laR+ Centovalli

‘L’inverno demografico’ gela gli sforzi di rilancio

Nonostante un buon risultato a consuntivo 2024 (utile di 178mila franchi), il Comune è confrontato con una preoccupante diminuzione della popolazione

In sintesi:
  • Un ‘annus horribilis’: sempre meno abitanti e sempre più anziani nell’alta valle
  • Si cerca di risolvere il problema della casa incentivando nuove abitazioni
(Ti-Press)
21 maggio 2025
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“Il 2024 è stato un ‘annus horribilis’ sul fronte demografico. Prova ne è che è stato contraddistinto da ben 29 decessi e sole tre nascite, un saldo naturale negativo importante e sopra la media. D’altro canto, il dato non deve troppo sorprendere, come già accennato nel messaggio inerente al Piano finanziario, la piramide dell’età non è particolarmente incoraggiante, neppure se confrontata con quella del Cantone Ticino, che è il cantone più anziano della Svizzera. Pertanto, senza una forte componente immigratoria da altri Comuni, l’inesorabile tracollo demografico appare scontato”. Si svuotano le Centovalli e di segnali di inversione non se ne vedono, nonostante gli sforzi del Municipio per cercare di rilanciare il territorio.

Salvare almeno la bassa valle mentre si guarda alle fusioni

Il ‘tracollo demografico’ trova riferimento nel preambolo al messaggio sul Consuntivo 2024 del Comune, fresco di licenziamento, il quale chiude per il terzo anno consecutivo in attivo. “L’invecchiamento e la diminuzione di abitanti riduce, di riflesso, anche il numero di chi può assumere una sfida imprenditoriale rendendo quindi vani gli aiuti finanziari proposti. Fra i Comuni vi è una sorta di ‘gara’ per attrarre nuovi abitanti. Per offrire nuovi servizi (ad esempio un asilo nido) i paesi piccoli, discosti e deboli come il nostro devono immaginare soluzioni a livello regionale e non come singoli Comuni. Un’altra sfida è quella di affrontare i campanilismi; non è impresa da poco – in particolar modo nel Locarnese – ed è ciò che impedisce delle nuove unioni che faciliterebbero di molto talune scelte”.

Se non è un testamento politico, quello dell’Esecutivo centovallino, poco ci manca. Anche perché “con un tasso di abitazioni sfitte pressoché nullo e un tasso di abitazioni secondarie quasi al 70%, trovare un’abitazione nelle Centovalli è estremamente difficoltoso. Buona parte delle case vuote si trova nelle Alte Centovalli, area che non rappresenta la principale destinazione per la maggioranza di chi cerca un’abitazione primaria. Un obiettivo chiaro dev’essere quello che almeno la bassa valle rimanga all’interno di quell’area suburbana che permette di avere un minimo di servizi per una buona qualità di vita e, conseguentemente, di potersi insediare. Come Comune dobbiamo, nel limite delle nostre forze, concentrarci a permettere di rivalorizzare il patrimonio costruito e a incentivare quei pochi progetti di nuove abitazioni, se possibile plurifamiliari. In questa direzione va la prospettata variante del piano regolatore per salvaguardare le abitazioni primarie che giungerà sugli scranni del Legislativo entro la fine dell’anno in corso. La decrescita demografica porta inesorabilmente a diminuire i servizi, i commerci, il numero di ristoranti e via dicendo per la mancanza di ‘massa critica’ e conseguentemente anche gli immobili potrebbero perdere valore. Il Municipio invita pertanto a riflettere sulle scelte politiche non a corto termine ma in una prospettiva temporale almeno ventennale”.

Tre anni in attivo ma vietato illudersi

Malgrado ‘l’inverno demografico’, l’ente pubblico centovallino è riuscito, con un’attenta politica di controllo della spesa, a presentare un rendiconto finanziario col segno positivo per 178mila franchi, che va a consolidare il tesoretto. Le uscite, pur con qualche piccola differenza, sono rimaste praticamente invariate, mentre nei ricavi registrano un aumento dovuto a due eventi non ricorrenti. Il primo è legato a una decisione di recupero d’imposta di quasi 100mila franchi; il secondo all’emissione di decisioni fiscali che hanno portato al versamento dell’imposta immobiliare per le persone giuridiche di 75mila franchi supplementari per anni precedenti. La somma di questi due importi corrisponde praticamente all’utile 2024. I buoni risultati conseguiti negli ultimi tre anni non devono comunque far passare in secondo piano la necessità, per il Comune, del rifinanziamento di 12,5 milioni di prestiti. Rinnovi i cui tassi d’interesse sono influenzati anche dall’andamento macroeconomico e dall’instabilità dei mercati degli ultimi mesi.

Le permute con il Patriziato

Tra le trattande che attendono il Consiglio comunale nel mese di giugno segnaliamo anche l’accordo, con il Patriziato di Intragna, Golino e Verdasio (del quale abbiamo già più volte riferito in queste pagine) relativo alla permuta dei fondi, in particolare nel comparto del campo sportivo di Golino. Una vasta area che richiede anche costi di manutenzione che il Patriziato non ha più voluto assumersi e dei quali si è fatto carico il Comune. Motivo per cui, previo accordo tra le parti, si vorrebbe che i terreni passassero nelle mani del Comune, il quale potrà così valorizzarli e svilupparli (come ad esempio rinnovando i vecchi spogliatoi del campo sportivo, sistemando i posteggi in zona argine e il fondo stradale, creando dei servizi igienici a disposizione dell’utenza, ecc.). Tra i fondi oggetto di permuta anche quelli del Comparto Valaa, che accoglie infrastrutture pubbliche quali il magazzino dei pompieri e della squadra operai e la Centrale termica a cippato. Essendo il Comune l’unico beneficiario di buona parte di questo comparto, appare logico che ne diventi al tempo stesso anche il proprietario, lasciando al Patriziato il fondo sul quale sorge la Centrale termica. Infine il Palazzo comunale, che attraverso l’accordo diventerà esclusivamente di proprietà del Comune, mentre il Patriziato riceverà quale contropartita lo stabile che ospita, provvisoriamente, le sedute del Legislativo nel nucleo del paese. Lì potrà insediarvi la sua nuova sede con tanto di archivio. L’operazione, nel suo complesso, è valutata finanziariamente in 350mila franchi per entrambe le parti.