Locarnese

Schermo del Festival, per il Consiglio di Stato ‘occorre una riflessione approfondita’

Il governo risponde all'interrogazione Mps, allineandosi ai vertici della rassegna cinematografica di Locarno, che sul tema hanno aperto un dialogo

Un simbolo della città di Locarno
(archivio Ti-Press)
10 ottobre 2025
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La questione della sostituzione della struttura metallica dello schermo del Locarno Film Festival, disegnata dall'architetto Livio Vacchini per la Piazza Grande, è giunta sui tavoli del Consiglio di Stato tramite un'interrogazione presentata lo scorso 7 luglio dai granconsiglieri Giuseppe Sergi e Matteo Pronzini (Mps). Ora giunge la risposta del governo ticinese.

I due interroganti chiedevano una presa di posizione su quella che definiscono “la cancellazione di un simbolo”. Allo stesso tempo, proponevano al Consiglio di Stato di invitare la direzione del Festival a soprassedere a questa decisione, in attesa di ridiscutere la questione. “Premesso che la decisione formale inerente alla sostituzione della struttura progettata dall’architetto Vacchini è di competenza del Locarno Film Festival, proprietaria della stessa, preso atto anche delle numerose prese di posizione pubbliche e dell’importante sostegno popolare raccolto dalla petizione consegnata alla direzione del Festival sul tema, riteniamo che una riflessione approfondita e aperta in prospettiva futura sul valore culturale e simbolico dello schermo di Vacchini e sulla valorizzazione di tale patrimonio collettivo sia opportuna – indica il governo –. Lo stesso Locarno Film Festival, con comunicato stampa dello scorso 3 agosto, ha riconosciuto questa necessità, comunicando apertura a instaurare un dialogo adeguato e costruttivo insieme a tutte le parti interessate finalizzato a esplorare soluzioni concrete e condivise per il futuro della struttura”.

Nella risposta viene ricordato che la decisione di sostituire lo schermo di Vacchini per l’edizione 2025 è stata presa dal Consiglio di amministrazione del Festival su proposta della direzione della rassegna: “La nuova struttura è di proprietà di Nüssli Ag, che fattura il noleggio del materiale e il lavoro di smontaggio/montaggio. Unicamente il quadrante a cui si aggancia il telo di proiezione e il telo stesso sono di proprietà del Festival”.

Entrando ancor più nel dettaglio: “La nuova struttura è una realizzazione eseguita con elementi modulari e standard della stessa Nüssli Ag, azienda che si occupa di strutture temporanee per eventi, e non una realizzazione ad hoc. Si tratta degli stessi elementi che vengono utilizzati, ad esempio, per il palco di Moon & Stars, per esposizioni universali e relativi padiglioni nazionali (Osaka, Dubai, Astana, Milano eccetera), per la tribuna delle gare sciistiche di Adelboden e Wengen, e per molte altre manifestazioni. La Nüssli Ag ha sede a Hüttwilen, nel canton Turgovia, e ha eseguito il montaggio e lo smontaggio della carpenteria metallica (la struttura portante) con squadre di operai di sua competenza. Hanno inoltre lavorato all’allestimento la ditta Fratelli Zanetti Sa di Madonna del Piano e la Pulinescio VertiLine Sagl di Lavertezzo. Per la parte restante i lavori sono stati completati dal personale del Locarno Film Festival”.

La nuova struttura viene usata prima da Moon&Stars e poi, in parte, per lo schermo del Festival, ciò che contribuisce anche a una riduzione dei costi. “Ma con quali effetti economici e sociali negativi per l’economia regionale?”, hanno domandato i due deputati Mps. “Gli effetti economici e sociali sono difficilmente quantificabili e stimabili. Il Festival, con i suoi partner istituzionali, valutano attentamente tutti gli scenari allo scopo di prendere decisioni ponderate e che tengano conto di possibili rischi e opportunità”. Infine, per ciò che concerne il crescente legame tra Moon&Stars e il Festival e i rischi nell'ambito del rinnovo, nel 2026, del mandato per la gestione degli eventi in Piazza Grande e nelle zone limitrofe, il CdS non ha dubbi: “Si tratta di una questione di competenza della Città di Locarno che non necessita quindi di indicazioni da parte del governo cantonale”.