Il Municipio intende investire per migliorare la fruizione degli spazi e per ammorbidire l’austerità attuale degli ambienti
Il centro funerario comunale di Bellinzona necessita di una ristrutturazione. Ne è convinto il Municipio che chiede quindi al Consiglio comunale di approvare un credito di 1,24 milioni di franchi per interventi volti al risanamento e alla valorizzazione della struttura. Interventi che non contemplano il forno crematorio la cui sostituzione, come noto, sarà messa a concorso, concedendo così di fatto la gestione dell’impianto a privati, almeno temporaneamente. A meno che l’iniziativa popolare, volta a renderlo nuovamente pubblico, promossa dai consiglieri comunali di Ps, Pc, Verdi, Mps, Fa, Avanti con Ticino&Lavoro e Noce, che sarà lanciata in autunno, non cambierà le carte in tavola.
Nel frattempo l'esecutivo intende in ogni caso investire nel centro funerario comunale. “Gli interventi mirano a rivelare il valore autentico degli spazi, migliorandone la fruizione attraverso scelte compositive misurate e interventi di finitura e luce studiati per ammorbidire l’austerità attuale degli ambienti, creando atmosfere più accoglienti e dignitose”, si legge nel messaggio municipale. “Particolare attenzione è stata rivolta alla qualità percettiva e all’atmosfera degli ambienti, grazie alla selezione di materiali sobri ma eleganti, a scelte illuminotecniche raffinate e a una distribuzione funzionale pensata per accompagnare con delicatezza i momenti di raccoglimento. Il progetto si sviluppa inoltre in piena aderenza ai principi di inclusività e agli standard normativi odierni, sia in ambito architettonico che impiantistico, garantendo l’accessibilità, la sicurezza e il comfort per tutti gli utenti. In questo modo, il crematorio viene restituito alla collettività non solo come luogo di servizio, ma come spazio simbolico e accogliente, in grado di sostenere con rispetto e sobrietà i riti e i gesti più delicati dell’esperienza umana”. L'investimento – che potrà beneficiare di un prelievo dal Fondo energie rinnovabili di circa 10mila franchi – permetterà, stando alle previsioni della Città, di portare a “un aumento delle riservazioni del 20% entro il 2030. Combinando un lieve adeguamento delle tasse di utilizzo e l’aumento delle riservazioni, dal 2030 si garantirà l’azzeramento dell’impatto finanziario sulla gestione corrente”.