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Stazioni Centovallina: la realtà un anno dopo le promesse

Trovata, con le Fart, una soluzione di compromesso per dare alle pensiline una sistemazione più pratica. Niente tettoie, invece, per alcune fermate minori

Per nulla funzionali al loro ruolo
29 aprile 2025
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I lavori di adeguamento delle stazioni della Centovallina ai nuovi treni Fart e alle normative della legge sui disabili (LDis) sono cominciati nella primavera del 2023 con le stazioni di S. Martino, Verscio, Camedo e Cavigliano. Per consentire la distanza di sicurezza LDis dei luoghi d’attesa dai binari, sono state realizzate strutture di riparo accanto agli edifici originali (a eccezione della fermata di S. Martino), non più accessibili. Avendo constatato l’inadeguatezza delle modifiche ai bisogni pratici relativi all’attesa dei passeggeri (riparo dalle intemperie, offerta di ombra e acqua, che sono sinonimi di accoglienza), alcuni utenti, come noto, hanno promosso una petizione popolare: ”Per altri cento anni di Centovallina al servizio del pubblico”. Questa petizione esortava le Fart a rivedere i progetti tenendo maggior conto delle necessità di chi viaggia.

A questa iniziativa, ricordano i promotori della raccolta firme, era seguita l’opposizione della Stan (Società ticinese per l’arte e la natura) all’abbattimento degli edifici della stazione in due località, Tegna e Intragna. Altre opposizioni erano già arrivate da parte di privati e dai Comuni di Centovalli e Pedemonte. Una “questione di punti di vista”, in cui le generazioni passate e quelle a venire trovano il denominatore comune e un gran numero di portavoce. Diecimila sono state infatti le firme consegnate in data 12 aprile 2024 alla Cancelleria del Consiglio di Stato Ticinese, e 11’534 la quota raggiunta a inizio luglio.

Stazioni dell’alta valle risparmiate

Le preoccupazioni degli utenti – prosegue la nota – sembravano aver trovato ascolto presso le Fart, che in data 27 giugno hanno incontrato i rappresentanti dei firmatari, le autorità comunali di Centovalli, un rappresentante degli utenti svantaggiati dalle barriere architettoniche e un rappresentante di Inclusione andicap Ticino e un geometra, autore di proposte alternative per l’adeguamento delle stazioni. Il risultato costruttivo del colloquio è stato sancito da un comunicato stampa corale del 17 luglio 2024, contenente le seguenti promesse: le stazioni minori delle alte Centovalli (Verdasio, Corcapolo e Palagnedra) non vedranno l’aggiunta delle nuove pensiline, bensì locali di attesa idonei e accessibili verranno messi a disposizione presso gli edifici storici. Inoltre, per le pensiline già realizzate, le Fart si impegnano a studiare una soluzione volta ad ampliare la copertura vetrata affinché la protezione dalle intemperie risulti maggiore. A tal proposito, oggi le Fart riferiscono che “per la copertura vetrata del tetto non è previsto un ampliamento, poiché secondo i progettisti andrebbe a coprire l’illuminazione che è integrata nell’intradosso dei profili del tetto, verso l’estremità lato binario delle pensiline. Sono state ampliate le coperture vetrate sulla parete posteriore a protezione della panchina e sulla parete laterale dove la panchina era vicino all’estremità della pensilina (S. Martino). Pur riconoscendo la complessità progettuale, gli utenti lasciati con un palmo di naso, o meglio, di tetto, sotto la pioggia e il sole, non possono che rimpiangere la fiducia affidata alla direzione di un servizio pubblico che si preoccupa alacremente soprattutto di adempiere agli aspetti giuridici ed economici del proprio mandato” – concludono i petizionisti.

Lavori in corso

Sempre nel merito della questione stazioni della Centovallina, da ricordare che l’azienda di trasporto pubblico gestisce 13 progetti – alcuni completati, altri in corso e altri ancora in fase procedurale – riguardanti diverse fermate e stazioni della linea ferroviaria Locarno-Camedo. Questi progetti si suddividono in due categorie: l’adeguamento delle fermate alla Legge sui disabili (Ldis) e le opere infrastrutturali alle stazioni di Intragna e Tegna riguardo il progetto di cadenzato alla mezz’ora tra Locarno e Intragna. Proprio ieri, lunedì, ha preso avvio il cantiere della stazione di Ponte Brolla, all’intersezione tra Valle Maggia e Terre di Pedemonte. Le opere previste rendono necessaria la chiusura alla fruizione pubblica della fermata, fino a nuovo avviso. La conclusione dei lavori è prevista per l’inverno 2026.

Alla fine di maggio sarà invece riaperta la stazione di Locarno Sant’Antonio. Entro la primavera 2025 toccherà poi alla piccola stazione di Palagnedra e a quella di Corcapolo. A chiudere il cerchio saranno, infine, le stazioni di Intragna, di Verdasio e di Tegna. Già conclusi, come noto, gli interventi sulle stazioni di Locarno-Muralto (capolinea), Solduno, Solduno-San Martino, Verscio, Cavigliano e Camedo.