L'interrogazione di Frano Dragun (Lega-Udc-Indipendenti) sottoscritta da altri 18 colleghi in rappresentanza di tutti gli schieramenti
Mezzo Consiglio comunale, ma in rappresentanza di tutti i gruppi politici, chiede una scuola alberghiera o del turismo a Locarno. La proposta è di Frano Dragun (Lega-Udc-Indipendenti), primo firmatario di un’interrogazione che è poi stata sottoscritta da tutto il suo gruppo e da 18 colleghi appartenenti a Sinistra Unita, il Centro, Plr e Verdi e Indipendenti. Il che suggerisce piuttosto chiaramente un’unità d’intenti, al di là degli steccati partitici.
Sostanzialmente, l’assenza di una scuola turistico-alberghiera viene considerata come una lacuna che andrebbe colmata, soprattutto considerando come un istituto simile fungerebbe da fucina di nuovi talenti da collocare poi nel “settore trainante” dell'economia cittadina. Il legislativo auspica una valutazione dell’impatto di una realtà formativa simile e chiede al Municipio se non sia disposto a farsene promotore “presso il Cantone o partner privati”, andando almeno nella direzione di uno studio di fattibilità.
Il ragionamento di Dragun parte da un fatto acquisito, e cioè che “il settore turistico rappresenta uno dei principali motori economici della Città di Locarno e della regione del Locarnese, generando circa un terzo del fatturato turistico cantonale”. Una regione il cui successo turistico “è spiegabile con la presenza di impagabili bellezze paesaggistiche e naturali, ma anche per la presenza di un’imprenditoria alberghiera dinamica e lungimirante, come pure per la capacità dei settori pubblico e privato di organizzare eventi di rilievo internazionale quali il Locarno Film Festival, ‘Moon&Stars’ e Winterland, solo per citarne alcuni”.
Peraltro, il successo dell’offerta turistica “e la sua capacità di continuare nel tempo a essere apprezzata, tanto a livello nazionale, quanto internazionale, portando un importante introito economico”, dipendono in larga misura – sottolineano i consiglieri comunali – “dalla qualità dei servizi erogati. In questo senso, la disponibilità di personale qualificato e adeguatamente formato costituisce un fattore determinante e imprescindibile per garantire un’accoglienza professionale e contribuire alla valorizzazione del territorio”.
E qui sta il busillis, secondo Dragun e colleghi: “Nonostante la vocazione turistica di Locarno, attualmente sul suo territorio non è presente una scuola alberghiera o del turismo rivolta alla formazione di giovani interessati a intraprendere un percorso professionale in quest'ambito. La Scuola specializzata superiore alberghiera e del turismo (Ssat) ha sede a Bellinzona e offre un’ampia gamma di percorsi formativi e specializzazioni. Locarno, Città turistica per eccellenza, potrebbe trarre enormi benefici dall’istituzione di una struttura formativa analoga sul suo territorio. Essa potrebbe rappresentare un’opportunità strategica, sia per la Città che per l’intera regione. Oltre a incentivare la formazione professionale nel settore, potrebbe favorire la creazione di sinergie virtuose con le strutture alberghiere, ristorative e turistiche locali, contribuendo al rafforzamento della competitività del comparto. E offrirebbe una possibilità formativa a portata di mano per i giovani locarnesi che desiderano intraprendere una carriera alberghiera, un bacino di posti di lavoro che richiede disponibilità di personale formato e motivato, intersecando in modo virtuoso i bisogni del settore e dei cittadini lavoratori”.
Non va inoltre dimenticato che “la presenza di una scuola di questo tipo avrebbe ricadute economiche positive sul tessuto urbano e commerciale della Città, grazie all’indotto generato da un potenziale corpo studentesco numeroso e attivo, creando così un circolo virtuoso tra formazione, occupazione e sviluppo economico locale”. Alla Ssat, viene ricordato, gli iscritti sono attualmente 1’200, “che si sommano a docenti e a personale impiegato, per garantire la continuità operativa della struttura. Persone che usufruiscono e vivono quotidianamente il territorio; un pubblico che potenzialmente potrebbe essere importante per il piccolo e medio commercio locale e del Locarnese”.
Al Municipio vengono quindi poste diverse domande, finalizzate a ragionare sull’eventualità (o l’esigenza) di muovere i passi necessari affinché il Locarnese colmi questa lacuna strutturale.