laR+ Luganese

Melide, genitori verso il ricorso contro la convenzione scolastica

I quattro Esecutivi coinvolti stanno preparando il messaggio municipale che dovrebbe essere pronto all'inizio dell'estate

La scuola all’interno del complesso monumentale
(Ti-Press)
12 maggio 2025
|

«Non si capisce che logica ci sia dietro nello spostare dei bambini da una scuola dotata di tutti i servizi (Melide) a una struttura antiquata (Morcote)». A Melide, la riorganizzazione prevista per l’anno scolastico 2025-2026 ha suscitato malumori tra alcuni genitori, a causa del trasferimento degli alunni della prima elementare a Morcote. Una decisione presa in seguito al calo delle iscrizioni: solo nove bambini sono previsti, rispetto ai tredici inizialmente attesi. Tra i genitori di quei bambini di Melide, c’è chi non condivide la scelta del Municipio ed è pronto anche a presentare un eventuale ricorso.

L’Ispettorato scolastico approva

Nonostante restino ancora alcune questioni da chiarire, la direzione del cambiamento sembra ormai definita. Infatti, anche il Dipartimento dell’educazione, della cultura e dello sport – tramite l’Ispettorato scolastico Mendrisiotto e Basso Ceresio – ha preso atto della scelta di Melide, confermando “l’ordinamento allievi per l’anno scolastico 2025-2026”. Per il sindaco di Melide, Emiliano Delmenico, «i genitori giustamente vogliono sapere a che ora partirà il pulmino, quando rientrerà per la pausa pranzo, come sarà gestito il servizio doposcuola e quello della mensa. Tutti questi aspetti sono attualmente seguiti dalle direttrici dell’istituto, che sono già in contatto con l’azienda responsabile del trasporto: il bus che attualmente collega Bissone a Melide, con ogni probabilità, allungherà di pochi minuti il tragitto effettuando una fermata aggiuntiva a Morcote». Inoltre, come sottolinea Giacomo Caratti, sindaco di Morcote «su quel trasporto, oltre all’autista, sarà presente anche un accompagnatore per i più piccoli, con funzione di supervisione».

Per quanto riguarda i servizi offerti, alcuni genitori ricordano che nel comprensorio coinvolto «solo a Melide sono presenti una palestra e una biblioteca», aggiungendo che «gli spazi a Morcote non sono sufficienti per ospitare tutti gli allievi: la scuola sembra essere una normale casa privata, con un cortile troppo piccolo per accogliere 40 bambini durante la ricreazione». Caratti, tuttavia, invita a considerare il contesto: «La scelta è stata fatta tenendo conto anche del territorio. La scuola di Morcote si trova all’interno di un complesso monumentale, in una zona pedonale, circondata da parchi, giardini e orti – uno gestito dagli allievi – che favoriscono una prima forma di autonomia e una didattica all’aperto, particolarmente adatta ai bambini più piccoli».

L’edificio stesso, considerato dal gruppo di genitori «antiquato e con criteri di sicurezza diversi da quelli in vigore per istituti scolastici come quello di Melide», per Caratti «è ricco di storia. Le aule si trovano nell’antica dimora del cappellano, costruita sopra un’ampia volta romana adiacente la chiesa di Sant’Antonio Abate. Tutte le mattine gli allievi attraversano il portone che proteggeva il borgo e vengono accolti dagli antichi affreschi quattrocenteschi. A pochi passi vi è inoltre il Parco Scherrer, dal quale gli insegnanti traggono ispirazione per la didattica». Terminato il normale orario scolastico, si pone anche il problema del doposcuola: «I bambini che verranno a Morcote, in linea di principio – a dipendenza del numero delle richieste –, potranno scegliere se rimanere lì, oppure tornare più vicini a casa. L’intenzione è quella di non imporre alcuna decisione, ma di lasciare libertà di scelta ai genitori. Lo stesso vale per la mensa, che resterà attiva in entrambi gli istituti», informa il sindaco di Morcote.

Decisione rinviata a fine giugno

Le decisioni sinora annunciate sono state comunicate solo oralmente, data l’assenza, per ora, di un messaggio municipale ufficiale, generando malcontento tra i genitori. Lo stesso Delmenico, sia pubblicamente che nel dialogo con le famiglie, si è scusato per la comunicazione affrettata e i tempi ristretti. «So che alcuni genitori hanno intenzione di impugnare la decisione del Municipio riguardo alla nuova convenzione che presenteremo durante la seduta del Consiglio comunale a fine giugno – precisa Delmenico –. La decisione definitiva sarà presa alla conclusione dell’anno scolastico, ma la nostra intenzione è di presentare simultaneamente lo stesso messaggio municipale redatto congiuntamente dai quattro sindaci (Bissone, Melide, Morcote e Vico Morcote, ndr), proprio perché la convenzione dovrà essere condivisa da tutti».

Il documento che i vari Esecutivi stanno preparando dovrà rispettare le attuali norme, ma l’obiettivo è quello di guardare al futuro, per rispettare gli intendimenti della possibile nuova legge sulla scuola dell’obbligo in consultazione a livello cantonale. «Le sedi scolastiche saranno quelle di Morcote, Melide e Bissone, che condivideranno spazi e corpo docente. Che poi si tratti formalmente di un istituto unico o di collaborazioni tramite convenzioni bilaterali cambierà poco nella sostanza – aggiunge Caratti –. L’obiettivo è fornire servizi di qualità e garantire classi con un numero adeguato di alunni. Non bisogna dimenticare che nei piccoli comuni, come accaduto quest’anno, il numero di bambini iscritti può variare in modo importante. Noi vogliamo costruire una rete ampia, in grado di assorbire queste oscillazioni che creano incertezza sia per le famiglie che per i docenti, costretti ogni anno a contare gli allievi per capire quale sarà l’ordinamento dell’anno successivo. Con questa convenzione si intende promuovere una progettualità a medio–lungo termine, che consenta di realizzare investimenti a beneficio dei bambini e delle famiglie».

Il volantino nel quale si chiede ‘trasparenza’

Nel frattempo, il gruppo contrario intende ampliarsi ulteriormente. In un volantino, si invita la cittadinanza a unirsi al ‘gruppo di genitori attivi’ illustrando diversi aspetti che, a loro avviso, le autorità non avrebbero adeguatamente considerato. Nel testo chiedono “trasparenza, un confronto pubblico, il rispetto delle regole e delle famiglie” e sottolineano criticità legate all’edificio scolastico di Morcote, definito “non accessibile ai disabili”, con pochi posteggi e dove i servizi come logopedia, ergoterapia e psicomotricità non sarebbero garantiti. Al contrario, l’istituto scolastico di Melide disporrebbe di “ampi e sicuri spazi ludici” e garantirebbe minori spostamenti per tutti, essendo “il comune più centrale”.