Bellinzonese

Arrestato un uomo per la 23enne trovata morta a Bellinzona

Gli inquirenti vogliono capire se il 28enne, già noto alle forze dell’ordine, abbia avuto un ruolo diretto o indiretto nel decesso

(Archivio Ti-Press)
7 luglio 2025
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Si aggiungono nuovi elementi nel caso del decesso di una giovane donna la cui salma è stata rinvenuta giovedì scorso nel centro storico di Bellinzona, nel suo appartamento situato in vicolo Al Sasso. Anzitutto emerge che il giorno successivo, in serata, le manette sono scattate ai polsi dell’uomo che la frequentava da qualche settimana. Il fermo, ordinato dalla procuratrice pubblica Chiara Buzzi, titolare dell’inchiesta, è stato nel frattempo tramutato in arresto dal Giudice dei provvedimenti coercitivi. Si tratta di uno svizzero nato nel 1997 al beneficio dell’assistenza pubblica e già noto alle forze dell’ordine.

Nel confermare la notizia pubblicata oggi dal ‘Corriere del Ticino’, il Servizio stampa della Polizia cantonale ha indicato che “la posizione dell’uomo è al vaglio” e che gli accertamenti “dovranno in particolare stabilire se, e in che modo, abbia eventualmente concorso nella morte della donna”, ossia in modo diretto o anche indiretto. “Sono inoltre ancora in corso gli accertamenti per chiarire le cause del decesso”, specifica la PolTi. Il Ministero pubblico, ricordiamo, ha in effetti ordinato l’esecuzione dell’autopsia e degli esami tossicologici sulla salma. Non indicate, per ora, le eventuali ipotesi di reato.

Chiusa dentro a chiave e il suo cellulare l’aveva lui

Secondo quanto riportato da ‘Ticinonline’ la donna, pure di nazionalità svizzera, avrebbe avuto soltanto 23 anni. La frequentazione durava “da alcune settimane” e il sospettato “sarebbe stato coinvolto in varie risse, l’ultima qualche settimana fa in zona stazione. Stando a fonti degne di nota, consumava e spacciava sostanze stupefacenti”. Sempre stando a ‘Tio’ la sua posizione è sembrata sospetta per più motivi: l’appartamento della giovane “sarebbe stato trovato chiuso dall’esterno”. E infatti la chiave “sarebbe stata poi rinvenuta in una buca delle lettere”. Inoltre il 28enne, al momento del ritrovamento della salma, “sarebbe stato trovato in possesso di un telefono di proprietà della vittima”. E infatti, racconta una conoscente della giovane, “da un paio di giorni lei non rispondeva più alle telefonate”.

Sin dal primo momento gli inquirenti hanno specificato che le verifiche svolte dalla Scientifica nell’appartamento e i primi rilievi fatti sulla salma non indicavano che vi fossero stati interventi di terze persone. Dovrebbero ora contribuire a fare luce sul caso gli interrogatori dell’arrestato, proseguiti ancora ieri, e dei conoscenti di entrambi, insieme all’esito dell’autopsia e delle analisi del sangue.

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