laR+ HOCKEY

L’Ambrì Piotta, tra i limiti e le nuove speranze

Cereda: ‘I ragazzi sono vivi’. Ma la prova caparbia di sabato sera sul ghiaccio di Bienne non basta per arrivare al successo

Se serve ci prova anche Zgraggen, senza successo però
(Keystone)
21 settembre 2025
|

È sicuramente un avvio di campionato difficile quello dell’Ambrì, con appena quattro punti ottenuti nelle prime sei partite, ma sabato a Bienne si sono visti buoni segnali in ottica futura dagli uomini di Luca Cereda, che hanno giocato una partita solida, contenendo, seppur con difficoltà, i padroni di casa nella prima metà del confronto, per poi dominare sul piano del gioco e dell’intensità nel terzo conclusivo. Al termine dell’incontro il coach ticinese è apparso visibilmente soddisfatto della prestazione offerta dai suoi. «Stavolta i ragazzi hanno mostrato che sono vivi – racconta il Cereda ai microfoni di Rsi –. Abbiamo iniziato bene, ma poi siamo andati in grande difficoltà dopo la loro prima rete, ma Senn ci ha tenuti in partita. Nel secondo tempo siamo cresciuti, per poi dominare il terzo tempo: è una dimostrazione per noi stessi su come arrivare alla vittoria e se continuiamo così, anche nelle prossime partite, arriveranno le reti e i punti. Abbiamo giocato nella maniera giusta sia con il disco sia senza, rendendo la vita più difficile al nostro avversario».

Tuttavia, a destare grande preoccupazione è l’efficacia offensiva di Bürgler e compagni: sono infatti appena nove le reti segnate dalla squadra leventinese in questo avvio di campionato, con una media inferiore alle due marcature per incontro. Analizzando la situazione nel dettaglio si può notare come soltanto cinque reti provengano dal reparto offensivo: è chiaro che gli attaccanti leventinesi si trovano in grande difficoltà nel finalizzare le numerose occasioni create. In particolare è insufficiente il rendimento degli stranieri, con Joly impreciso e inconcludente e Petan che ha dato qualche segnale incoraggiante ma è ancora lontano dal giocatore atteso a inizio campionato, mentre Formenton necessita di tempo per ritrovare la forma e DiDomenico non riesce a trasformare in rete i numerosi tiri partiti dal suo bastone. Alle prestazioni negative dei giocatori di importazione si aggiunge l’apporto offensivo insufficiente di elementi come Heim e Bürgler, chiamati a garantire punti con più costanza.

Particolare è anche la situazione del reparto arretrato: a inizio stagione destava molti dubbi la coperta cortissima dei difensori svizzeri a disposizione di Cereda, con Heed e Virtanen chiamati agli straordinari per tenere in piedi il reparto. Oggi invece a destare apprensione sono proprio i due giocatori più esperti, che detengono i bilanci peggiori tra tutti i difensori (-7 per il finlandese e -4 per lo svedese), mentre a convincere maggiormente sono per ora le prestazioni di giocatori come Bachmann, Terraneo e Wüthrich. Per ottenere risultati migliori l’Ambrì dovrà ripartire dalla prestazione durante il terzo tempo di Bienne, caratterizzata da intensità e molta pressione offensiva, mentre invece andranno limitati gli errori individuali. Sabato, infatti, le due reti bernesi sono nate da sbavature evitabili: la prima causata da un Senn poco lucido, pur se è stato il suo unico errore di tutta la partita, la seconda dall’incapacità del boxplay di liberare il terzo in più occasioni. Ma la strada, come spiega Inti Pestoni, sempre ai microfoni di Rsi, è quella giusta: «Abbiamo dato delle risposte dopo la partita di venerdì, siamo contenti: da lì ripartiamo cercando di migliorare sempre, passo dopo passo». S.P.