Intervista con Spaggiari, laureata in psicologia e marketing, coach per professionisti, nonché autrice di un libro sul potere della vulnerabilità

Pubblichiamo un contributo apparso su Ticino7, allegato a laRegione
C’è un momento in cui smettiamo di nasconderci e decidiamo di mostrarci per ciò che siamo. Sara Spaggiari quel momento l’ha trasformato in una missione. Psicologa, coach e autrice di ‘Il coraggio di essere vulnerabili per realizzare il successo’ (Edizioni San Paolo, 2025), ha fatto della vulnerabilità una chiave di crescita. Oggi guida Silife, piattaforma digitale di orientamento professionale che aiuta chi si sente perso a ritrovare direzione, forza e fiducia. Perché la vulnerabilità è il coraggio più grande.
Sara Spaggiari parla veloce, con la passione di chi ha attraversato molte vite in una sola. La sua è una traiettoria internazionale, fatta di spostamenti, studi e cambi di rotta. «Ho lasciato l’Italia a 18 anni per Miami. Non conoscevo nessuno, il mio inglese era terribile, eppure sapevo che dovevo farlo. I primi mesi sono stati durissimi: mi sentivo sola, ma non ho mollato. Oggi quei quattro anni sono tra i più belli della mia vita».
Da allora, la parola “ricominciare” è diventata un filo rosso: Los Angeles, Londra, Parigi, Lugano e Madrid, dove vive oggi. «Ogni Paese mi ha insegnato qualcosa, mi ha reso più aperta, curiosa e forte. Uscire dalla comfort zone è difficile, ma è lì che cresci davvero». Il coraggio, del resto, è un tratto che la definisce. «Sono una persona con una forte energia e molto empatica. Mi dicono che capisco gli altri prima ancora che parlino. Ho passato momenti bui, ma mollare non è mai stata un’opzione». Negli ultimi anni, una svolta: la copubblicazione del suo primo libro, la promozione in un’azienda di successo, conferenze e collaborazioni con università come la Cattolica di Milano. «Tutti questi passaggi mi hanno dato fiducia. Mi sono detta: è il momento di creare qualcosa di mio».
Così, nel gennaio 2025, nasce Silife. Oggi la sua start-up conta cinquanta professionisti e un obiettivo ambizioso: diventare il punto di riferimento per l’orientamento e la realizzazione professionale in Italia e nella Svizzera italiana. «Silife è la risposta che avrei voluto trovare quando mi sentivo persa. Aiutiamo le persone a capire chi sono, cosa vogliono e come arrivarci. Non è solo orientamento: è trasformazione». Dietro la sua visione si intrecciano le radici familiari. «Crescere con due genitori imprenditori è stato un’arma a doppio taglio. Da bambina li vedevo poco, ma da loro ho imparato la disciplina, la responsabilità, la forza. Mi hanno mostrato che partire da zero è possibile». Un’altra eredità, più intima, è quella emotiva.
© S. SpaggiariDurante una conferenza, Sara resta folgorata da un passaggio della ricercatrice Brené Brown: la vulnerabilità come misura del coraggio. «Quelle parole mi hanno cambiata. Ho capito che le mie fragilità erano la mia forza. Essere autentici, mostrarsi per intero, è un atto rivoluzionario». Da lì nasce il suo libro, frutto di interviste a figure di successo che, proprio grazie alla vulnerabilità, hanno saputo creare valore. «Ogni volta che ci esponiamo, ci sentiamo fragili. Ma restare al sicuro significa rinunciare alla possibilità di fare qualcosa di straordinario». Per lei, la vulnerabilità è un ponte: connette le persone, crea fiducia, apre spazi di crescita. Anche nel lavoro. «Da imprenditrice, la vivo ogni giorno: chiedo aiuto quando serve, condivido gli errori, proteggo la sicurezza psicologica del mio team. È scomodo, ma è l’unico modo per costruire valore reale». La sua routine riflette questa filosofia e parte dalla connessione con sé stessa: meditazione, sport, pittura. «La meditazione è il mio spazio sacro: pochi minuti per fare silenzio e tornare al centro. Il tennis mi dà struttura, il ballo mi libera, le passeggiate mi aiutano a ritrovare lucidità».
E se le chiedi quale chiave del successo si aggiunge alla vulnerabilità, la risposta arriva chiara: «La disciplina. Nessuno ti impone di alzarti: sei tu a dover trovare la motivazione ogni giorno. Ho avuto giornate in cui pensavo di non farcela, ma poi mi sono alzata. Sempre». Oggi, aiuta le persone a fare lo stesso passo: quello che separa la paura dall’azione, il dubbio dal progetto. «Le difficoltà più grandi delle persone oggi? La mancanza di chiarezza, la sfiducia in sé stessi, la solitudine e la paura di cambiare. Ma il potenziale c’è sempre: serve solo qualcuno che ti aiuti a vederlo».
Nel suo libro scrive: “Riconoscersi vulnerabili è una forma di coraggio. Se la abbracci, realizzi te stesso in modo pieno”. Guardandola parlare, con calma e chiarezza, si capisce che non è solo una frase. Perché per Sara Spaggiari la vulnerabilità non è un concetto: è un modo di stare al mondo, con lucidità e senza paura di ricominciare.
