Valutazioni in corso su ‘quali siano le più adeguate modalità per un ripensamento dell’intervento o per un aggiornamento del progetto già esistente’
Sarà indetto un concorso di architettura per riqualificare la parte alta del Viale Stazione? Sulla proposta contenuta in una mozione depositata in marzo dal Plr, tutt’oggi il Municipio di Bellinzona non è in grado di pronunciarsi. Rispondendo a una successiva interrogazione di Michela Luraschi (Unità di sinistra) che auspicava il coinvolgimento dei settori turistico, culturale, sociale e commerciale, l'Esecutivo si limita infatti a riconoscere che il tratto superiore del viale “necessita di un’importante riqualifica, anche solo per le pessime condizioni in cui versa”. Come procedere dunque? Chi eventualmente coinvolgere? La risposta è vaga. “Si tratta di definire le modalità di allestimento e implementazione del progetto. Quello del 2011, che poi aveva dato vita al rifacimento della parte bassa, prevedeva il rifacimento di sottostrutture, pavimentazione, arredo e illuminazione pubblica: “Si era però deciso di procedere a tappe, coordinando il rifacimento della parte alta con la realizzazione del nuovo nodo intermodale, che nel frattempo ha visto la luce. Poi con le discussioni sul mantenimento dell’alberatura esistente il progetto è entrato in una fase di stallo”. E da allora (prima tornata di polemiche nel 2019, seguita da una seconda nel 2023) tutto tace. Ora, vista anche la recente mozione Plr, il Municipio sta “valutando quali siano le più adeguate modalità per un ripensamento dell’intervento o quanto meno per un aggiornamento del progetto già esistente”. A ogni modo specifica che “evidentemente saranno considerati tutti gli interessi legati alla fruizione del Viale Stazione, siano essi di carattere turistico, commerciale o residenziale, ma anche culturale e sociale pensando al futuro sviluppo del comparto delle Officine che modificherà l’assetto urbano, con un’apertura del viale non solo viaria verso nord”.
Dal canto suo Michela Luraschi sollecitava un ripensamento della parte alta considerando anche il resto del centro storico. Ebbene, il Municipio a questo riguardo ricorda di aver “intessuto da molti anni una fitta e persistente rete di contatti col mondo commerciale locale. Il lavoro e le riflessioni partono da lontano, con un primo approccio che aveva condotto prima dell’aggregazione all’Analisi di marketing territoriale, così come alle riflessioni svolte con il coordinamento di EspaceSuisse”. La pandemia “non ha comportato l’interruzione dei contatti, tutt’altro, avendo condotto alla strutturazione del Tavolo di dialogo commerci, che riunisce i rappresentanti delle due Società commercianti, di Federcommercio, della Gastro, di HotellerieSuisse, di Otr, dei proprietari immobiliari e di altri attori interessati”. La situazione rimane però poco rosea: “La grande pressione che l’attuale periodo storico pone sui commercianti, ristoratori e albergatori è chiara ed è amplificata dalla concorrenza del commercio online e del turismo degli acquisti, dall’inflazione, dalla pressione al rialzo su molti affitti e dalla stagnazione del potere d’acquisto”. E le autorità cittadine dunque cosa fanno? Stanno “cercando di coordinare riflessioni e sforzi per migliorare le condizioni generali e incentivare la frequenza sul territorio, grazie anche agli eventi e al rafforzamento dell’attrattiva turistica, così come ad altre strategie. Questi strumenti collaborano a mantenere una vita sociale e commerciale nel centro storico, alimentandola tramite la popolazione locale, i pendolari e i turisti”. Dopo la recente entrata in funzione della responsabile del Servizio promozione economica, l’esplicitazione delle future strategie d’azione in questo ambito “vedrà la luce nei prossimi mesi”.