Lugano

‘Alla festa di Primavera non c’erano agenti in borghese’

Il Municipio risponde e smentisce l'atto parlamentare di Danilo Baratti in merito alla sicurezza durante la festa di primavera dello scorso maggio

Telecamere presenti anche durante i giorni seguenti alla festa
(Ti-Press)
4 luglio 2025
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Nessun agente in borghese e cinque dispositivi di sorveglianza supplementari installati. A questi si sono aggiunti anche altri agenti di polizia che, però, “trattandosi di aspetto tattico/strategico” non vengono quantificati. In risposta a un’interrogazione di Danilo Baratti (Verdi e indipendenti) e Nina Pusterla (La Sinistra), il Municipio di Lugano ha illustrato il dispiegamento di sicurezza predisposto in occasione della festa di primavera, svoltasi lo scorso 10 maggio al Parco del Tassino.

Archiviate le immagini delle telecamere

In tutta l’area dell’evento – che ha visto la partecipazione di alcune centinaia di persone – l’Esecutivo sottolinea che “è stata adottata la videosorveglianza quale ausilio e misura preventiva, finalizzata a garantire la sicurezza e l’incolumità di tutti i partecipanti”. È stato inoltre precisato che “l’installazione è stata eseguita da una ditta autorizzata, su incarico del Comando di Polizia della Città nel rispetto della relativa Ordinanza”. E proprio questa ditta ha dettato i tempi di montaggio e smontaggio: sebbene la festa si sia svolta solo sabato, le telecamere sono state “posizionate da venerdì 9 maggio 2025 alle 10 fino a mercoledì 14 maggio 2025 al mattino”. Un lasso di tempo giustificato dalla Città in quanto “lo smontaggio delle stesse avviene secondo la disponibilità della ditta installatrice”.

Le immagini registrate in quei giorni, che di norma verrebbero “cancellate dopo 10 giorni”, sono tuttora in possesso delle autorità: “È in corso un’indagine relativa a un furto avvenuto la sera del 10 maggio 2025 durante la festa. L’accesso alle immagini è riservato esclusivamente a persone autorizzate, secondo le procedure del caso. Il trattamento dei dati avviene nel rispetto delle normative rilevanti in materia”.

‘La videosorveglianza non intende creare sfiducia’

Se da un lato i promotori dell’interrogazione hanno espresso il timore che “tale dispiegamento di misure di controllo possa essere interpretato come una forma di pressione psicologica e un potenziale disincentivo a future iniziative dal basso” di tutt’altro avviso è il Municipio. “L’introduzione della videosorveglianza non intende generare sfiducia – afferma l’Esecutivo –. Al contrario, si tratta di una misura volta esclusivamente a garantire un contesto sicuro per tutti, tutelando anche chi contribuisce alla riuscita di momenti di aggregazione”. Per l’Esecutivo tale approccio non costituisce un’eccezione: “La videosorveglianza mobile viene utilizzata a dipendenza della valutazione della situazione”. Come già avvenuto in occasione di altri eventi ritenuti potenzialmente a rischio, il Comando di Polizia ha ritenuto che “assicurare un contesto sicuro è senz’altro compatibile con gli intenti della Città”. Infine, si evidenzia che i partecipanti all’evento erano stati informati della presenza delle telecamere: “Sono stati installati dei cartelli alle entrate del Parco, segnatamente in prossimità dei cancelli e in maniera visibile”.

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