Il municipale di Bellinzona Renato Bison: ‘Si stanno avviando approfondimenti per comprendere come rilanciare l’evento già dall'anno prossimo’
La musica Castle On Air si spegne, almeno per quest’anno. Il festival, sempre molto apprezzato, organizzato nella suggestiva cornice di Castelgrande a Bellinzona si ferma infatti dopo dieci edizioni. In ogni caso «non è uno stop definitivo», ci spiega il promotore Gabriele Censi da noi raggiunto. «La speranza è di ripartire già l’anno prossimo, ma dovranno esserci le giuste condizioni». Una speranza condivisa anche dalla Città: «Insieme allo storico organizzatore della rassegna si stanno avviando approfondimenti per comprendere come rilanciare l’evento nel 2026», afferma a ‘laRegione’ Renato Bison, capodicastero Educazione, cultura, giovani e socialità. E questo «con l’obiettivo di garantirne la sostenibilità economica e il mantenimento della qualità artistica che ha sempre contraddistinto Castle On Air».
Il motivo dell’annullamento dei concerti è infatti da ricondurre, precisa Censi, «ai costi dei cachet artistici – non solo per i grandi nomi, ma anche per quelli meno altisonanti – che sono aumentati vertiginosamente, non rendendo più sostenibile l’organizzazione del festival». Ma non si poteva pensare a un’edizione ridotta, magari con artisti meno conosciuti? «Negli anni il festival ha avuto successo anche grazie all’arrivo di nomi importanti. Avremmo quindi voluto garantire un certo standard. Ma per riuscire a ospitare gli artisti che tutti sognano, avremmo dovuto far lievitare i prezzi dei biglietti a livelli che non ci sentivamo di imporre al fedele pubblico». Ricordiamo che all’ombra di Castelgrande si sono esibiti artisti del calibro dei Måneskin, dei Gipsy Kings, di Elisa, Battiato, De Gregori, Einaudi, Europe o Annalisa. E non si tratta di una lista esaustiva. In ogni caso «la nostra filosofia è sempre stata quella di rendere il festival accessibile a tutti» e questo non era dunque più possibile, sottolinea il promotore. A ciò va poi aggiunto che «purtroppo anche i nostri partner – fra cui la Città di Bellinzona –, che ringraziamo, non riescono a supportare un aumento tale dei costi». In altre parole, «non vogliamo che Castle On Air diventi solo una questione di numeri, biglietti e budget», afferma Censi. «Vogliamo invece che rimanga un luogo dove le emozioni sono più forti dei costi, dove la passione per la musica e la cultura non si misurano in cifre, ma in cuori che battono all'unisono». Di conseguenza «dopo aver riflettuto a lungo, abbiamo preso la decisione, seppur con grande rammarico, di non piegarci a questo sistema che snatura l’essenza stessa di ciò che Castle On Air rappresenta».
Da parte sua la Città di Bellinzona era «pienamente a conoscenza delle difficoltà legate all’edizione 2025 di Castle on Air, dovute agli elevati cachet richiesti dagli artisti», sottolinea Bison, precisando che si sta ora «valutando con attenzione il futuro del festival». Il municipale rileva inoltre che «il rapporto tra la Città e Censi è stato, negli anni, improntato su una collaborazione solida e rispettosa. Sotto la sua direzione, Castle on Air ha portato a Castelgrande artisti di fama internazionale, contribuendo a promuovere l’immagine della fortezza e di Bellinzona ben oltre i confini nazionali». A ciò va poi aggiunto che «tutti i concerti si sono svolti in maniera impeccabile, rispettando le rigorose norme imposte da una location così prestigiosa e patrimonio dell’Unesco».
In ogni caso, mentre si studiano le possibilità per il rilancio di Castle on Air, Bellinzona si prepara a vivere «un’estate ricca di appuntamenti musicali di alto livello», rileva il capodicastero Educazione, cultura, giovani e socialità. «Tra le iniziative più attese spicca il ritorno di Piazza Blues, che nel frattempo ha cambiato nome in Bellinzona Blues Festival, rafforzando la sua identità e ampliando la sua offerta artistica». Più in generale, la Città «conferma il proprio impegno nel garantire una programmazione musicale di qualità, in grado di attrarre pubblico e valorizzare il centro storico». L’auspicio di Bison è quindi quello che «Bellinzona possa continuare a essere un punto di riferimento per gli amanti della musica, con eventi capaci di coniugare cultura, intrattenimento e valorizzazione del territorio».