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‘Recinzioni abusive sulle rive a Tenero’, segnalazione al governo

Il consigliere nazionale Bruno Storni (Ps) denuncia la posa di transenne senza licenza edilizia, per sbarrare l’accesso alle spiagge

Una delle transenne posate sulle spiagge e in acqua
(Storni)
28 aprile 2025
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Rive pubbliche a Tenero, tra usufrutti legali negati e abusi materiali. Il tema viene sollevato da Bruno Storni di Gordola, consigliere nazionale Ps, che nei giorni scorsi ha inviato una lettera al governo ticinese. Lo scrivente specifica che suoi recenti messaggi ai vertici dell’Ufficio del demanio non hanno ottenuto risposta. “Devo giocoforza disturbare il Consiglio di Stato per segnalare lo stato di illegalità congenito delle aree demaniali lungo la riva del Lago Maggiore a Tenero, con gravi pregiudizi di accessibilità e a livello paesaggistico”, indica Storni.

Poi specifica: “Lo scorso mese sono di nuovo state posate delle pesanti inferriate sul demanio, sull’area di salvaguardia delle rive, nella zona attrezzature di interesse pubblico e perfino nelle acque del Verbano, chiaramente demaniali. Il tutto evidentemente senza licenza edilizia visto che non potrebbe nemmeno essere concessa”. Per il consigliere nazionale si tratta di una palese violazione della Legge edilizia cantonale e del Piano regolatore comunale, ma soprattutto della Legge federale sulla pianificazione del territorio: “Per l’articolo 3, capoverso 2, lettera c di questa legge bisogna tenere libere le rive dei laghi e dei fiumi e agevolare il pubblico accesso e percorso”. Più avanti: “Ricordo poi che del demanio fanno parte non solo i letti e le acque di laghi e fiumi, ma anche una fascia di territorio lungo la riva”.

‘Immane bruttura paesaggistica’

Le inferriate, stando a Storni, costituiscono oltretutto “un’immane bruttura paesaggistica proprio su uno degli spazi lacustri di prima qualità del paesaggio cantonale, il fronte lago di Tenero, uno tra i più estesi e belli della Svizzera”.

In passato l’Ufficio del demanio era stato messo al corrente di tali abusi e a più riprese era intervenuto per far rimuovere i manufatti. “Sorprende che le ultime mie segnalazioni siano rimaste senza risposta”. E infine: “Mi chiedo se l’autorità cantonale possa ignorare e tollerare queste brutture estetiche e illegali, considerati sia le basi legali sia, in particolare, il fatto che questi abusi avvengono su suolo e acque di proprietà statali. Invito il Consiglio di Stato a ripristinare lo stato di diritto avvalendosi del suo naturale dovere di vigilanza e dell’articolo 42 Legge edilizia e a far demolire queste brutture al più presto. A quanto mi risulta gli autori di questi abusi non sono mai stati sanzionati e di conseguenza non hanno remore a ricostruire regolarmente le recinzioni abusive”.