Bellinzonese

In piazza contro il lupo a Bellinzona: ‘Si agisca prima che sia troppo tardi’

Oltre 300 persone hanno manifestato, rivendicando una gestione del predatore efficace a beneficio dell'attività alpestre in Ticino

Molti ritengono che le autorità non facciano abbastanza
(Ti-Press)
19 ottobre 2025
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Aumento dei capi predati, sempre più alpeggi scaricati anticipatamente, la cui maggior parte non è proteggibile, e autorità che agiscono in modo troppo blando. Sabato 18 ottobre più di 300 persone – ha riferito la Rsi – sono scese in piazza a Bellinzona per “rivendicare una gestione del lupo davvero efficace e adeguata a un predatore prima che l’attività alpestre in Ticino sia irrimediabilmente compromessa”. La manifestazione, svoltasi nel centro storico della Capitale, è stata indetta dal Gruppo territorio e alpeggi che è composto dalla Società ticinese di economia alpestre (Stea), dall’Alleanza patriziale ticinese (Alpa), dall’Unione contadini ticinesi (Uct), dall’Associazione per la protezione del territorio dai grandi predatori (APTdaiGP), così come dalla Federazione ticinese consorzi allevamento caprino e ovino e dalla Federazione Ticinese delle Condotte Veterinarie (Ftcv). Gruppo che ha recentemente anche lanciato una petizione con la quale si chiede alle autorità federali e cantonali di trovare, fra l’altro, soluzioni concrete e specifiche per il territorio ticinese, di ridurre drasticamente il numero di lupi, di permettere ai pastori di difendersi e difendere le loro greggi, così come di sostenere finanziariamente l'allevamento di animali da reddito. Petizione che nel frattempo ha raccolto circa 2’000 firme. Firme che dimostrano “la profondità dell’insoddisfazione” e che “occorre agire davvero prima che il danno all’agricoltura alpestre sia irreparabile”. La manifestazione è quindi stata l’occasione – come avevano indicato i promotori – “per dare un volto alle persone che subiscono le conseguenze del lupo, a chi simpatizza con loro e a chi ritiene che si sta sacrificando troppo in nome di concetti astratti e in modo controproducente”.

Una situazione definita “drammatica”, tanto che recentemente anche Patriziati e Comuni delle valli di Blenio, Leventina e Riviera, unitamente all’Ente regionale per lo sviluppo Bellinzonese e valli e all’Organizzazione turistica regionale Bellinzonese e Alto Ticino, hanno scritto al Consiglio di Stato evidenziando la grande preoccupazione relativa a questa tematica. A destare particolare apprensione è il fatto che il lupo “è stato recentemente e più volte avvistato sul fondovalle, in luoghi frequentati da cittadini, turisti, ma soprattutto scolari e bambini”. I Patriziati sono inoltre confrontati con l'abbandono degli alpeggi che riduce gli introiti legati agli affitti di pascoli e strutture di montagna. La richiesta al governo è quindi quella di assumere un ruolo più incisivo e di adottare misure concrete e tempestive per garantire sicurezza, tutela del settore primario e salvaguardia del territorio.

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