Bellinzona, due ricorsi rallentano l’iter. Intanto pubblicato il bando per i lavori: 200 milioni. Prevista una sede provvisoria per la scuola Caravella
Si avvicina, ma parimenti si allontana e slitta di un alto anno, la realizzazione del terzo binario a Bellinzona con tanto di nuova fermata Tilo dietro Piazza Indipendenza e secondo tunnel di 300 metri parallelo a quello di Svitto che passa sotto la murata medievale del castello di Montebello. Un’opera ritenuta di fondamentale importanza dalle Ffs per la sicurezza e lo scorrimento del traffico ferroviario veloce essendo quello di Bellinzona il principale collo di bottiglia sull’asse nord-sud del Gottardo fra Chiasso e Basilea. Nell’arco degli anni il progetto è stato avversato a più riprese (le prime opposizioni risalgono al 2019), ciò che ha permesso di affinarlo ma ha anche procrastinato l’avvio del cantiere. Il quale nei piani originali delle Ferrovie federali avrebbe dovuto cominciare nel 2022. Le ultime notizie diffuse dalle Ffs nel gennaio 2024 fissavano l’avvio dei lavori nel 2026. Ma ora, stando al bando di appalto fresco di stampa per le opere da impresario costruttore, la data è stata aggiornata al febbraio 2027 con scadenza fine 2034. Un arco di tempo importante, considerata la mole di manufatti da realizzare peraltro mantenendo sempre attiva la linea ferroviaria che serve il traffico locale e internazionale. «A gennaio 2024 l’Ufficio federale dei trasporti ha rilasciato la Decisione di approvazione piani Dap», ci ricorda il portavoce Ffs regione sud Patrick Walser. Nel frattempo, la scorsa primavera, sono stati inoltrati due ricorsi al Tribunale amministrativo federale, ciò che ha sospeso la Dap: «Non essendo cresciuta in giudicato, non è possibile avviare il cantiere. Nonostante ciò, la programmazione dei lavori procede e a fine febbraio le Ffs hanno pubblicato sul portale Simap l’apertura dei bandi di concorso. Per questioni procedurali, è necessario indicare una data d’inizio lavori (le imprese devono sapere da quando dovranno lavorare) e attualmente la data più probabile è quella della primavera 2027».
Nel dettaglio, l’appalto prevede la costruzione di un nuovo marciapiede e il prolungamento del marciapiede 1 alla stazione di Bellinzona; l’allargamento del sottopasso ferroviario di Daro tramite demolizione parziale di quello esistente e la costruzione di quello nuovo al suo fianco; la nuova galleria ferroviaria Svitto 2; la fermata Piazza Indipendenza (oggi inesistente) compresi due nuovi sottopassi pedonali e la ricostruzione del sottopasso veicolare su via Bonzanigo; una nuova galleria ferroviaria al Dragonato (parallela a quella già modernizzata nel 2018/19 sotto via Ospedale); l’allargamento del sottopasso in via Lugano (zona Isolabella) tramite costruzione di uno nuovo denominato Tombone 2 in affiancamento; un nuovo muro di sostegno in via Saleggi; ripari fonici lungo il nuovo binario che sarà lungo 1,6 chilometri tra la stazione di Bellinzona e il sottopasso Tombone, a partire dal quale in direzione di Giubiasco il terzo binario era già stato realizzato in passato; la demolizione e ricostruzione del deposito della palestra della scuola elementare Sud di Bellinzona che confina con la linea ferroviaria. Pure prevista, infine, la costruzione e successiva demolizione di una scuola elementare provvisoria. «Non si tratta della sede Sud comunale – specifica il portavoce delle Ffs – ma della scuola elementare privata La Caravella, il cui mappale confina con l’area dei lavori. Durante la realizzazione del nuovo sottopassaggio Cusa-Nocca – il futuro principale accesso pedonale alla fermata – e di una parte del nuovo marciapiede della fermata Piazza Indipendenza, le attività della Caravella saranno temporaneamente spostate in un prefabbricato edificato all’interno della proprietà stessa della scuola. Ultimato il sottopasso (circa due anni) le attività scolastiche potranno rientrare nella loro sede e i prefabbricati saranno rimossi. L’edificio principale dell’Istituto Santa Maria non è toccato da questa misura».
La realizzazione del terzo binario ha un costo previsto di oltre 200 milioni di franchi, finanziati dalla Confederazione nell’ambito dei programmi di ampliamento dell’infrastruttura ferroviaria, e dal Canton Ticino che contribuisce in minima parte alla nuova fermata di Piazza Indipendenza. Le diverse ottimizzazioni cui è stato sottoposto il progetto hanno prodotto migliorie, ad esempio dal profilo delle radiazioni non ionizzanti che incidevano oltremodo sulla palestra della scuola; idem per il rumore, che sarà ulteriormente contenuto aumentando l’altezza (dove possibile) delle pareti foniche; pure previste facilitazioni (con eventuale installazione di finestre fonoisolanti) per gli edifici dove i valori limite di immissione restano superati nonostante la protezione data dai ripari fonici. Sempre a mente dell’Uft il progetto rispetta anche i requisiti Unesco che nel 2000 ha inserito i castelli di Bellinzona nella sua lista del Patrimonio mondiale culturale.