Il vicesindaco Fabio Käppeli ha ricevuto Carolina Holguin, moglie del patron Juan Carlos Trujillo: ‘Volontà di costruire un progetto serio e credibile’
«Abbiamo potuto riscontrare un approccio sicuramente ambizioso, ma al tempo stesso positivo, una volontà di collaborare per costruire un progetto serio e credibile». I rappresentanti della Città di Bellinzona, giovedì sera a Palazzo civico hanno fatto la conoscenza dei nuovi proprietari dell’Ac Bellinzona. Assente il patron Juan Carlos Trujillo, a rappresentare la dirigenza colombiana c’era la moglie Carolina Holguin, accompagnata dall’amministratore unico Mario Rosas e dal team manager Andy Schär. Le parole espresse dal vicesindaco Fabio Käppeli, responsabile del Dicastero finanze, economia e sport, confermano come l’incontro abbia lasciato una buona impressione su ambo i fronti.
Da parte sudamericana, c’è stata la volontà di mostrare le buone intenzioni del gruppo «portando quale esempio il lavoro svolto in Colombia – aggiunge Käppeli –, in particolare con l’altro club di proprietà di Trujillo, il Llaneros, condotto nel giro di cinque anni dall’orlo della bancarotta alla massima serie colombiana. Senza dimenticare la costruzione di uno stadio e il rapporto con la tifoseria curato con attenzione e rispetto».
E tutti sono consci di quanto importante sia recuperare la serenità tra la piazza e la società, dopo i turbolenti anni dell’era Bentancur, durante i quali la relazione tra i tifosi e la dirigenza si era logorata al punto da trasformarsi in una vera e propria guerra. «I fattori sui quali poggia il successo sportivo sono molteplici e rappresentano altrettante sfide che spaziano a 360 gradi dagli aspetti infrastrutturali alla relazione con tifosi, territorio e autorità».
Quello legato alle infrastrutture rappresenta un dossier che negli scorsi anni ha dato più di un grattacapo alla Città, nell’ambito di una relazione tutto fuorché serena con Pablo Bentancur. In proposito, Käppeli, accompagnato all’incontro dal direttore di Bellinzona Sport, Andrea Laffranchini, ha presentato alla signora Holguin quelle che sono le attuali possibilità della Città. «Che, va da sé, non sono infinite e dall’oggi al domani di miracoli non se ne possono fare. Di sicuro, possiamo mettere a disposizione della prima squadra le strutture necessarie per la preparazione, ma vanno altresì tenute in debita considerazione le esigenze del movimento giovanile. Per quanto riguarda lo Stadio comunale, come ha sempre fatto in passato, la Città si è fatta carico dei lavori – attualmente in corso – necessari per permettere al Bellinzona di continuare a giocare in Challenge League. Tuttavia, se, come è stato dichiarato con decisione, l’ambizione è di compiere il salto di categoria – e personalmente, in quanto tifoso, questo non può che rallegrarmi –, l’aspetto infrastrutturale andrà giocoforza tematizzato. Da parte nostra siamo stati molto chiari nel far presente come uno stadio nuovo, o comunque ampiamente ristrutturato, alla luce degli studi preliminari effettuati dalla Città avrebbe un costo per noi troppo elevato, che renderebbe imperativo ricorrere a investitori privati».
Investimenti per i quali, tra l’altro, la Città aveva iniziato a muoversi già lo scorso anno, prendendo alcuni contatti «arenatisi però di fronte all’incertezza sulla ventilata cessione della società e sull’identità del nuovo inquilino del Comunale. Un discorso che, a questo punto, andrebbe intavolato di comune accordo con il club, in modo da tastare il terreno in merito a possibili investitori per un’infrastruttura, la cui unica ubicazione possibile sarebbe l’attuale sedime del Comunale».
Un tema, quello della possibile futura casa dell’Acb, sul quale la nuova proprietà non si è ancora espressa: «Al momento – prosegue Fabio Käppeli – si tratta di una discussione non ancora affrontata. Ma sulla quale occorrerà chinarsi, alla luce delle indicazioni della Swiss Football League, secondo cui l’attuale Comunale non sarebbe ovviamente all’altezza di ospitare partite di Super League, a meno di deroghe che andrebbero richieste e che non è detto vengano concesse. In caso di promozione, insomma, bisognerà trovare una soluzione».
Nel frattempo, in attesa che la nuova proprietà riporti i granata a lottare per la promozione, la Città si è dovuta far carico di alcuni lavori necessari per mettere in regola lo stadio in vista dell’inizio della stagione 2025-26: «L’intervento più importante è senza dubbio legato alla costruzione della torretta utilizzata per le riprese televisive e le cabine di commento. Nel caso specifico, l’importo di spesa si aggira sui 200’000 franchi, comunque al di sotto del limite di delega municipale. Vi è poi una seconda serie di lavori meno invasivi e costosi effettuati negli scorsi mesi: un intervento sul terreno da gioco per compensare delle pecche di drenaggio emerse in occasione di forti piogge, il tunnel per l’uscita dei giocatori, la sistemazione dei locali antidoping, alcune modifiche negli accessi e via dicendo», opere il cui costo non dovrebbe superare i 50’000 franchi.
Il campionato di Challenge League prenderà il via il 25 luglio, ma nonostante il limitato tempo a disposizione, tutti gli interventi (o quasi) saranno ultimati prima del fischio d’inizio: «Tutti a eccezione della torretta, per la cui realizzazione i tempi sono un po’ più lunghi, tant’è che sarà necessario proseguire i lavori anche durante le ferie dell’edilizia. A ogni modo, con la Sfl è stato raggiunto un accordo: la prima partita verrà disputata in trasferta (Aarau, ndr), la seconda, il 2 agosto, è prevista al Comunale contro lo Xamax e in quell’occasione la torretta, per quanto non ancora ultimata, sarà comunque agibile per le riprese televisive. Seguiranno altre due trasferte (Stade Losanna e Vaduz, ndr), dopo le quali, per il secondo appuntamento al Comunale (26 agosto contro l’Yverdon, ndr), la nuova struttura sarà completata e perfettamente funzionante».
Il primo approccio tra autorità cittadine e nuova proprietà è dunque stato positivo. Per il bene dell’Acb c’è da sperare che le buone relazioni e la collaborazione tra le due parti proseguano anche in un futuro che tutti i tifosi sperano possa restituire ai colori granata prestigio e credibilità.