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L'aeroporto, ‘un vero propulsore per lavoro e occupazione’

Presentata dall’Alba la statistica (dati relativi al 2021) degli operatori civili e militari attivi all’interno del perimetro. Scenari incoraggianti

(Ti-Press)
20 maggio 2025
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Quantificare il vero impatto economico e occupazionale indotto dalla qualificazione dell’offerta aeroportuale locarnese fornendo, attraverso cifre precise, un’analisi dell’importanza per il sistema socio-economico ticinese di questa dinamica realtà locarnese. Cifre che, ogni tanto, per uno scalo di queste dimensioni tendono a passare inosservate ma che l’Alba, (l’Associazione locarnese e bellinzonese per l’aeroporto cantonale) porta in evidenzia proprio per ricordare il valore aggiunto di questa infrastruttura sulle rive del Verbano finita, troppo spesso in passato, al centro di dibattiti, progetti ambiziosi, investimenti pubblici e privati, polemiche e contrasti.

Alba che ha dunque deciso, a distanza di qualche anno di rendere pubblica la statistica dati per l’anno 2021 (terza della serie avviata nel 2014 e proseguita nel 2018, prima della pandemia). «Si tratta di numeri importanti che ci consentono di capire la rilevanza dell’Aeroporto cantonale per l’economia non solo della regione che lo ospita, bensì di tutto il Cantone – ha esordito Fabio Käppeli, presidente del Consiglio direttivo dell’Alba, nella premessa della conferenza stampa di ieri a Palazzo Marcacci – Oggi, rispetto al passato, c’è una crescente attenzione per le questioni ambientali alle quali gli aeroporti, in generale, non possono sottrarsi. Quindi anche per Locarno è necessario garantire un equilibrio tra le esigenze della natura e quelle operative, con queste ultime che negli ultimi anni sono state ampiamente ridimensionate. Il raggiungimento di un buon equilibrio tra le criticità ambientali e gli interessi del settore aeronautico è, dunque, il presupposto sul quale costruire il futuro».

A snocciolare le cifre della statistica 2021 (che saranno illustrate ai soci in occasione dell’Assemblea prevista il 13 giugno) e spiegare le modalità operative di questo censimento ci ha pensato il segretario e cassiere dell’Alba, Damiano Gianella: «I dati relativi al 2021 sono i primi post Covid e sono stati raccolti allo scopo di dare al pubblico la necessaria informazione e agli attori di riferimento la giusta visibilità. È stato un esercizio contabile che ha richiesto lavoro e collaborazione degli operatori. L’Alba è un’associazione mantello per tutti coloro che sono attivi all’interno del perimetro aeroportuale (parte militare compresa). Questa statistica permette innanzitutto di capire che l’aeroporto non è solo rumore e inquinamento come qualcuno vuol far credere, bensì un insieme di competenze imprenditoriali, tecnologiche e logistiche. Competenze che gli consentono di superare le difficoltà di natura economica in un settore che non eroga, direttamente, beni e servizi di natura primaria alla collettività».

Radiografia di una realtà dinamica in crescita

Dall’analisi – suddivisa in capitoli - emergono innanzitutto i 217 posti di lavoro a tempo pieno (aumento di 24 unità rispetto al dato rilevato nel 2018). Le maestranze residenti, in rapporto alla cifra complessiva, si attestano quasi al 91% mentre quelle residenti all’estero sono dell’ordine del 9,3%. Il personale amministrativo è pari al 24,5%, mentre quello tecnico fa la parte del leone col 74,1% (altro aspetto da non sottovalutare è quello legato ai posti di apprendistato). Dagli impieghi alle masse salariali: il volume dei salari erogati è aumentato, rispetto sempre al 2018, del 15,1% attestandosi a 15,8 milioni di franchi. In crescita pure il fatturato: da 19 milioni nel 2024 e nel 2018 ha registrato un balzo sfiorando i 28,8 milioni di franchi.

Termometro di quello che è anche l’intero comparto turistico e del tempo libero, l’Aeroporto cantonale ha fatto segnare oltre 15mila pernottamenti (quasi tutti legati all’aerodromo militare); l’attuale fase di risanamento delle infrastrutture ricettive civili porterà, con la realizzazione del nuovo ristorante con camere, sicuramente a un aumento dei pernottamenti anche per questo comparto.

Organo mantello e di vigilanza

Per quanto attiene gli aeromobili, dei 76 velivoli a uso privato rilevati nel 2018 si è scesi di 37 unità; il loro valore supera i 23 milioni di franchi. Una diminuzione che si spiega, in parte, con aeromobili che sono oggi ancora stazionati in aeroporto ma non più immatricolati. Due parole, infine, sul valore immobiliare, che in questa fase di aggiornamento degli stabili e sviluppo (fase 1+2) supera i 20 milioni di franchi. Proprio l’impegno del Cantone («che ha preso coscienza della necessità di investire sulla vetusta infrastruttura») e dei privati fa felice l’Alba, che si impegnerà anche in futuro a vigilare affinché le promesse della politica vengano mantenute: «La seconda fase del progetto di aggiornamento e riorganizzazione logistica è ancora lunga – osservano Marco Pellegrini e Davide Pedrioli, entrambi membri del Consiglio direttivo –. Terremo perciò viva l’attenzione su ciò che succede e interessa lo scalo. Non da ultimo, coinvolgendo il Centro competenze aeronautiche civili dell’Università di San Gallo vorremmo poter approfondire ulteriormente il discorso. C’è un interessante potenziale di sviluppo ancora inespresso per questo piccolo aeroporto locarnese dotato di tre piste che va coltivato (quando i tempi saranno maturi) e che porterà risultati ancora migliori a beneficio dell’economia ticinese senza incrementare i movimenti aerei che sono da anni contingentati. E c’è anche una responsabilità sociale ed economica da parte dell’Alba che va difesa. Lo dobbiamo alle aziende attive ma anche a tutti i Comuni presenti nelle vicinanze dell’aeroporto che si sono affiliati alla nostra associazione».