Così ha disposto il giudice dei provvedimenti coercitivi nei confronti dell’uomo, sulla quarantina, accusato di atti sessuali con fanciulli
Sei settimane. È la durata della carcerazione preventiva stabilita per il momento dal giudice dei provvedimenti coercitivi René Libotte nei confronti dell’agente di polizia alle dipendenze di una Comunale del Locarnese accusato di atti sessuali con fanciulli (vedi ‘laRegione’ online di ieri e l’edizione cartacea di oggi). L’uomo, sulla quarantina, è stato fermato martedì della scorsa settimana, il giorno seguente il gpc ne ha confermato l’arresto disposto dal procuratore pubblico Luca Losa, titolare dell’inchiesta. In base agli sviluppi delle indagini e anche sulla scorta dei risultati di una più che probabile perizia psichiatrica, gli inquirenti alla scadenza delle sei settimane dovranno valutare se chiedere al gpc una proroga della detenzione preventiva dell’imputato, difeso dall’avvocato Marco Masoni.
Da nostre informazioni la presunta vittima, non appartenente alla cerchia familiare del poliziotto, è oggi maggiorenne. Avrebbe subìto le particolari attenzioni dell’uomo dall’età di circa 11 anni e per due, tre anni. Davanti agli inquirenti l’agente avrebbe ammesso di aver praticato sesso orale reciproco e di aver a un certo punto pagato il ragazzo, su richiesta di quest’ultimo. Si parla di una somma complessiva di circa ventimila franchi. Sentito dagli investigatori, il giovane non avrebbe sostanzialmente rilasciato dichiarazioni. Dagli sviluppi dell'inchiesta se ne saprà di più. Gli inquirenti stanno verificando anche se vi siano altre vittime.
Inchiesta che è partita in seguito alla segnalazione del personale medico, per presunti maltrattamenti, che aveva preso in cura il piccolo figlio dell’agente. In relazione a quell'episodio l’uomo era stato interrogato dalla polizia, che gli aveva poi sequestrato il telefonino. Nel cellulare sono stati rinvenuti messaggi compromettenti, che hanno portato all’avvio dell’indagine sfociata nell’arresto di settimana scorsa.
Intanto il Municipio della località dove l’uomo lavora da anni come poliziotto ha avviato una procedura amministrativa nei riguardi dell’agente. La decisione è stata presa nel corso della seduta settimanale, svoltasi in serata. L’Esecutivo si è basato unicamente sull’informazione ufficiale trasmessagli dal Ministero pubblico, che si limita a specificare l’apertura di un procedimento penale a carico dell’uomo, senza fornire ulteriori dettagli sull’indagine. Al termine della procedura amministrativa il Municipio deciderà quali misure disciplinari adottare. Che possono andare dall’ammonimento fino al licenziamento.