La direttrice Katrin Schneeberger avverte: cambiamenti climatici colpiscono anche le città, non solo le Alpi
I pericoli naturali conseguenza dei cambiamenti climatici sono in aumento e interessano tutta la Svizzera, non solo le zone alpine: lo afferma la direttrice dell'Ufficio federale dell'ambiente (UFAM) Katrin Schneeberger.
"I pericoli naturali sono sempre più frequenti e più intensi e la Svizzera sta diventando più vulnerabile a causa della sua densità di popolazione", argomenta la 58enne in un'intervista pubblicata oggi dal SonntagsBlick. "Le inondazioni danneggiano le nostre infrastrutture e gli anziani soffrono per il caldo. Anche gli animali e i boschi sono colpiti".
Un rischio deriva ad esempio dal disgelo del permafrost. "Il permafrost è il cemento delle nostre montagne. È presente su circa il 5% della superficie della Svizzera: è una percentuale significativa. Quando il permafrost si scioglie, le montagne diventano meno stabili e le frane e le cadute di massi sono più frequenti. Dobbiamo essere più preparati".
Non solo gli abitanti delle montagne, bensì anche quelli delle città sono colpiti dalle conseguenze del cambiamento climatico. "Gli agglomerati sono fortemente edificati. L'acqua ha difficoltà a defluire quando piove molto: la metà di tutti i danni da alluvione oggi sono causati da questo. Inoltre le città non si rinfrescano quasi mai, nemmeno di notte quando fa caldo: la gente ne soffre". Intervenire con l'aria condizionata? "Personalmente, non sono una grande fan dei sistemi di climatizzazione: si può già ottenere molto in termini di raffreddamento con tende e tapparelle", osserva l'ex vicedirettrice dell'Ufficio federale delle strade (USTRA).
L'UFAM ha lanciato il programma Adapt+ per promuovere l'adattamento ai cambiamenti climatici. "La domanda è molto alta e a medio termine sarà probabilmente superiore all'importo disponibile. Il denaro può essere utilizzato per implementare progetti di successo, come nuovi tipi di superfici stradali che contribuiscono a rendere le città più fresche. Oppure si possono piantare alberi resistenti al clima in un bosco protettivo per proteggere insediamenti, strade e binari ferroviari dalle frane", conclude l'esperta con dottorato in geografia economica conseguito all'università di Berna.