Bellinzonese

Anche i docenti di Acquarossa chiedono di ‘fermare il genocidio a Gaza’

In una lettera inviata alle autorità federali il Plenum della Scuola Media esprime indignazione e preoccupazione per le condizioni dei palestinesi

‘Non possiamo rimanere in silenzio’
(Ti-Press)
6 ottobre 2025
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Il popolo palestinese versa in “condizioni gravissime, disumane, indicibili, di fronte alle quali, in veste di comunità educante, non possiamo rimanere in silenzio”. Dopo Viganello e Bellinzona 1, anche i docenti della Scuola Media di Acquarossa prendono posizione in merito a quanto sta succedendo nella Striscia di Gaza, esprimendo – in una lettera inviata alle autorità federali – “indignazione profonda e preoccupazione per le attuali condizioni” della popolazione.

Il Plenum chiede quindi “al Consiglio federale e all’Assemblea federale di usare urgentemente la sua influenza per fermare il genocidio contro i palestinesi a Gaza; fermare la pulizia etnica e lo sfollamento forzato; garantire un cessate il fuoco immediato e duraturo; revocare l’assedio e consentire la consegna immediata e senza ostacoli di aiuti umanitari indipendenti su larga scala; fermare gli attacchi alle strutture mediche e agli operatori sanitari; consentire l’evacuazione medica di coloro che necessitano di cure urgenti; fermare i trasferimenti di armi che uccidono e mutilano le persone”.

I docenti delle Medie di Acqurossa ritengono infatti che “a Gaza non solo è in corso una catastrofe umanitaria, ma anche la distruzione sistematica di un popolo”. In altre parole “Israele sta commettendo un genocidio” nei confronti del popolo palestinese. E “con la loro inazione, il loro silenzio o il loro sostegno diretto alle autorità israeliane, i governi di tutto il mondo, Svizzera compresa, sono complici di questo genocidio”, si legge nella presa di posizione.

Entrando maggiormente nei dettagli il Plenum snocciola alcuni dati “impietosi: più di 64’000 persone sono state uccise, tra cui 20’000 bambini, secondo gli ultimi dati del ministero della salute”. Nella presa di posizione si sottolinea poi che “non c’è nessun luogo sicuro a Gaza”, aggiungendo che sono anche “stati uccisi più di 1’500 operatori sanitari”. Inoltre “gli ospedali sono stati bombardati e le strutture mediche sono state saccheggiate”. A ciò va poi aggiunto che “le autorità israeliane stanno soffocando Gaza attraverso un assedio totale che impedisce deliberatamente alla popolazione di accedere a carburante, cibo, acqua e forniture mediche”. Inoltre, “la carestia è già stata dichiarata nel governatorato di Gaza e le persone stanno morendo di fame”. E, non da ultimo, “la mancanza di acqua potabile sta causando ulteriori sofferenze e malattie”. In questo contesto i docenti condividono l’appello di Médicins sans frontières, che invita tutti i capi di governo dei Paesi in cui l’organizzazione è presente ad agire. Una campagna internazionale intitolata ‘I medici non possono fermare il genocidio, ma i leader mondiali sì’.

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