Il Municipio risponde a tre interrogazioni su spazi collettivi, parchi giochi e attività scolastiche. Accolta positivamente la proposta per un Fit4future
Comuni e Città investono molte risorse nell’offerta di infrastrutture e attività a favore della collettività, con un occhio di riguardo verso le giovani generazioni. Ma in cosa si traduce concretamente questo tipo di impegno? Qual è il ragionamento a monte in termini di opportunità, obiettivi, proporzionalità e investimenti sostenibili? Per capirlo viene in aiuto Lumino, e meglio le risposte municipali date a tre recenti interrogazioni. L’ultima in ordine di tempo (Mattia Monighetti e Sara De Gottardi per il Centro) poneva l’accento sulla necessità di movimento per i bambini a scuola. In pratica veniva suggerito di far capo al programma nazionale Fit4future incentrato sul gioco e volto a contrastare fenomeni come la sedentarietà e le cattive abitudini alimentari.
Positiva la reazione dell’Esecutivo, “nella misura in cui vi siano le condizioni organizzative e didattiche per integrarlo efficacemente nell’Istituto scolastico. Il tema sarà quindi ora trasmesso alla Direzione, competente per la gestione pedagogica e organizzativa, affinché valuti l’adesione e implementazione”. Gratuito e sostenuto da partner istituzionali riconosciuti, il programma Fit4future si fonda su un contratto triennale e prevede la consegna iniziale di un contenitore di materiale ludico per un valore stimato di 2’500 franchi, una formazione di avvio per tutti i docenti valida per l’intero triennio, due workshop annuali organizzati dall’omonima fondazione e due incontri serali di aggiornamento all’anno ai quali partecipa un solo docente con l’impegno di condividere le informazioni con i colleghi. Le attività vengono svolte direttamente dagli insegnanti, col supporto del materiale fornito. Considerata la natura annuale del programma e i tempi tecnici di adesione e pianificazione, la prima adesione utile “potrà avvenire a partire dall’anno scolastico 2026/27”.
Sul tema parchi giochi era stato il consigliere Giulio De Gottardi (lista civica Per Lumino) a pungolare il Municipio evidenziando che alcune vecchie strutture sono state rimosse e non sostituite da nuove. Da qui la richiesta di dettagli su scelte fatte, costi e mancato coinvolgimento decisionale del Consiglio comunale. Focus sui parchi Ai Chiossi e Alle Fornaci. Nel primo caso, elenca l’Esecutivo, la precedente struttura comprendeva due torrette collegate, una rete per arrampicare e due altalene, con una zona sabbiosa dotata di giochi a molla e uno scivolo; la nuova struttura presenta una torretta con rete da arrampicata, due altalene, un cestone, alcuni giochi a molla e si è mantenuto lo scivolo esistente. Nel secondo caso sia la struttura precedente che quella attuale includono uno scivolo, un’altalena basculante e due altalene.
“Lo stato delle vecchie strutture – specifica il Municipio – non permetteva interventi di sistemazione che potessero garantire il rispetto degli standard minimi di sicurezza, non tanto per problemi di conservazione quanto piuttosto perché i giochi stessi presentavano caratteristiche costruttive non più conformi alle normative odierne o soggette al rischio di essere dichiarate non più a norma in un prossimo futuro. Pertanto si è reso necessario sostituirle”. Sono stati chiesti dei preventivi a due ditte e “si è scelto l’utilizzo di legname locale e altri materiali coerenti, visti i costi che alternative più complesse e professionali (come strutture in inox e legno di robinia) avrebbero comportato. La decisione è stata assunta con l’obiettivo di garantire un buon compromesso tra qualità, durabilità e sostenibilità economica”. Costo finale 40mila franchi, di cui l’Esecutivo si è assunto la responsabilità, come consentito dal Regolamento comunale, senza chiedere l’avallo del Legislativo. Questo anche considerato “l’incidente avvenuto nell’area giochi della Scuola dell’infanzia a inizio 2024: sebbene gli accertamenti abbiano escluso responsabilità da parte del Comune, poiché la struttura e gli spazi risultavano conformi alle normative vigenti, l’episodio ha evidenziato la necessità di procedere con una rivalutazione complessiva della sicurezza e dell’idoneità delle infrastrutture ludiche comunali in tempi rapidi. In questo contesto, l’intervento è stato ritenuto urgente e prioritario”.
Quanto poi all’inclusività, Ai Chiossi è stato installato un cestone fruibile anche da persone con disabilità. Inoltre “la natura modulare dell’intervento permetterà in futuro di comprendere altre tipologie di strutture inclusive”. Quanto poi all’auspicato ampliamento dell’offerta, il Municipio specifica che il carattere modulare “permetterà di adattarla e svilupparla in base alle risorse disponibili e agli obiettivi futuri. Ma l’evoluzione dovrà necessariamente rifarsi ai costi di mercato, fra elementi tecnici standardizzati e vincolati da normative di sicurezza”. Come detto all’inizio, l’Esecutivo “valuterà le soluzioni che garantiscano il miglior equilibrio tra qualità, interattività e contenimento dei costi, ponendo sempre al primo posto la sicurezza degli utenti”.
Infine il tema della disponibilità di spazi per giovani e cultura. Mentre a Bellinzona si attende la realizzazione del centro giovanile nell’ex Stallone, a Lumino la consigliera Laura Guscetti (per il gruppo Rosso verdi e indipendenti) riallacciandosi all’azione dell’associazione Realtà Giovanili coordinata su scala cantonale, nella sua interrogazione partiva dal presupposto che in paese vi sarebbe una lacuna. Ma il Municipio non è di questa opinione ed elenca le varie strutture con una capienza sopra le 30 persone sedute (palestra, sala Cc, sala patriziale, oratorio San Mamete, buvette campo di calcio, sala multiuso residenza 3544) che “possono essere richieste sia da associazioni locali sia da privati o enti terzi, compatibilmente con le rispettive esigenze”. Più vari prati, giardini, sagrati, terrazze e quant’altro. Insieme, a titolo gratuito o con tasse comunque contenute, “offrono tipologie d’uso diversificate fra riunioni, attività ricreative, culturali, eventi privati, sportivi e altro ancora”. Da qui la convinzione che “non ci sia una mancanza di spazi dove promuovere attività di qualità di vario genere o spazi di aggregazione”. E anzi, il Municipio sta valutando col Consiglio parrocchiale la ristrutturazione dell’oratorio.