Oggi il Cantone ha comunicato al Municipio di non voler più portare avanti il contestato progetto. Il vecchio edificio sarà quindi solo ristrutturato
A dieci anni dalla scelta fatta dalla giuria, cala definitivamente il sipario sull’ampliamento della Scuola media di Castione così come concepito dal progetto ‘Se ci fosse la luna si potrebbe cantare’ sviluppato dall’architetto Edy Quaglia e osteggiato da una decina di confinanti rappresentati dall’Associazione per il miglioramento ambientale di Castione (Amica). Ricorrenti di casa in Carrale di Bergamo, proprio accanto al comparto scolastico, e da sempre critici, fra le altre cose, sull'ingombro ritenuto eccessivo. In un incontro tenutosi oggi pomeriggio, la Sezione cantonale della logistica responsabile del dossier ha comunicato al Municipio di Arbedo-Castione di non voler portare avanti l’ampliamento alla luce della sentenza emessa lo scorso agosto dal Tribunale amministrativo cantonale che per due soli dettagli ritenuti lacunosi ha integralmente accolto il ricorso contrario alla variante di Piano regolatore sviluppata dalle autorità locali, e votata dal Consiglio comunale nel lontano 2017, per poter inserire i nuovi volumi scolastici di competenza cantonale e comunale (una stecca lunga 175 metri e alta 12 nella quale avrebbero trovato posto anche una mensa e l’asilo).
Il progetto Quaglia viene dunque abbandonato non tanto perché il Comune non ha impugnato davanti al Tribunale federale la decisione del Tram, ma perché qualora si volesse ripresentare una variante di Pr aggiornata e corretta – ciò che a questo punto non sarà il caso – non mancherebbero di certo altri ricorsi che finirebbero per rinviare il tutto, ancora una volta, alle calende greche. Inoltre, visti i dieci anni passati dalla prima versione, si renderebbe necessario aggiornare il progetto in base alle nuove esigenze scolastiche, ciò che richiederebbe altro tempo e oneri aggiuntivi sia per la progettazione sia per la realizzazione. Senza, come detto, alcuna garanzia di poter un giorno edificare.
I due dettagli criticati dal Tram, ricordiamo, sono la mancata indicazione su dove inserire l’autorimessa pubblica per non pregiudicare la progettazione definitiva, sebbene precisi parametri siano per legge necessari qualora s’intenda realizzare un autosilo sotterraneo; e il fatto che la variante sia silente sugli aspetti viari e ambientali legati alle scelte adottate. Il nuovo impianto scolastico avrebbe in effetti potuto favorire la mobilità lenta, ha stabilito il Tram, ma “non sono stati valutati l’incremento del traffico e l’effetto sulla circolazione derivante dalla prevista eliminazione del tratto di via delle Scuole che attualmente attraversa il comparto”.
Ora le valutazioni in corso fra Dfe e Decs – con il Municipio sempre pronto a collaborare, assicura il sindaco Luigi Decarli, visto che una parte dei terreni è comunale – riguardano la doppia eventualità di risanare la vecchia Scuola media e di ridistribuire un certo numero di allievi nella regione, considerato che a Lodrino e Biasca sorgeranno a medio termine due nuove Medie, rispettivamente una da 38 milioni entro il 2028 e da 90 milioni entro il 2032. “Anche senza ampliamento, la sede di Castione dovrà a medio termine essere risanata”, ci spiega Giovanni Realini, capo della Sezione cantonale della logistica: “La pianificazione condivisa tra Decs e Dfe prevede di sgravare la sede di Castione con una modifica dei comprensori e uno spostamento a scalare verso sud o verso nord degli allievi. Al momento sono in corso degli studi di fattibilità per valutare diversi scenari possibili”. La sede di Castione ristrutturata in base ai nuovi canoni scolastici potrebbe in effetti contenere un numero inferiore di allievi rispetto a quello odierno.