Battuto in due ore e spiccioli dal britannico: per Wawrinka è già tempo dei saluti al Roland Garros. ‘Ma non ho intenzione di mollare’
Si è senz’ombra di dubbio chiuso sul campo numero 14 il magnifico libro scritto da Stan Wawrinka al Roland Garros nel corso della sua carriera. Perdendo, senza possibilità d’appello, contro Jacob Fearnley (Atp 55). Dieci anni dopo la sua formidabile vittoria al cospetto di Novak Djokovic, il vodese si è arreso in tre set – 6-7 (6/8) 3-6 2-6 – al britannico, dopo essere stato a soli due punti dalla conquista del primo set. Al cospetto di uno tra i volti emergenti del circuito professionistico, Stan si è via via spento. Pur battendosi con tutte le sue forze, e avvalendosi del sostegno del pubblico, Wawrinka non è riuscito a mascherare il peso dell’anagrafe, lasciando in chi l’ha visto sul campo la sensazione che questo primo turno al Roland Garros sia forse stata la partita di troppo del vodese. Anche se il 40enne vodese non ha mai manifestato l’intenzione di appendere la racchetta al chiodo. Anzi, Stan è ancora atteso agli appuntamenti di Gstaad e Basilea, e nella conferenza stampa post partita ribadisce la sua intenzione di voler continuare. «No, non mi fermo qui – spiega –. Il piacere di giocare e la passione ci sono ancora, e se guardo le cose nel loro complesso provo ancora soddisfazione. Da una parte ci sono i sacrifici, gli allenamenti e quello che serve a 40 anni per giocare a un livello decente, e all’altra ci sono le vittorie che rendono proficuo tutto ciò. Per il momento, la bilancia pende un po’ troppo da una parte, ma sono convinto di poter ottenere ancora delle soddisfazioni. Certo, la fine è vicina, ma non ho intenzione di fermarmi soltanto per un capriccio».
In ogni caso, la sconfitta maturata quest'oggi, in poco più di due ore, non scalfisce il ricordo delle imprese che Wawrinka aveva saputo firmare alla Porte d’Auteuil. Illustratosi una prima volta quale vincitore del torneo juniores, nel 2015 Stan si era permesso il lusso di battere (e pure in modo perentorio) Roger Federer allo stadio dei quarti di finale, e due anni più tardi era approdato addirittura in finale, dove però era stato sconfitto da Rafael Nadal.