Mozione del consigliere Flavio Gallotti richiama l’attenzione della autorità sul patrimonio culturale troppo spesso trascurato
Da Guggenheim alla Mummia, troppi i tesori ‘persi’ per strada. Vuoi per mancata conoscenza della materia, vuoi per la scarsa considerazione che, non di rado, purtroppo circonda le opere d’arte in generale. Soprattutto e nella fattispecie, quelle di proprietà del Comune. A Brissago, il consigliere Flavio Gallotti in una mozione presentata in occasione dell’ultima seduta di legislativo, ha chiesto l’allestimento di un inventario delle opere d’arte del Comune, con tanto di stima annessa. Senza risparmiare critiche ai precedenti municipali e consiglieri comunali (accusati di ‘mancanza di sensibilità culturale’) Gallotti porta a mo’ di esempio di quanto successo alcuni casi: a cominciare dal mancato acquisto, nel 1985, di un quadro del pittore Varlin (al secolo Willy Guggenheim) offerto a 35mila franchi e in seguito finito all’asta a Zurigo per 125mila; seguito dalla rinuncia all’acquisto, nel 2010, di una tela di Filippo Franzoni (uno dei massimi pittori ticinesi) per 45mila franchi, ultimo caso in ordine di tempo, il rifiuto del credito necessario al restauro della famosa mummia egizia donata dal dottor Zanoli al Comune rivierasco ai primi del Novecento («che sarebbe stata un’attrattiva unica da esporre in un locale di Palazzo Branca Baccalà»). Il mozionante invita dunque l’esecutivo ad allestire l’inventario completo e la stima delle opere d’arte di proprietà comunale, incaricando di questo lavoro uno storico dell’arte di provata esperienza, che ha curato la stima di tutte le opere della Città di Locarno. Conoscere il proprio patrimonio artistico è dunque, secondo il mozionante, un adempimento indispensabile per l’ente, un primo passo per valorizzarlo e renderlo fruibile alla cittadinanza attraverso mostre, esposizioni, eventi culturali. Evita, inoltre, il rischio di smarrimenti o abusi. Il Municipio ha accettato la richiesta di Gallotti e comunicato all’interessato che incaricherà un esperto di fiducia a tale scopo.
Sempre a firma Flavio Gallotti una seconda mozione, chiedente stavolta il completamento dei lavori (esterni) di Palazzo Branca Baccalà, inaugurato in pompa magna e riconsegnato alla cittadinanza brissaghese, al termine di un lungo e meticoloso percorso di ristrutturazione, lo scorso 12 aprile. Dopo quasi mezzo secolo dall’acquisizione dell’immobile da parte del Comune (marzo 1976) l’elegante edificio che si affaccia sul lago, circondato dall’ampio piazzale, a tutti gli effetti è pronto per accogliere eventi, attività e ‘inquilini’, animando così la vita socioculturale del borgo di confine. L’immobile, il cui costo di restauro (3,3 milioni di franchi) ha potuto essere sostenuto grazie anche a un’importante donazione di una benemerita cittadina (un milione di franchi) e al sostegno del Cantone (mezzo milione) a detta del consigliere comunale socialista, Flavio Gallotti, presenta ancora una criticità: riguarda la sistemazione esterna, che lo stesso consigliere definisce “assolutamente scandalosa lungo i muri di due mappali di proprietà Bellani e Branca”. Gallotti ricorda che, lo scorso mese di marzo, il Municipio ha sottoposto al legislativo un credito di 295mila franchi per l’edificazione di una scalinata in calcestruzzo e la copertura dei 4 tipi di muratura a confine con le proprietà citate. Secondo il mozionante, i muri non sono mai stati eseguiti, il parco giochi che doveva essere integrato nell’area circostante armoniosamente non ha mai visto la luce, il posteggio (sistemato con del verde) sotto la proprietà Bellani non esiste ancora e il piazzale inferiore (quello del pozzo) presenta un acciottolato non ancora sistemato. Da qui un sollecito all’Amministrazione affinché in tempi brevi provveda al completamento dei lavori esterni mancanti in modo da valorizzare ulteriormente l’area del Palazzo. Il mozionante, basandosi sulla perizia di un esperto, ritiene che con poco meno di 100mila franchi le opere indicate potrebbero essere ultimate.