1986 e conquistando la promozione nella massima divisione nell’edizione di Eindhoven. Dopo il ritiro ha ricoperto diversi ruoli tecnici e dirigenziali, tra cui Director of Player Development, assistente allenatore e head coach. La sua scomparsa priva l’hockey rossocrociato di una figura storica, ricordata soprattutto per la sua passione e la sua dedizione.