Non solo un’estetica più curata; il Municipio, rispondendo a un’interpellanza del Plr, garantisce una migliore selezione degli espositori
Ripescare nella tradizione storica, con artigiani e produttori delle valli che scendevano in città per vendere le loro merci al mercato. Allora era una necessità, una fonte di guadagno indispensabile; in futuro sarà un ritorno alle radici, utile per valorizzare e rilanciare la manifestazione che, con le sue bancarelle, anima settimanalmente il cuore di Locarno.
La Città, che nel corso di questa legislatura ha ripreso la gestione del mercato del giovedì in Piazza Grande, nei giorni scorsi – per voce del municipale Mauro Silacci – ha risposto a un’interpellanza presentata dal gruppo Plr (primi firmatari Stefano Lappe e Orlando Bianchetti) dal titolo “Definizione della vocazione del mercato, qualità dell’arredo e promozione dei prodotti locali”. Diversi i temi affrontati, legati alla gestione, al rilancio, al miglioramento e alla valorizzazione della ricorrente kermesse commerciale.
Silacci ricorda che negli ultimi anni il Municipio ha acquistato 30 nuove bancarelle, i mezzi adatti al loro trasporto e ha rivisto la struttura tariffale generale. Ha inoltre pubblicato una nuova ordinanza, introducendo alcune regole per uniformare e valorizzare l’estetica. All’articolo 10 viene specificato che “le coperture (gazebo), come pure le eventuali chiusure laterali e le tovaglie, devono essere bianche o di colore neutro autorizzato dal Municipio, di dimensioni 3 metri per 3 o 6 metri per 3”. Inoltre non vengono più tollerate estensioni con tavoli aggiuntivi o altro. «Il responsabile del mercato sta gradualmente intervenendo per far rispettare le direttive, andando nella direzione di un riordino degli spazi – spiega Silacci –. È comunque un processo che non può venir messo in atto immediatamente, in quanto non si vogliono compromettere gli introiti di chi svolge per professione questo mestiere. Intendiamo lasciare il tempo necessario ai venditori per adattarsi alle nuove disposizioni».
I gazebo non sono di proprietà della Città, ma dei venditori stessi che li montano e li smontano di volta in volta: «Il loro utilizzo non rappresenta una prerogativa di Locarno: tali strutture sono largamente impiegate nei mercati della regione e costituiscono una prassi consolidata anche a livello nazionale. Si tratta di soluzioni versatili, economiche e facilmente trasportabili, particolarmente apprezzate dagli operatori del settore», afferma il municipale.
Gli interpellanti chiedevano se il Municipio vuole estendere progressivamente l’utilizzo delle bancarelle di proprietà della Città a tutti gli espositori, per una maggiore coerenza estetica e un miglior ordine visivo complessivo. «Obbligare gli espositori a utilizzare esclusivamente bancarelle di piccole dimensioni comporterebbe notevoli criticità: molti non riuscirebbero a esporre l’intera gamma di prodotti, con il rischio concreto di un progressivo abbandono del mercato e con susseguente perdita della varietà merceologica e una diminuzione significativa degli introiti, visto che le dimensioni delle bancarelle sono inferiori rispetto allo spazio che gli espositori pagano per i gazebo. Comporterebbe inoltre un onere maggiore di personale da mettere a disposizione per il montaggio e lo smontaggio, che attualmente viene assunto in gran parte dagli espositori stessi. È comunque nostra intenzione promuovere l’utilizzo delle bancarelle e imporre la conversione delle coperture esteticamente scadenti, curando progressivamente il decoro». Il Municipio da una parte si dichiara aperto a ogni possibilità per il miglioramento dell’estetica; dall’altra, per una questione di priorità finanziarie, esclude per ora «un investimento per mettere a disposizione strutture coperte tipo casette di legno o simili. Per essere ammortizzate necessiterebbero la richiesta di un affitto molto alto per gli espositori».
Per quanto riguarda la merce in vendita, Silacci specifica che «al momento, per non compromettere l’attività degli espositori abituali, si è deciso di accettare la maggior parte delle candidature già presenti negli anni passati. Ma abbiamo l’intenzione di selezionare meglio anche gli espositori abituali, con un occhio critico, alfine di migliorare la qualità generale del mercato. I nuovi espositori vengono selezionati per tipologia di merce, qualità e provenienza, con un periodo di prova di tre mesi. L’obiettivo è quello di garantire varietà e di aumentare l’attrattiva per il turista e per la clientela locale. Vogliamo anche coinvolgere gli artigiani e i produttori delle valli per la vendita dei loro prodotti, come già peraltro avvenuto nella fase preparatoria al passaggio di consegne del mercato, quando è stato svolto un incontro con i rappresentanti della Pro Verzasca, della Vallemaggia, del piano di Magadino e di Alpinavera».
Gli interpellanti non mancano di menzionare il tema del rilancio del mercato. «Stiamo valutando la definizione di una strategia, e di un conseguente piano di comunicazione – è la posizione del Municipio –. Va precisato che è già stata presa la decisione di sviluppare alcune pagine dedicate all’interno del sito ufficiale della Città, con il calendario dei mercati, il loro posizionamento (dal momento che durante gli eventi viene spostato dalla Piazza Grande) e di pubblicizzare la presenza dei prodotti locali e della varietà della merce venduta». Una strategia che sarà attuata al più tardi entro l’inizio dell’anno prossimo.