Primi tre punti per il Lugano, trascinato al successo dalla seconda linea. Canonica: ‘Se do il disco a Luca, il 90% delle volte entra...’
C’è un solo momento in cui l’Ajoie potrebbe davvero pensare di mettere in ginocchio il Lugano, ed è a cavallo del secondo intervallo, quando Jeremy Wick vorrebbe ergersi a protagonista sul ghiaccio della Cornèr Arena. Dapprima l’ex ala del Rapperswil stampa il puck sul palo con Schlegel battuto, all’inizio dell’ultimo minuto del periodo centrale; poi, in avvio di terzo tempo – azione ancor più delicata – piomba prepotentemente davanti all’ottimo portiere bianconero, scavalcandolo con un tocco che Jesper Peltonen riesce funambolicamente a intercettare all’altezza della traversa, prima che la gabbia venga travolta dal portiere e che lo stesso difensore s’accomodi in panchina per un precedente aggancio proprio sull’attaccante avversario. Tolte quelle due azioni, e naturalmente il concitato finale in trincea, in 5 uomini contro 6, la vittoria bianconera stavolta non sembra mai essere veramente minacciata, in un venerdì che si conclude con tre meritatissimi punti al termine di un match che Thürkauf e compagni vorrebbero indirizzare già nel primo tempo, ma nonostante un paio di ghiotte opportunità – come la clamorosa traversa di Perlini (9’27’’) e la discesa di Bertaggia in situazione di 2 contro 1 –, spesso le trame offensive risultano un po’ troppo cervellotiche per rivelarsi davvero pericolose.
Col passare del tempo, però, le soluzioni si fanno più interessanti, con il Lugano che sin dal ritorno in pista dalla prima pausa prova a velocizzare la manovra, aumentando la pressione fisica e prendendo così definitivamente in mano il confronto. Le occasioni fioccano: dalla bomba di Fazzini che al 24’27’’ si stampa sul palo (e due!) agli affondi di Thürkauf, Alatalo e Carrick, tutti puck più che invitanti arrivati fin davanti a Ciaccio, che un po’ per fortuna, un po’ per bravura sua riesce sempre a salvarsi. Ma se le opportunità ci sono, prima o poi arriverà anche il gol, no? Difatti arriva, al 28’31’’, e lo firma Luca Fazzini – poco prima di un altro ‘legno’, stavolta di Bertaggia (e tre!) –, sfruttando un’intuizione di Zach Sanford. E non sarà né la prima, né l’ultima: in effetti, il centro statunitense di una seconda linea che è la più in vista tra tutte – e non solo per i due gol che riuscirà a segnare – sarà pure all’origine del meritatissimo punto del raddoppio, ancora di Fazzini, che al 45’01’’ centra la doppietta che domani a Davos gli consegnerà il casco da topscorer, a conclusione dell’astuta triangolazione propiziata da Lorenzo Canonica. Quest’ultimo, anche stavolta è stato tra i più attivi, come gli era già successo martedì, nella pur amara serata conclusa all’overtime sul ghiaccio di Bienne. «Il novanta per cento delle volte in cui do il disco a Luca finisce in porta, quindi cerco di servirgliene il più possibile... – dice, sorridendo, il ventiduenne centro ticinese, impiegato per l’occasione all’ala –. Questi tre punti sono davvero importantissimi per noi, dopo quattro partite in cui abbiamo sì lavorato bene, ma non riuscivamo a raccogliere i frutti di quanto seminato. Sappiamo che contro l’Ajoie non è mai facile giocare, ma ora che abbiamo finalmente potuto conquistare la prima vittoria andremo a Davos fiduciosi di portare a casa punti».
Una fiducia che, naturalmente, avverte anche lo stesso Canonica che trova davvero molto spazio in questo avvio di stagione, tanto che contro l’Ajoie ha giocato quasi diciotto minuti, più dello stesso Fazzini (17’09’’), di Sgarbossa (16’32’’) e di Perlini (13’43’’). «Sono contentissimo: sto ricevendo tanta fiducia e do il massimo per ripagarla – aggiunge l’attaccante numero 14 –. All’ala cerco di essere un po’ più offensivo di quando giocavo al centro e questo mi dà ancor più fiducia nell’andare sulla porta, e voglio andare avanti così». C.S./DoBa