Manca un voto a Tenero-Contra al fronte favorevole alla pianificazione delle zone Mappo e Brere che regalava un ‘atout’ speciale al Miralago
Meglio mantenerla non pianificata piuttosto che aprirla a un’edificazione alberghiera che potrebbe dare il via a uno snaturamento della zona dei campeggi. A Tenero-Contra lo ha pensato una parte del Consiglio comunale sì minoritaria, ma abbastanza rilevante da bloccare la variante pianificatoria riguardante il comparto a lago.
La variante, andata al voto lunedì sera, tocca principalmente due zone, Brere e Mappo, consentendo in particolare all’interno della seconda, segnatamente dentro il perimetro del Campeggio Miralago, la teorica costruzione di una struttura alberghiera su 5’000 metri quadrati di superficie, per un’altezza massima di 13,5 metri alla gronda, partendo dalla quota di esondazione del Verbano di 198 metri sul livello del mare (ieri, per dare un’idea, il lago era a 194 metri). Proprio e soprattutto attorno a questa ipotesi edilizia il Centro e la Sinistra e Verdi avevano costruito uno sbarramento “ideologico”, messo nero su bianco nel rapporto di minoranza della commissione Edilizia; rapporto firmato dalle sole Monica Lucchinetti Patelli (il Centro) e Verena Canevascini (Sinistra e Verdi) ma capace di spostare un totale di 9 voti (più 3 astensioni del blocco Lega-Udc-Indipendenti) che ha impedito per un solo voto al fronte capeggiato dal Plr di raggranellare le 13 preferenze necessarie per raggiungere la maggioranza assoluta richiesta per accogliere la variante.
Non è estraneo a quest’esito il conflitto d’interessi (con autoesclusione dalla discussione e dal voto) riconosciuto dal consigliere liberale radicale Nicola Cattori in quanto figlio di un membro di Cda della Rondra Sa, ditta interessata alla variante poiché stabilita in zona Brere. È invece andato a vuoto il tentativo del Centro di impedire in extremis (minacciando un ricorso al governo) la partecipazione alla discussione, ed escludere dal voto la moglie dell’ex sindaco Paolo Galliciotti, Ursula Schenk Galliciotti. Le veniva imputato un conflitto d’interessi a partire dalla supposta partecipazione del marito architetto a uno studio fatto esperire a suo tempo dal proprietario del Miralago per sondare il potenziale di sviluppo del campeggio. In realtà Paolo Galliciotti in quello studio – realizzato in Svizzera interna – non avrebbe messo mano; cosa che è stata riconosciuta dalla presidente del Legislativo Milena Balemi (del Centro), che dopo una breve sospensione ha “riabilitato” ipso facto la collega liberale radicale.
Dalla discussione precedente il voto erano emerse visioni contrapposte sul futuro della zona dei campeggi di Tenero: da una parte aleggiava l’idea che il settore è in evoluzione e andrebbe quindi consentito ai proprietari di investire anche in strutture alberghiere; dall’altra è stato evocato il rischio che dopo il Miralago altri potrebbero richiedere uguali benefici pianificatori, finendo poi per allargare a macchia d’olio uno snaturamento di tutto il comparto, oggi riconosciuto a livello internazionale come propriamente dedicato ai campeggi, e per questo così apprezzato.
Significativo l’intervento di Graziano Prospero, del Centro, che dapprima ha severamente criticato il pianificatore di Tenero, ingegner Stefan Wagner, accusandolo di favorire un’eccessiva cementificazione del territorio, e rilevando che «finora in ogni variante o modifica del Piano regolatore si è data la priorità allo sviluppo economico del Comune, permettendo la costruzione di edifici con evidente impatto a livello paesaggistico». Prospero ha detto di «poter capire» che «dove oggi ci sono edifici abitati, li si debba considerare come tali e l’inserimento in una nuova zona turistico-alberghiera può avere senso. Bisogna però avere una bella “faccia tosta” a proporre questa nuova possibilità edilizia con altezze eccessive e, addirittura, con l’allargamento della zona edificabile anche dove oggi di costruzioni non ce ne sono, e poi a beneficio di un unico proprietario». L’esponente del Centro ha infine parlato della «grossa responsabilità» del Legislativo nel «decidere di pianificare il nostro territorio in modo sostenibile».
La voce del Municipio è stata quella del sindaco Graziano Crugnola, che ha ricordato innanzitutto come la doppia situazione di stallo pianificatorio duri da oltre 35 anni e giudicato «incredibile come questo comparto faccia discutere e risvegli sensazioni e dissapori ancestrali». Crugnola ha poi sottolineato che «la proposta di variante di Pr è stata elaborata facendo tesoro di tutte le informazioni, prese di posizione dei diretti interessati (abitanti) e dei progetti presentati dai campeggi Miralago e Campofelice, coinvolgendo Cantone, privati, Cst e campeggi con incontri mirati». Riguardo alla zona di Mappo, «il Municipio ritiene che nel suo insieme sia tutt’altro che una zona a bassa intensità edilizia e di qualità. Anzi, diremmo che anche lì vi sono parecchie brutture che vanno riordinate». Inoltre, «il rischio di cementificazioni non sussiste, anche laddove si potrebbero prevedere edificazioni all’esterno della zona del Piano di quartiere dei due comparti; e questo proprio grazie a un’iniziativa della relatrice del rapporto di minoranza, a seguito della quale il Municipio ha dato una stretta alla pianificazione per garantire un inserimento armonioso di nuove edificazioni». L’Esecutivo, ha concluso, desidera «il bene di questo comparto e del nostro Comune» e intende «garantirne uno sviluppo di qualità. Si tratta ora solo di capire in quale misura garantirlo al meglio per le due zone e permettere così uno sviluppo turistico ed economico (diretto e indiretto) importante ma controllato, oppure limitarlo maggiormente».
Il Consiglio comunale ha infine fatto la sua scelta.