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Richiesta di proroga della carcerazione per l'agente accusato di atti sessuali con fanciulli

La presenterà nei prossimi giorni il procuratore pubblico Luca Losa, essendo l'inchiesta tutt'altro che conclusa (e in attesa della perizia psichiatrica)

25 agosto 2025
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Il procuratore pubblico Luca Losa, titolare dell'inchiesta, chiederà entro venerdì una proroga della carcerazione preventiva – in scadenza la prossima settimana, esattamente martedì 2 settembre – per l'agente di una polizia Comunale del Locarnese finito in manette lo scorso 22 luglio con l’accusa di atti sessuali con fanciulli. Come ha confermato a laRegione lo stesso Losa, l'inchiesta, tanto delicata quanto complessa, è infatti lungi dall'essere conclusa e si attende anche la perizia psichiatrica sull'uomo.

Quest'ultimo, lo ricordiamo, avrebbe in parte ammesso i fatti, avvenuti al di fuori della sua cerchia familiare e più precisamente nei confronti di un ragazzo oggi maggiorenne che avrebbe ricevuto le indecenti attenzioni (e anche parecchio denaro) dall’età di circa undici anni e per due, tre anni. Dall'inchiesta sarebbero inoltre emerse altre potenziali vittime dell'uomo di mezza età, risalenti però a quando era molto più giovane, poco meno che ventenne e quindi non ancora un poliziotto. In seguito all'arresto dell'agente – reso possibile dalla denuncia del personale medico che aveva preso a carico il suo figlio più piccolo –, il giudice dei provvedimenti coercitivi René Libotte aveva stabilito in sei settimane la durata della carcerazione preventiva.

Un lasso di tempo ritenuto evidentemente insufficiente dal pp Losa, il quale nei confronti dell'uomo ha come detto richiesto anche una perizia psichiatrica al fine di stabilire il rischio di recidiva e la conseguente necessità di adottare delle misure terapeutiche, come pure appunto la durata della carcerazione (ma anche, in vista del possibile processo, un'eventuale scemata imputabilità). Perizia per la quale ci vorrà ancora parecchio tempo, sicuramente mesi, ragion per cui il procuratore ha richiesto (ma non ancora ricevuto) al perito anche un primo referto parziale, atto proprio a individuare il rischio di recidiva e soppesare la richiesta di proroga della detenzione, che dovrebbe comunque già essere di tre mesi (durata massima, prolungabile alla scadenza con un'ulteriore istanza).

Sarà ora nuovamente il gpc a esprimersi sulla domanda di proroga della carcerazione che, come spiegato dall’articolo 227 del codice di diritto processuale penale svizzero, deve essere presentata dal Ministero pubblico in forma scritta e corredata delle motivazioni al più tardi quattro giorni prima della scadenza della durata della carcerazione, appunto venerdì. Una richiesta contro la quale può opporsi (anche a parte di essa) la difesa, in questo caso rappresentata dall'avvocato Marco Masoni.

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