Si è svolto sabato sui luoghi devastati dal nubifragio un anno fa. Tra i temi affrontati: terreni per l’agricoltura, sentieri, posteggi e il masso-simbolo
Tornare a un anno di distanza sui luoghi devastati dal nubifragio: la pioggia torrenziale a fine giugno 2024 aveva seminato morte, distruggendo abitazioni, infrastrutture e, in sostanza, il paesaggio. Ripercorrere quei luoghi per camminare, pensare e discutere di una ricucitura del territorio nell’ambito di un processo partecipativo portato avanti in concomitanza con le prime bonifiche di alcuni terreni. È quanto avvenuto sabato scorso, per il secondo appuntamento, che ha visto coinvolti i terrieri della Bavona, la popolazione di Cevio e tutte le persone legate alla regione.
«Ci siamo trovati in presenza, in un clima di dialogo costruttivo – afferma Marcello Martinoni, portavoce del progetto –. I partecipanti erano tutti interessati in prima persona al futuro di questo territorio ed è stata l’occasione di approfondire temi già emersi durante il primo laboratorio». Tra questi, l’utilizzo futuro degli spazi aperti con un orientamento all’agricoltura moderna, da inserire in un paesaggio che comunque resti tradizionale. «C’è stata anche una discussione attorno al masso trascinato a valle dalla frana – continua Martinoni –. C’è chi vorrebbe tenerlo come elemento di memoria, come simbolo celebrativo. Altri hanno proposto di utilizzarlo per il bouldering. Opinioni non convergenti, nell’ambito di un confronto che fa crescere idee e consensi, sono emerse pure per la cappella davanti all’oratorio di Mondada, andata distrutta: ricostruirla com’era o in una versione contemporanea? Per ora stiamo raccogliendo dei punti di vista, che poi potranno venir sviluppati dai progettisti, che interagiranno ancora con la popolazione». Per quanto riguarda la strada e i posteggi, i partecipanti si sono dichiarati coscienti dei vincoli imposti dalla protezione di quello che è un Paesaggio d’importanza nazionale. Tutti, infine, si sono dichiarati d’accordo sulla necessità di ripristinare i sentieri e i percorsi pedonali. Con il processo partecipativo la comunità e gli attori locali contribuiscono attivamente alla definizione del futuro del territorio. Il progetto di ricucitura promuove un nuovo paesaggio, che sia in grado di trasmettere il legame con il passato, attraverso elementi simbolici o interventi mirati che ne raccontino la storia e le trasformazioni subite, permettendo di tramandarne la memoria. Il risultato del lavoro in corso sarà una visione collettiva e condivisa. Il prossimo appuntamento, con il terzo laboratorio aperto a tutti gli interessati, è previsto sabato 6 settembre, dalle 9.30 alle 12.30, nella mensa della Scuola media di Cevio.