Un luogo d'incontro e socializzazione in centro a Bellinzona: ludoteca, bricolage, vendita di vestiti, ma anche riflessioni sulla società e impegno civile
Socializzazione, ginnastica, un coro, una ludoteca, bricolage, ma anche riflessioni sulla società, vestiti di seconda mano e impegno civile. È un elenco molto variegato, ma non esaustivo, di quanto viene offerto negli spazi de La Nocciola presente dall’ottobre 2022 in salita San Michele 3 a Bellinzona. Si tratta di «un luogo d’incontro nel quale si svolgono attività rivolte a tutta la popolazione, e non solo a un determinato gruppo di persone», spiega a ‘laRegione’ la responsabile Monya Abdel Aziz che abbiamo incontrato direttamente sul posto. «Qui vengono accolti tutti (anziani, giovani, stranieri, persone in difficoltà e così via) indipendentemente dalla loro età, genere o provenienza». Insomma «un posto per tutti dove si dà senso al proprio tempo, generando un senso di comunità». Una comunità di persone con esperienze e vissuti eterogenei «che si mettono sullo stesso piano e che rappresenta un arricchimento per tutti».
La salita San Michele è una piccola via immersa tra gli edifici storici del centro cittadino che da piazza Collegiata porta a Castelgrande. Una via poco frequentata: le uniche persone che incontriamo sono due turisti che verosimilmente tornano da una visita alla Fortezza. Scendendo, però, a un certo punto si fermano, proprio accanto al minuscolo cortile dove si trova la porta d’entrata de La Nocciola. Guardano per un attimo incuriositi le informazioni esposte e poi proseguono. Ora tocca a noi: apriamo il piccolo cancello e poi la porta, aspettandoci di entrare in uno spazio angusto come la via o il cortile. Invece, una volta dentro, davanti a noi troviamo spazi ampi, luminosi e colorati: una sala con un grande tavolo dove svolgere attività, discutere o chiacchierare con a fianco uno spazio dedicato ai vestiti di seconda mano, ad articoli prodotti sul posto come saponi, sciarpe o candele e a quadri dipinti dai frequentatori. In un’altra sala troviamo invece scaffali con parecchi giochi da tavolo, per giovani e adulti, e uno spazio dedicato in particolare ai bambini, dove possono passare il loro tempo. Non mancano poi una cucina e altre stanze a disposizione anche di enti esterni.
«Cerchiamo di essere attenti ai bisogni di tutti, sviluppando poi progetti o attività che cercano di soddisfarli», afferma Monya. Attività che possono essere essenzialmente ricreative, mentre altre implicano anche «riflessioni con l’obiettivo di virare verso una società un po’ diversa, grazie al contributo di tutti coloro che hanno una sensibilità umanitaria. L’idea è costruire qualcosa che parta dal basso e non calato dall’alto». La responsabile de La Nocciola in passato ha infatti lavorato nel settore sociale: «In quest’ambito mi è successo spesso di dover mettere dei ‘cerotti’, senza andare all’origine dei problemi. Qui cerchiamo invece di individuare i problemi alla radice per poi trovare soluzioni».
Concretamente? «Vi è ad esempio un gruppo di genitori che si ritrova per condividere le difficoltà che si incontrano a crescere degli adolescenti», spiega Monya. «Parallelamente si riflette però anche sulla società, sul ruolo della scuola o dei social media. Da queste discussioni nascono poi progetti che mirano a sensibilizzare e apportare, se possibile, un miglioramento. E questo permette alle persone che partecipano alle nostre attività di rendersi conto che possono contribuire a migliorare la società con il loro agire quotidiano». Una presa di coscienza molto importante: «Il malessere sociale è spesso legato al senso di impotenza rispetto a quello che succede nel mondo. Questo fragilizza, fa stare male e contribuisce ad avere la sensazione di non avere in mano le redini della propria vita. Da parte nostra cerchiamo di generare benessere, dicendo alle persone che si può fare qualcosa, che anche un piccolo gesto può aiutare e portare a un cambiamento».
Un altro esempio è il coro femminile ‘Le Voci Viola’ che si è tra l’altro esibito lo scorso 14 giugno in occasione di una manifestazione per i diritti delle donne a Bellinzona. «Si tratta di un coro che, tra una canzone e l’altra, propone anche brevi spettacoli teatrali che cercano di far riflettere su tematiche che stanno a cuore delle coriste», sottolinea la responsabile. A La Nocciola si può però anche giocare, fare lavoretti di bricolage, disegnare o semplicemente chiacchierare. «In quasi tre anni è diventato un punto di riferimento per diverse persone (in difficoltà o meno) come potrebbe essere un bar o una piazza dove si incontrano amici e conoscenti per socializzare».
Al di fuori dalle attività programmate, La Nocciola è accessibile il mercoledì dalle 14 alle 18 e il sabato dalle 11 alle 17. «Terrei aperto tutti i pomeriggi, ma per motivi finanziari non posso», sottolinea Monya. I prezzi per accedere agli spazi e alle attività sono infatti bassi per permettere a tutti di partecipare. Ma la gestione genera ovviamente anche costi non indifferenti. E questo malgrado chi ci lavora (professionisti con una formazione in ambito sociale) lo fa su base volontaria, ad eccezione della responsabile. Di conseguenza è stata lanciata la campagna ‘100 aderenti in 100 giorni’: «Con 100 franchi si può sostenere questo luogo dove tutti hanno la possibilità di passare del tempo in compagnia, divertendosi, ma anche riflettendo». Le coordinate per contribuire – così come indicazioni su tutto quello che offre questo luogo – si trovano su www.lanocciola.ch. Gli interessati possono inoltre ottenere maggiori informazioni scrivendo a info@lanocciola.ch o chiamando lo 091 229 83 15.