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Lavertezzo spaccato in due. L’istanza con Gordola è una miccia accesa

Il Gruppo ‘Per Lavertezzo’ si scaglia contro i metodi di governo di ‘Per il Paese’ e sostiene che il nuovo processo aggregativo ‘non ha basi concrete’

(Ti-Press)
1 ottobre 2025
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“Preoccupante disprezzo per il processo democratico”. È quanto avrebbe dimostrato il Municipio di Lavertezzo portando avanti l'istanza aggregativa con Gordola, formalmente consegnata lunedì al Dipartimento delle istituzioni. Lo scrive il Gruppo “Per Lavertezzo” in una nota dai toni amarissimi e che conferma la profonda divisione presente in Comune. Dopo il rinnovo dei poteri, i rapporti di forza si sono come noto ribaltati: “Per il Paese”, fautore dell'aggregazione con Gordola, detiene 3 seggi su 5 in Municipio (compreso il sindaco Andrea Berri) e 12 seggi su 20 in Consiglio comunale; il resto è appannaggio di “Per Lavertezzo”. Nella tornata precedente (2021), dove era stata avviato un processo aggregativo con Locarno, “Per Lavertezzo” aveva vinto le elezioni con il 59%, lasciando al 41% quello che allora era ancora lo schieramento Ppd e Indipendenti.

Con i nuovi equilibri, si legge, “la minoranza municipale è stata sistematicamente esclusa dalle riflessioni sugli scenari aggregativi. Il culmine di questo approccio autoritario si è manifestato con l'estromissione della nostra municipale (Tiziana Gerosa Szpiro, ndr) dalla Commissione aggregazione, colpevole unicamente di aver espresso dubbi legittimi e richiesto approfondimenti a tutela della comunità”.

‘Totale assenza di trasparenza’

“Sfruttando la maggioranza assoluta ottenuta con la lista ‘Per il Paese’, il 29 settembre il sindaco ha depositato l'istanza in totale assenza di trasparenza – lamenta ‘Per Lavertezzo’ –. I colleghi di Municipio sono stati informati solo all'ultimo momento, mentre consiglieri comunali e cittadini sono stati completamente esclusi dal processo decisionale”. Secondo il Gruppo, “l'aggregazione con Gordola rappresenta una scelta priva di basi concrete. Non esiste alcun progetto strutturato, mentre resta pendente un ricorso al Gran Consiglio contro il ritiro dell'istanza di aggregazione con Locarno. L'unica strategia apparente è impedire a ogni costo un avvicinamento alla Città, senza fornire spiegazioni convincenti né permettere un confronto democratico sui benefici di tale scelta. Particolarmente grave è l'assenza di consultazioni con cittadini e consiglieri comunali di Lavertezzo e, per quanto ci consta, non sono mai stati interpellati nemmeno i cittadini e i consiglieri comunali di Gordola. Va inoltre evidenziato che non sono mai stati fatti studi comparativi tra i diversi scenari per scegliere il migliore, come si era promesso a inizio legislatura; sempre e solo Gordola, con dati imprecisi e non condivisi”.

Nel merito delle conseguenze di un'aggregazione con Gordola, “Per Lavertezzo” riflette sulla scheda R6 del Pr: “Gordola presenta un esubero significativo di residenze che richiederà compensazioni attraverso riduzioni degli indici o dezonamenti. In caso di aggregazione, anche i terreni edificabili di Lavertezzo potrebbero essere penalizzati da queste procedure; un aspetto mai discusso pubblicamente nonostante le ripetute promesse di trasparenza del sindaco”.

‘Governano come sovrani assoluti’

In conclusione, il gruppo di minoranza in Municipio e in Consiglio comunale ammonisce la maggioranza sul fatto che “la vittoria elettorale del 2024 non costituisce un mandato illimitato per governare come sovrani assoluti. Se è vero che la popolazione ha eletto ‘Per il Paese’ per evitare un'aggregazione con Locarno, questo non equivale automaticamente a un consenso per l'unione con Gordola. Il diritto dei cittadini di partecipare a decisioni così cruciali per il futuro del Comune viene sistematicamente negato da un Municipio che opera nell'ombra, confondendo la forza numerica con l'autorevolezza democratica”.