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Schermo Vacchini, un ‘contenitore’ di idee per individuare quella migliore

Il Locarno Film Festival apre un indirizzo e-mail al quale tutti sono invitati a dire la loro sul futuro della storica struttura progettata nel 1971

Parliamo di lui
3 agosto 2025
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Il Locarno Film Festival apre ufficialmente un'arena in cui dibattere sul futuro dello schermo di Piazza Grande, o più precisamente della struttura (oggi dismessa) che lo ha sorretto per 53 anni, progettata dal grande architetto Livio Vacchini per trasformare Piazza Grande in una enorme sala cinematografica a beneficio del Festival.

Annunciando la creazione di un “contenitore” di idee e suggerimenti al quale tutti possono accedere mandando un'e-mail all'indirizzo schermo@locarnofestival.ch, lo hanno comunicato questa mattina i vertici della rassegna, sottolineando che “il contributo di ognuno sarà fondamentale per arricchire il dialogo sul futuro dello schermo di Piazza Grande”.

La petizione veleggia sulle 7'200 firme

Com'è ormai noto anche ai meno attenti, da circa un mese imperversa in città (ma anche in Ticino e nel resto della Svizzera, grazie alle sottoscrizioni online) una petizione che chiede ai vertici del Festival di fare un passo indietro, dalla prossima edizione, rispetto alla controversa decisione di abbandonare la struttura del Vacchini a beneficio di una “condivisa” con “Moon&Stars”, apparentemente più facile e rapida da costruire, e soprattutto a costi ridotti. Il materiale, preso in affitto da una ditta confederata, è servito nel 2025 prima per montare il palco dei concerti, poi per trasformarsi in grande schermo per il cinema.

La decisione di cambiare in questo modo, presa senza dire (quasi) niente a nessuno (in realtà se n'era parlato in assemblea, ma la notizia era passata nettamente sottotraccia) ha suscitato l'indignazione dell'architetto ed ex municipale di Locarno Michele Bardelli e della figlia del Vacchini, Eloisa, anch'essa architetto. L'appello da loro lanciato a favore della tradizione architettonica festivaliera, sostenuto da nomi come Mario Botta, Marco Müller e Silvio Soldini, e sottoscritto a oggi da circa 7'200 persone, sta uscendo dai confini nazionali e verrà ulteriormente rilanciato in occasione di un incontro con la stampa internazionale convocato venerdì prossimo, 8 agosto, in piena rassegna cinematografica.

‘Confronto approfondito, costruttivo e trasparente’

Piuttosto prevedibile, quindi, che nell'approssimarsi della serata d'inaugurazione del Festival, i vertici decidano di mettere le mani avanti affidandosi alla comunicazione: “Il Locarno Film Festival accoglie con rispetto e attenzione il dibattito attualmente in corso sulla sostituzione della struttura che sorregge lo schermo in Piazza Grande, progettata nel 1971 dall’architetto ticinese Livio Vacchini – scrivono infatti –. Il Festival riconosce e apprezza profondamente l’impegno e l’interesse manifestato dalla popolazione e dagli esperti e si impegna ad avviare un confronto approfondito, costruttivo e trasparente sul futuro della costruzione dell’architetto Vacchini”.

La priorità al momento – si legge ancora – “è assicurare il buon svolgimento della 78esima edizione”. Terminata la quale, “il Locarno Film Festival si impegnerà, insieme a tutte le parti interessate, incluso lo Studio Vacchini diretto dall’architetto Eloisa Vacchini, a istituire un dialogo adeguato e costruttivo. Su queste basi rinnovate potrà quindi avviarsi uno scambio importante, finalizzato a esplorare soluzioni concrete e condivise per il futuro della struttura progettata da Vacchini”.

Raphaël Brunschwig, Ceo del Festival, parla della convinzione «che un dialogo fondato, ben preparato e orientato al futuro rappresenti il punto di partenza ideale per arrivare insieme a una soluzione duratura, rispettosa del valore culturale e storico dell’intuizione e del progetto originale di Livio Vacchini». Ovverosia esattamente ciò che finora non è stato fatto, giungendo all'inopinato trasloco della storica struttura in un magazzino qualunque.

Ma quel che è fatto è fatto. Ora, opportunamente, si tratta di ragionare sui propri errori. Per farlo, viene chiamato in causa tutto il popolo del Festival, invitato a esprimersi direttamente con commenti e suggerimenti, che sono appunto da inviare all'indirizzo schermo@locarnofestival.ch.