Nata nel '96, cresce nel Malcantone e sin da bambina mostra una forte predisposizione all'espressione artistica... passione che tiene a trasmettere
Pubblichiamo un contributo apparso su Ticino7, allegato a laRegione
Nata alle porte della primavera del 1996, Gaba Müller cresce a Neggio in Malcantone. Sin da bimba si occhieggiava il suo tratto artistico che le ha fatto guadagnare la maturità allo CSIA. Dopodiché, Gaba sceglie una sfida ambiziosa: restare in Ticino e avviare un’attività indipendente: il 2017 è il suo anno. Fresca di studi, equipaggiata naturalmente di talento, determinazione e con la mente scarica di pessimismo, si lancia con lavori su commissione, qualsiasi cosa le venga chiesta lei la esegue: dalla pittura di scarpe passando da scatole, strumenti musicali, murales e tutto ciò che i suoi pennelli e la sua visione possano creare.
Dal laboratorio casalingo si sposta a due passi da Lugano, nell’insospettabile via Besso 1, dove si spalancano le porte di un luogo incantato: il suo atelier.
In ogni essere umano vive un daimon e, secondo il padre della psicologia analitica Carl Gustav Jung, ascoltarlo può essere decisivo per vivere autenticamente la propria esistenza. Questa scintilla deriva dall’energia creativa insita – ma nella società in cui viviamo spesso è dormiente – che ci stimola al cambiamento e ad affrontare nuove sfide. Non sempre, però, abbiamo il coraggio di ascoltarla. Gaba Müller aveva 4 anni quando ha incontrato su una tela il suo destino: l’ha fatto con suo padre dipingendo ad olio le tanto adorate ninfee di Monet. “Anche la mamma mi ha trasmesso tanta creatività tra un lavoretto manuale e l’arte del bricolage”. C’è però una passione su tutte che Gaba ama assai: viaggiare e realizzare sketch (l’arte dello schizzo) ad acquarello tra le pagine del suo libriccino. “Ovunque sono, anche se vado via un weekend, non c’è pagina del mio libriccino che non mi parli del luogo che ho visitato. Se non sketcho il posto che visito è come se non ci fossi mai stata”.
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Vogliamo uscire una volta per tutte fuori dallo stereotipo che una donna non possa indossare un’uniforme ed esercitare la professione militare? Daje, siamo nel 2025 e con un piccolo sforzo ce la possiamo fare. Gaba – puliti i pennelli e chiusa la bottega artistica – è I Ten (primo tenente) dell’Esercito svizzero ed è responsabile delle giornate informative al Monte Ceneri. “La parte militare mi rappresenta, ho iniziato ai tempi del Liceo, doveva essere una parentesi di una manciata di mesi e invece mi sono appassionata al sistema e a quello che mi ha dato. È grazie a quanto ho appreso nell’Esercito in tutti questi anni che ho imparato a gestire agilmente un’attività indipendente: lavorare da sola, gestire personale, fare scelte importanti ed essere disciplinata”.
Uno dei movimenti d’avanguardia per antonomasia fu quello dell’impressionismo poco dopo la metà dell’Ottocento. Gli artisti preferiti di Gaba, su tutti, sono Claude Monet e Vincent van Gogh. Con un salto temporale andiamo allora negli anni Venti del secolo scorso, quando una giovane donna determinata e talentuosa come Tamara de Lempicka, pittrice polacca, affermava che “la vita è come un’opera d’arte, se non la vivi con passione, non vale la pena”. E qui la domanda sorge spontanea: come far coesistere passione e professione? “La mia attività è la mia essenza e viceversa. Non mi pento di nulla, nemmeno di aver iniziato molto presto con la mia attività imprenditoriale indipendente. Certo, ho sbattuto la testa varie volte, ma ho solo imparato facendo. Non c’è giorno senza passione, anche quando mi capita di lavorare 14 ore al giorno – weekend compresi – e non andare in vacanza”.
© Gaba Müller Art Creations & Gifts
“L’arte a portata di tutti” è la filosofia di Gaba. “Non ho mai ambito ad essere riconosciuta come artista e basta, per me è fondamentale rendere l’arte accessibile a chi la vuole incontrare”. Negli anni si è aggiunto alla tavolozza di offerte da lei proposte un laboratorio “ART-APERO” ©Gaba Müller dove far incontrare le persone e mostrar loro che tutti sono in grado di far volteggiare i pennelli sulle tele senza per forza essere Frida Kahlo. “Tra corsi, esperienze e approfondimenti, per me il cuore dell’attività è far incontrare le persone”.
All’entrata dell’atelier di via Besso 1 a Lugano c’è quel dipinto a olio creato da Gaba quando aveva 4 anni, non posso non chiedere alla donna che ho davanti cosa direbbe a quella bambina oggi. “Continua così! Cosa che dico ai bambini che incontro durante i miei laboratori. I genitori spesso mi chiedono: ‘Ma non è troppo piccolo?’. Ed io esordisco con uno squillante: ‘No, no’”. E quindi chiosa: “Se ci sono curiosità, trasporto e un sorriso campeggia sui loro visi, è bene lasciarli esprimere anche se spesso le loro opere sembrano macchie astratte”.
© Gaba Müller Art Creations & Gifts
Per saperne di più: www.gabamullerart.com.