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Bavona, la Carta dei pericoli sarà la base sulla quale ricostruire

Presentato alla popolazione il documento sui rischi connessi ai fenomeni idrogeologici e alluvionali che interessano il comprensorio di Fontana

(Ti-Press)
9 luglio 2025
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A un anno di distanza dalla tragica alluvione che colpì la Vallemaggia, martedì sera il Dipartimento del territorio (per il tramite della Sezione forestale e dell’Ufficio dei corsi d’acqua) ha presentato alla cittadinanza del comune di Cevio le Carte del pericolo della Valle Bavona. Questa serata informativa fa seguito a un primo incontro con l’autorità comunale, i rappresentanti della Fondazione Valle Bavona, del Gruppo tecnico del progetto ricucitura di Fontana e del Consorzio strada Valle Bavona (in pratica tutti gli attori coinvolti nella fase di ricostruzione) tenutosi il 1° luglio. In entrambe le occasioni – si legge in una nota del Dipartimento del territorio – sono stati i risultati delle analisi tecniche effettuate nell’arco di circa un anno che hanno permesso di definire i futuri scenari di pericolo di flusso di detriti, in particolare in corrispondenza dei torrenti Ogliè a Roseto, Ri Ritorto a Ritorto, Magnasca tra i nuclei di Sabbione e Alnedo e della Valle Larechia a Fontana. Ricordiamo che nella frazione di Fontana un flusso di detrito di portata straordinaria causò la morte di 5 persone, la distruzione di circa 8 edifici e il danneggiamento di altre 12 costruzioni adibite ad altro scopo.

Cosa è successo nel bacino imbrifero del Larechia

Lo studio e la ricostruzione di questa piena, una delle più intense mai registrate nelle Alpi, hanno permesso di capire che, oltre alle forti piogge concentrate in un breve periodo sul bacino imbrifero del Larechia, anche altri fattori hanno aggravato la situazione in questo bacino rispetto a quelli vicini. Tra questi, la presenza in alveo di un significativo quantitativo di neve, l’attivazione contemporanea di tutti gli affluenti laterali e una particolare configurazione del terreno nella parte alta del conoide, dove un grande masso ha influenzato la dinamica dell’evento. Tutti questi elementi hanno contribuito ad aumentare il volume della piena, rendendola più potente e capace di intaccare con forza il territorio a valle. Un’approfondita ricerca storica ha dimostrato inoltre che questo torrente è stato teatro verosimilmente di un evento altrettanto catastrofico a cavallo tra il 1400 e il 1500, manifestando nei secoli successivi ‘unicamente’ piene ordinarie o di limitata entità.

Le basi su cui ricucire il territorio

Le Carte del pericolo dei quattro riali del versante sinistro della Valle, che verranno completate nei prossimi mesi con quella del fiume Bavona, rappresentano un tassello fondamentale per lo sviluppo del progetto di ricucitura paesaggistica delle terre di Fontana, valutando nel contempo la possibilità di attuare misure di protezione degli edifici oggi esposti a pericolo.

Wanda Dadò, sindaca di Cevio, parla di una serata «molto costruttiva e ottimamente gestita, nella quale il responsabile della Sezione forestale del Cantone (Roland David) e i due geologi presenti hanno illustrato, in maniera chiara e trasparente, la situazione di potenziale pericolo che incombe sull'area in questione. Sono state fornite tutte le informazioni del caso, è stato chiarito come sono state allestite le Carte dei pericoli (caratterizzate da diversi gradi di penalità ai fini dell'uso del suolo, ndr) e sono pure stati esposti gli scenari che potrebbero interessare il territorio. Si tratta, ovviamente, di una prima parte del discorso, limitato per ora alla sponda sinistra del comprensorio. Seguiranno dunque, più in là nel tempo, la sponda destra e, entro l'autunno, il Piano delle zone di pericolo relative al fiume. Grazie a queste informazioni e ai risultati a disposizione, il progetto partecipativo per la ricucitura del paesaggio potrà così partire su basi solide. La direzione di progetto avrà a disposizione gli strumenti su cui lavorare, che le consentiranno di capire cosa si può e cosa invece non si potrà mettere in atto a livello di interventi».

Un'ultima annotazione riguarda la strada della Valle Bavona: «Ricordo che per garantire la sicurezza di chi risiede e si sposta in valle è stato allestito un piano d'emergenza destinato soprattutto ai residenti che si attiva non appena incombe una situazione meteorologica di potenziale rischio. «La Carta dei pericoli presentata alla popolazione ci permette di apportare i dovuti ritocchi a questo strumento di allertamento, che verrà adeguato dal nostro Ufficio tecnico e dai nostri geologi in base alle indicazioni emerse nella presentazione».