Grigioni

Politica linguistica grigionese: ‘Il governo faccia di più’

Stando a 46 granconsiglieri di tutte le fazioni politiche vi sono ritardi nell'attuazione delle misure volte alla promozione delle lingue cantonali

(Archivio Ti-Press)
16 giugno 2025
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Pur riconoscendo i progressi compiuti e la volontà del governo grigionese di migliorare nell'ambito della politica linguistica cantonale, 46 granconsiglieri di tutte le frazioni politiche (primo firmatario Samuele Censi) hanno recentemente presentato un incarico (una mozione) con il quale chiedono, in sostanza, al Consiglio di Stato retico di fare di più per promuovere l'italiano e il romancio, in particolare all’interno dell’amministrazione pubblica.

Nel testo si ricorda che nell’ottobre 2020 il Cantone ha presentato un catalogo di circa 80 misure volte alla promozione delle lingue nei Grigioni. Nel frattempo “il 32% è già stato attuato, il 6% risulta non attuabile e il restante 62% è ancora in corso di attuazione”. Percentuali che, stando ai granconsiglieri, mostrano dunque che vi sono “ritardi nell’attuazione di alcune misure, in particolare per quanto riguarda il superamento delle barriere linguistiche all’interno dell’amministrazione”. Fra quelle la cui realizzazione è ancora in corso “figurano degli ambiti strategici che richiedono una priorità di intervento: la strategia cantonale per il plurilinguismo, il reclutamento del personale nell’amministrazione, il potenziamento delle capacità nel settore della traduzione e il miglioramento del plurilinguismo nei siti web cantonali”.

Concretamente l’atto parlamentare incarica dunque l'esecutivo cantonale di “elaborare delle linee guida valide per i diversi Uffici, in particolare per quanto concerne la comunicazione in ambito del servizio pubblico (p.es. numeri d’emergenza come il 144), il reclutamento di personale e la pubblicazione simultanea dei contenuti del sito web cantonale nelle tre lingue ufficiali (p.es. documenti ufficiali)”. La mozione chiede inoltre di “migliorare le competenze linguistiche all’interno dell’amministrazione cantonale, attraverso una mappatura dell’attuale situazione e la definizione di misure di intervento”; di “definire una strategia per la promozione del reclutamento decentralizzato del personale amministrativo” e di “informare periodicamente il Gran Consiglio circa lo stato di avanzamento delle misure previste”.

Da parte sua la Pro Grigioni italiano (Pgi) “accoglie con soddisfazione l’incarico appena depositato”, si legge in un comunicato. E questo dopo che negli scorsi mesi aveva espresso “la propria preoccupazione per l’accavallarsi di mancanze nei confronti delle lingue minoritarie”. Di conseguenza “la deputazione grigionitaliana e la Pgi auspicano che il governo valuti con attenzione queste proposte e adotti le misure necessarie per un ulteriore rafforzamento del plurilinguismo cantonale”.